Un gruppo di ricercatori ha provato a scoprire da cosa dipende la lentezza che sopraggiunge con l¡¯et¨¤. Ecco la risposta
Perch¨¦ invecchiando ci muoviamo con pi¨´ difficolt¨¤? La risposta si nasconde, in parte, nei nostri muscoli: col tempo si indeboliscono e questo finisce per influenzare la capacit¨¤ di svolgere anche semplici attivit¨¤ quotidiane come camminare e alzarsi in piedi. Ma qual ¨¨ il motivo per cui alla debolezza muscolare si aggiunge la lentezza nei movimenti? ? una questione fisica o dipende (anche) dalle capacit¨¤ mentali? Scoprirlo non ¨¨ banale. "Il motivo per cui ci muoviamo nel modo in cui lo facciamo, dai movimenti degli occhi al camminare e parlare, ¨¨ una finestra sull'invecchiamento e sulle malattie come il Parkinson", afferma Alaa Ahmed, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica Paul M. Rady della CU Boulder. "Stiamo cercando di capirne le basi neurali".?
Assieme a un team di ricercatori, Ahmed ha chiesto a due gruppi di volontari, di et¨¤ compresa tra 18 e 35 anni e tra 66 e 87 anni, di portare a termine un compito semplice: colpire un bersaglio su uno schermo. La scoperta ¨¨ stata che gli anziani per riuscirci modificavano i loro movimenti in modo da consumare meno energie possibili. Questo lascia pensare che col passare degli anni i muscoli lavorino in modo meno efficiente, bruciando pi¨´ calorie per completare gli stessi compiti rispetto agli adulti pi¨´ giovani. Ma a livello mentale che succede?
L'esperimento
¡ª ?Durante il test, i partecipanti hanno usato un braccio robotico per spostare un cursore verso il bersaglio sullo schermo. Se ci riuscivano, ricevevano una piccola ricompensa sonora. I risultati hanno rivelato che sia i giovani che gli anziani raggiungevano l'obiettivo pi¨´ rapidamente quando erano certi di ricevere la ricompensa, ma con approcci diversi. Mentre i giovani compivano movimenti pi¨´ scattanti, gli anziani preferivano lavorare sui tempi (mentali) di reazione. Ma quando ai partecipanti pi¨´ giovani ¨¨ stato aggiunto un peso al braccio robotico, le differenze sono scomparse, suggerendo che il cervello ¨¨ in grado di adattare i movimenti in base al dispendio energetico, a prescindere dall'et¨¤.
Insomma, secondo gli autori dello studio, l'energia richiesta dallo sforzo fisico ¨¨ il fattore chiave per cui i movimenti durante l'invecchiamento sono pi¨´ lenti. ? pi¨´ una questione fisica che mentale. "I nostri risultati suggeriscono che sono i costi dello sforzo fisico per raggiungere l'obiettivo a determinare ci¨° che rallenta il movimento degli anziani", precisa Ahmed.
Conclusioni?
¡ª ?La speranza dei ricercatori ¨¨ che la scoperta possa aiutare i medici a mettere a punto nuovi trattamenti per malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e altre condizioni degenerative, lavorando principalmente sul dispendio energetico del corpo e il bisogno di calorie, prima ancora che su fattori mentali che contano, ma che in questo caso potrebbero avere un ruolo secondario.?
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