La maggior parte degli appartenenti al sesso maschile ¨¨ restia ad andare dall'urologo e trascura a lungo i disturbi mettendo in pericolo la propria salute. I consigli degli esperti
Si chiude Movember, il mese dei baffi (il nome deriva dalla fusione delle parole inglesi november, novembre, e moustache, baffi, diventati simbolo dell'iniziativa a livello globale), ma il messaggio agli uomini di tutte le et¨¤ resta pi¨´ aperto che mai: andate dall¡¯urologo (proprio come le donne fanno con il ginecologo), non trascurate i sintomi e fate le visite e i controlli necessari. Allo scadere di novembre, dedicato alla prevenzione e cura della salute maschile, i consigli degli esperti restano validi. Prevenzione e diagnosi precoce sono infatti gli unici strumenti efficaci per contrastare le malattie dell¡¯apparato riproduttivo maschile che possono interessare ragazzi e uomini dall¡¯adolescenza in poi.
i sintomi da non trascurare
¡ª ?In particolare non vanno trascurati, come invece spesso accade, possibili campanelli d¡¯allarme di patologie pi¨´ o meno gravi, perch¨¦ prima si arriva alla diagnosi e maggiori probabilit¨¤ ci sono non solo di guarire, ma anche di farlo con trattamenti poco invasivi. I primi segnali che qualcosa non va sono disturbi urinari (come difficolt¨¤ a iniziare la minzione, flusso urinario debole, incompleto svuotamento della vescica, elevata frequenza delle minzioni, urgenza di svuotare la vescica e presenza di minzioni notturne), presenza di sangue delle urine, rigonfiamento o perdita di volume del testicolo, sensazione di pesantezza e/o improvvisa formazione di liquido nello scroto, dolore o senso di disagio al testicolo.
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le malattie maschili
¡ª ?Oggi si registra un aumento di molte patologie maschili, a partire dal varicocele, che interessa un ragazzo su quattro tra i 15 ai 25 anni e che pu¨° avere conseguenze importanti sulla fertilit¨¤ dei maschi. Tra i giovanissimi, ma non solo, sono poi sempre pi¨´ frequenti le malattie sessualmente trasmissibili e, a partire dai 35 anni, l¡¯aumento di volume della ghiandola prostatica si verifica in tutti gli uomini, che inizia per¨° a dare sintomi generalmente intorno ai 50, diventando un disturbo vero e proprio (ovvero l¡¯ipertrofia prostatica benigna) per circa la met¨¤ dei 60enni. Molto comune ¨¨ anche la prostatite, un¡¯infiammazione che interessa un maschio su quattro sopra i 65 anni. Infine ci sono i tumori: ogni anno in Italia sono 36mila i nuovi casi di tumore alla prostata, 2.300 quelli di tumore al testicolo (la neoplasia pi¨´ frequente tra i giovani sotto i 40 anni) e 25.500 quelli di cancro alla vescica (tre volte pi¨´ frequente negli uomini che nelle donne, il cui principale fattore di rischio ¨¨ il fumo).
TUMORE ALLA PROSTATA
¡ª ?Le statistiche indicano che un italiano su otto in Italia si ammaler¨¤ di cancro alla prostata: ¡°Visita urologica e test del PSA dai 50 anni in su sono indispensabili per il successo delle cure ¨C sottolinea Maria Laura De Cristofaro, presidente di Europa Uomo Italia Onlus, che sostiene ¡°Metti un baffo a novembre¡±, campagna di sensibilizzazione e informazione per la diagnosi precoce promossa da Janssen Oncology -. Altrettanto fondamentali sono gli sforzi della ricerca scientifica verso cure migliori e, se possibile, risolutive. ¡°Metti un baffo a novembre¡± ¨¨ sicuramento lo strumento giusto non solo per spronare gli uomini alla prevenzione, ma anche per far arrivare un giusto messaggio alle istituzioni in merito a tali esigenze¡±. L¡¯iniziativa, al centro della quale c¡¯¨¨ il sito Oncovoice.it (che vuol essere punto di riferimento per i pazienti e che consente approfondimenti sulla patologia) nasce da una sfida importante: invitare gli uomini a prenotare una visita urologica per la prevenzione del tumore della prostata, superando i tab¨´, i pregiudizi e la reticenza a farsi visitare. La visita urologica rappresenta il primo passo fondamentale per poter identificare precocemente le patologie pi¨´ diffuse del sesso maschile e soprattutto chi ha familiarit¨¤ per il tumore alla prostata (padre o fratello con questa neoplasia) o chi ha disturbi dovrebbe eseguire il test del PSA (che si esegue tramite un semplice prelievo di sangue) almeno una volta tra i 45 e i 50 anni e sulla base del risultato si possono poi disegnare le strategie dei controlli, la frequenza dei test e le modalit¨¤ di intervento.
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