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LĄŻinfortunio al pronatore rotondo: cosĄŻ¨¨ il problema di Alcaraz e quali sono i tempi di recupero
LĄŻannuncio lo ha dato lui. Carlos Alcaraz, attuale numero 3 del tennis mondiale, ha rinunciato al Masters 1000 di Montecarlo per un infortunio al pronatore rotondo del braccio destro. "Ho lavorato a Montecarlo per recuperare - ha spiegato lo spagnolo in un post su Instagram - ma non cĄŻ¨¨ stato nulla da fare. Ci vediamo il prossimo anno". Gazzetta Active ha approfondito il tema con il dottor Stefano Dipr¨¨, fisioterapista specializzato in riabilitazione ortopedica e traumatologica sportiva, fondatore di Fisioscience.
Dottor Dipr¨¨, intanto unĄŻintroduzione. Che funzione ha il pronatore rotondo?
"Il muscolo pronatore rotondo, o pronator teres, ¨¨ uno dei principali muscoli dellĄŻavambraccio. ? responsabile della pronazione, la rotazione che porta il palmo della mano verso il basso. Ha origine dal condilo mediale dell'omero e dallĄŻulna e si inserisce nel terzo medio della superficie laterale del radio. Contribuisce anche alla flessione dell'avambraccio sul braccio, quando questĄŻultimo ¨¨ in estensione. Nel tennis e in altri sport che richiedono una presa e manipolazione precisa dell'attrezzo, come il golf o il baseball, il pronatore rotondo ¨¨ cruciale per eseguire colpi potenti, controllare l'angolazione della racchetta e generare spin. Sport a parte, la pronazione coordinata e la flessione dell'avambraccio sono fondamentali in molte attivit¨¤ quotidiane, come scrivere, girare una chiave o aprire un barattolo".
Il problema di Alcaraz ¨¨ venuto fuori dopo un allenamento intensoĄ
"Lo spagnolo ha avvertito un dolore acuto al braccio e ha spiegato lui stesso lĄŻaccaduto. AllĄŻinizio sperava in un semplice affaticamento muscolare, ma gli esami hanno confermato la diagnosi. Si tratta di un infortunio che pu¨° compromettere in maniera significativa la capacit¨¤ di di chiudere i colpi con potenza e precisione".
? un problema poco comune, ma molto fastidioso per gli sportivi. Perch¨Ś?
"Non ¨¨ frequente come un infortunio alla spalla o al polso, ma data la sua importanza nella meccanica del colpo pu¨° essere limitante. La relativa rarit¨¤ di questi infortuni significa anche che ogni caso pu¨° presentare sfide uniche nel trattamento e nella riabilitazione".
Quali sono i tempi di recupero?
"Andiamo da quattro a otto settimane, ma lĄŻintervallo pu¨° variare in base a diversi fattori".
A cominciare dalla gravit¨¤ dellĄŻinfortunio.
"Lesioni pi¨´ gravi richiedono per natura un tempo superiore, visto che il danno tissutale ¨¨ maggiore e la complessit¨¤ della riabilitazione aumenta. Allo stesso modo, la risposta individuale al trattamento ¨¨ un altro fattore critico che pu¨° influenzare la durata del percorso. Le variabili possono essere l'et¨¤ del paziente, la sua salute generale e lĄŻinnata capacit¨¤ di guarigione. Per esempio, i giovani atleti in salute possono recuperare meglio grazie a una maggiore capacit¨¤ rigenerativa, mentre a persone pi¨´ anziane o con altri problemi pu¨° servire pi¨´ tempo. Inoltre, il livello di attivit¨¤ precedente gioca un ruolo cruciale. Un atleta professionista o chi fa con regolarit¨¤ sport ad alta intensit¨¤ pu¨° affrontare lavori intensivi per tornare al precedente livello di performance. Questo perch¨Ś il corpo ¨¨ abituato a un alto livello di stress e attivit¨¤ e serve un approccio mirato e spesso pi¨´ rigoroso per tornare al top".
Come avviene la riabilitazione per questo tipo di infortunio?
"Il presupposto ¨¨ che non cĄŻ¨¨ mai un programma standard perch¨Ś dipende dal soggetto, ma in genere potremmo dividerla in quattro fasi. La prima ¨¨ quella acuta e riguarda pi¨´ o meno le prime due settimane. Qui lĄŻobiettivo ¨¨ far diminuire il dolore e l'infiammazione. Pu¨° includere l'applicazione di ghiaccio, esercizi di contrazione isometrica per ridurre il processo flogistico e non perdere la stimolazione muscolare. Quando necessario e sotto consiglio medico si usano anche antinfiammatori non steroidei, sempre evitando attivit¨¤ pericolose".
E in seguito?
"Una seconda fase, che guarda al ripristino della mobilit¨¤, comprende pi¨´ o meno le successive due settimane. Quando dolore e infiammazione iniziano a diminuire, si lavora per riacquisire la piena mobilit¨¤ articolare. Questo pu¨° includere esercizi specifici di stretching e mobilit¨¤, sotto la guida di un fisioterapista. Si passa in seguito, per circa un paio di settimane, al rafforzamento dei muscoli dell'avambraccio e circostanti. Ci¨° aiuta a sostenere l'articolazione e a prevenire futuri problemi. Gli esercizi saranno inizialmente leggeri e progressivamente pi¨´ intensi e sport specifici, a seconda della tolleranza del paziente. Infine, dalla sesta allĄŻottava settimana cĄŻ¨¨ il graduale ritorno alle attivit¨¤ normali, sport inclusi. In infortuni del genere conta seguire con costanza e impegno le indicazioni degli specialisti. I pazienti coinvolti e impegnati nel percorso di riabilitazione vedono in genere risultati migliori e pi¨´ rapidi".
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