La dottoressa Valentina Penati, psicologa dello sport e mental coach, spiega le dinamiche che possono portare ad avere paura di far bene nello sport e addirittura a dei meccanismi di auto-sabotaggio
Si pu¨° avere paura di vincere? Assolutamente s¨¬. Anzi, spesso il peso delle aspettative ¨C proprie e altrui ¨C ¨¨ un fattore che non viene considerato abbastanza in quelle che sono le dinamiche mentali dello sport, a tutti i livelli, e spesso pu¨° generare delle situazioni di auto-sabotaggio a livello non solo sportivo ma anche personale.?
La dottoressa Valentina Penati, psicologa dello sport e mental coach, ha spiegato a Gazzetta Active cos¡¯¨¨ la nikefobia, la ¡°paura di vincere¡±, appunto: ¡°Viene dal greco, nike significa vittoria e phobos vuol dire paura. Questa paura di vincere colpisce principalmente gli sportivi, ma non solo. Anche un manager, un qualsiasi professionista con un lavoro che implica delle prestazioni pu¨° incorrere in questo tipo di fobia. ? una paura irrazionale di raggiungere il proprio obiettivo¡±
Come viene affrontata a livello psicologico e professionale??
¡°Bisogna prendere consapevolezza del fatto che il fallimento nel raggiungimento del risultato non ¨¨ imputabile a una mancanza di allenamento o a una preparazione inadeguata, ma ¨¨ frutto di questa fobia che in maniera subdola porta la persona ad auto-sabotarsi. Poi bisogna ragionare sulle cause, cercando di capire cosa significa la vittoria per quella persona. Il pi¨´ delle volte, questa coincide con la necessit¨¤ di ¡®alzare l¡¯asticella¡¯: se vinco, poi dovr¨° confermarmi, dovr¨° alzare il livello, con avversari e contesti sempre pi¨´ impegnativi. Subentra quindi la paura di non essere in grado, di non farcela. Ci possono anche essere delle aspettative esterne che si pensa di non poter soddisfare, ma alla base c¡¯¨¨ un deficit di autostima e senso di auto-efficacia da parte dell¡¯atleta o della persona. Si ha la sensazione di non avere tutti gli strumenti per intraprendere questo viaggio¡±.
Quali sono i campanelli d¡¯allarme, soprattutto per quanto riguarda i giovani?
¡°? una fobia che riguarda anche i ragazzi. Anzi, nasce tutto da l¨¬. Un giovane pu¨° pensare che se comincia a fare bene poi tutte le persone che ha intorno inizieranno ad aspettarsi sempre di pi¨´: genitori, allenatori. Quindi lo sport, che per un ragazzo nasce come un gioco, non ¨¨ pi¨´ tale. Ecco spiegati i casi in cui si crea una distanza cos¨¬ ampia tra le prestazioni in allenamento e quelle in gara o in partita: l¨¬ si sente odore di nikefobia. In allenamento va tutto bene, non ci sono pressioni e non c¡¯¨¨ in palio nulla e il ragazzo va alla grande. Quando invece si entra in gara, dove la posta in gioco ¨¨ tutto, le prestazioni calano vertiginosamente in una maniera che sembra inspiegabile ma non lo ¨¨: cambiano i contesti, cambiano le aspettative ed entra in gioco un meccanismo di autosabotaggio¡±.
Ci sono degli sport o dei contesti in cui ¨¨ pi¨´ comune??
"Sicuramente negli sport individuali, perch¨¦ nello sport di squadra il gruppo va a compensare eventuali deficit di autostima del singolo. Nello sport individuale ¨¨ tutto sulle proprie spalle. In particolare, ¨¨ pi¨´ evidente quando la prestazione si gioca nel breve tempo: penso a una manche di sci, meno frequentemente invece pu¨° avvenire in una gara sulle lunghe distanze come la maratona, perch¨¦ c¡¯¨¨ pi¨´ tempo per attivare un dialogo dentro di s¨¦ e ¡®tirarsi fuori¡¯ da quella condizione di auto-sabotaggio.?
Negli sport di squadra, per¨°, le dinamiche di gruppo non possono influenzare anche negativamente la nikefobia? Ad esempio, se non ci si sente stimati dai compagni¡?
"S¨¬, ma in questo caso entrano in gioco anche altre dinamiche, legate pi¨´ ad una dinamica di gruppo che alla sola nikefobia, che magari pu¨° anche essere covata dallo sportivo, ma se il problema sta nella poca stima del gruppo diventa una questione relazionale. Si ¨¨ attivati dall¡¯idea di far bene non per la vittoria ma per farsi accettare dal gruppo, quindi c¡¯¨¨ uno step precedente alla nikefobia che pu¨° generare aspettative e disagio".
Quali consigli si sente di dare a chi soffre di nikefobia??
¡°Gi¨¤ riuscire a capire e mettere a fuoco questa problematica ¨¨ un passo fondamentale, perch¨¦ permette di iniziare a lavorarci e a farsi delle domande sul proprio futuro nello sport. Bisogna definire i propri obiettivi e le aspettative rispetto alla pratica sportiva: bisogna porre traguardi realistici, avvicinabili e soprattutto graduali. Un discorso di nikefobia salta fuori in persone che hanno il classico ¡®boom¡¯, che fanno un salto di qualit¨¤ abbastanza repentino e quindi non hanno il tempo di adeguarsi emotivamente alla propria crescita sportiva. Bisogna concedersi il tempo di crescere¡±.
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