Crampi allo stomaco, quando preoccuparsi e come affrontarli

Le linee guida del dottor Marco Daperno su come affrontare questo problema molto comune, ma dalle tante sfaccettature

I crampi allo stomaco rappresentano?un fastidio molto comune, a volte lieve, a volte più insistente, ma del quale non sempre è facile scoprirne la causa. Il dottor Marco Daperno, dirigente dell’Unità di Gastroenterologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino, ci ha spiegato le possibili cause e come? affrontare i crampi allo stomaco: “Solitamente si tratta di dolori alla parte alta dell’addome. Bisogna valutare quanto sono ciclici e intensi. Se un dolore capita un giorno, ma poi non si ripresenta?per 3-4 giorni, è sicuramente molto meno rilevante rispetto a un dolore che compare tutti i giorni. Inoltre, bisogna capire se succede sotto sforzo o a riposo. Ad esempio, un dolore molto intenso nella zona epigastrica che si manifesta durante uno sforzo intenso potrebbe anche nascondere un problema cardiaco. Bisogna, inoltre, valutare il rapporto che questi dolori hanno con l’alimentazione, in modo da aiutare lo specialista a comprendere quale potrebbe?essere l’organo interessato dal problema”.

Crampi allo stomaco: le cause e i sintomi

Le cause possono essere molto varie, come spiega il dottor Daperno: “Se i crampi allo stomaco si manifestano di più dopo aver mangiato è facile che siano collegati a una problematica gastro-esofagea;?in questo caso, chi ne soffre riesce a ovviare al problema con delle azioni sulla sua dieta, riducendo i grassi, evitando bevande gassate e alcolici. Quando il crampo si manifesta una o due ore dopo la digestione del cibo, magari più spostato verso destra o associato a un’irradiazione verso la spalla, potrebbe dipendere dalla presenza di calcoli della colecisti o da una duodenite. Se il dolore è di intensità anche elevata ma non compare mai di notte, e non è mai continuo, potrebbe essere un dolore funzionale come quello del?colon irritabile”.

Quando preoccuparsi

In alcuni casi, i crampi allo stomaco possono essere anche il sintomo di qualcosa di più grave: “Qualche volta possono essere un segnale d’allarme – spiega Daperno – soprattutto quando si protraggono molto a lungo, si presentano di notte e risvegliano il paziente, e che sono di un’intensità tale da farlo vomitare o ad avere la diarrea. In questo caso è richiesto un approfondimento immediato, se necessario anche con un passaggio al Pronto soccorso. Inoltre, bisogna valutare cosa accade quando questi crampi appaiono: l’intensità, l’associazione con sintomi sistemici come febbre, vomito, calo ponderale, debolezza inaspettata rispetto al crampo precedente; sono tutte cose che dovrebbero spingere a richiedere delle analisi del sangue e a consultare un medico. Inoltre, come detto in precedenza, bisogna fare attenzione al dolore intenso sotto sforzo, che magari si irradia dallo stomaco al torace: nella maggior parte dei casi potrebbe anche essere legato al reflusso gastroesofageo o a un problema digestivo, ma è fondamentale escludere subito le cause cardiologiche facendo dei controlli, anche in Pronto soccorso se si sospetta un’ischemia”.

I crampi allo stomaco nello sport

“Gli atleti possono accusare dei dolori crampiformi durante l’attività sportiva. A volte vengono riferiti come crampi, ma anche come dolori alla milza o al fegato. In questo caso, l’attività fisica intensa potrebbe aver richiesto grosse quantità di sangue ai muscoli. Questo sangue viene quindi ‘sottratto’ alle zone in cui è in corso la digestione come milza e fegato, portando quindi a spasmi o dolori. Spesso capita agli atleti che si allenano poco dopo il pasto: in questo caso, bisogna far passare più tempo da quando ci si alimenta allo sforzo più intenso, oppure diminuire la portata del pasto stesso” conclude il dottore.