Pi¨´ frequenti in chi trascorre molte ore al sole. Sembrano innocue, ma possono evolvere in un carcinoma invasivo. Il trattamento tempestivo ¨¨ fondamentale. In Italia ne soffrono almeno 400mila persone, specie dopo i 50 anni d'et¨¤
Una piccola lesione sulla pelle non va mai sottovalutata. Che sia un neo ¡°strano¡± o magari anche solo una macchiolina ruvida. ? questo il messaggio al centro della campagna di sensibilizzazione Segnali sulla pelle?promossa dalla Societ¨¤ Italiana di Dermatologia medica (SIDeMaST) che si pone l¡¯obiettivo di promuovere la diagnosi precoce.
Come riconoscere i nei pericolosi
¡ª ?Per quanto riguarda i nei, ¨¨ fondamentale che le persone imparino l¡¯abitudine di auto-controllarsi la pelle alla ricerca di eventuali cambiamenti che devono insospettire e far prenotare una visita dal dermatologo ogni qual volta si noti qualcosa di strano. Bisogna concentrarsi sulle lesioni diverse dalle altre, non a caso il melanoma ¨¨ spesso indicato come il ¡°brutto anatroccolo¡±. Il metodo pi¨´ semplice ¨¨ quello noto, in tutto il mondo, come ABCDE, uno schema in cinque punti molto semplice: A sta per asimmetria, B per bordi, C per colore, D per diametro ed E per evoluzione. Se un neo cambia in uno di questi aspetti ¨¨ meglio non temporeggiare e andare dallo specialista. Tenendo anche presente che maggiore ¨¨ il numero di nei presenti sul corpo di una persona, maggiore ¨¨ la possibilit¨¤ che sviluppi un tumore cutaneo. ? quindi essenziale monitorare la comparsa di nuovi nei e i cambiamenti che dovessero caratterizzare nei gi¨¤ esistenti. Ispezionarsi la pelle (meglio farlo in coppia, oppure davanti a uno specchio) ¨¨ di fondamentale importanza, per¨°, anche per riconoscere le cheratosi attiniche, possibili lesioni precancerose, che sono al centro della campagna SIDeMaST, e realizzata grazie al contributo non condizionante di Pierre Fabre.
Cheratosi attinica sulle aree pi¨´ esposte al sole
¡ª ?Chi soffre di cheratosi attinica ha lesioni cutanee conseguenza di un¡¯esposizione prolungata ai raggi ultravioletti, che spesso restano stabili o regrediscono spontaneamente, ma che possono anche evolvere in carcinoma invasivo. Per questo ¨¨ cresciuta negli ultimi anni l¡¯attenzione degli esperti nei confronti di questa patologia, nota fin dalla fine dell¡¯Ottocento ma a lungo sottovalutata, inclusa per¨° dal ministero della Salute fra i tumori della pelle dal 2016. ¡°La cheratosi attinica ¨¨ una lesione considerata una forma molto iniziale di carcinoma squamocellulare, che si manifesta dopo i 40 anni ¨C spiega Giuseppe Monfrecola, presidente della SIDeMaST ¨C. Si tratta di una delle lesioni cutanee pi¨´ frequenti in Italia: si stima che almeno il 30% degli over 70 anni presenti almeno una cheratosi attinica. Le sedi anatomiche dove si sviluppano sono quelle cronicamente fotoesposte, quali viso, orecchie, cuoio capelluto nelle persone calve e dorso delle mani, con rischio di insorgenza maggiore in uomini e donne con capelli biondi e occhi chiari e in chi trascorre (per piacere o per lavoro) molte ore all¡¯aria aperta¡±.
Come si riconosce
¡ª ?¡°La cheratosi attinica, che in Italia colpisce circa 400mila persone, si manifesta con macchie rosa, rosse o marroni che inizialmente sono solo ruvide al tatto ma con il tempo si ispessiscono e diventano dure, di dimensioni variabili fino ad alcuni centimetri. Le cheratosi attiniche sono quasi sempre asintomatiche ma possono provocare prurito o dolore - spiega Ketty Peris, direttore della Dermatologia al Policlinico Agostino Gemelli e past president di SIDeMaST -. Spesso viene sottovalutata, ma merita una particolare attenzione perch¨¦ sappiamo che pu¨° potenzialmente evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo. ? quindi una lesione che pu¨° e deve essere trattata poich¨¦ attualmente abbiamo a disposizione numerosi, diversi tipi di terapie ablative e mediche¡±.
Terapie
¡ª ?Quando le cheratosi sono poche (accade raramente che ce ne sia una sola) disseminate e isolate si pu¨° procedere con la crioterapia a base di azoto liquido (diversa dai preparati venduti in farmacia per le verruche), in ambulatorio, senza effettui collaterali e dopo circa 15-20 giorni le lesioni si ¡°staccano¡±. ¡°? comunque importante che il dermatologo valuti lo stato della cute, se ci sono o si sospettano danni cellulari nelle aree esposte ai raggi UV ¨¨ bene procedere con prodotti topici (da applicare sulla pelle) per pulire la zona pi¨´ in profondit¨¤ per evitare l'insorgenza di altre lesioni ¡ª conclude Monfrecola ¡ª. Creme e gel, con diversi meccanismi d'azione, vengono prescritti anche se le cheratosi sono pi¨´ numerose¡±.
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