Una ricerca analizza la percentuale di infortuni tra rugbisti e le principali cause
Quando si parla di rugby, il rischio infortunio va purtroppo messo in conto. Soprattutto nell¡¯ultimo periodo, con l¡¯aumentare dell¡¯intensit¨¤ delle partite, le probabilit¨¤ di farsi male stanno vertiginosamente aumentando. Un esempio su tutti: prendendo in considerazione l¡¯impatto durante un placcaggio, nel rugby dilettantistico ¨¨ pi¨´ alta la percentuale di infortunio nel placcatore che nel placcato. Tra i placcatori un giocatore si infortuna 16 volte ogni 1000 ore di gioco, mentre la media per i giocatori che subiscono il placcaggio scende a 12. Nel rugby professionistico invece il trend si inverte: la media per i placcatori ¨¨ di 19/1000 ore, mentre per i placcati ¨¨ di 29/1000. Lo studio arriva dall¡¯Universit¨¤ di Limerick, in Irlanda, un luogo dove si vive di rugby e dove milita infatti una delle squadre pi¨´ seguite e tifate del mondo, Munster. A capo del progetto c¡¯¨¨ Caithriona Yeomans, consulente medica della Federazione rugby irlandese per un¡¯evoluzione sicura del gioco.
LEGGI ANCHE
Lo studio
¡ª ?L¡¯idea nasce dalla volont¨¤ dei ricercatori di analizzare non solo la percentuale di infortuni nel rugby, ma soprattutto le cause, per provare a ridurre un trend che negli ultimi anni ¨¨ pericolosamente aumentato. Ritornando al dato sui placcaggi, e prendendo in considerazione un discorso che era stato introdotto proprio da Gazzetta Active con Giovanni Grespan, la motivazione riguarda l¡¯aspetto tecnico. Se il movimento del placcaggio non ¨¨ eseguito correttamente, il pericolo si infortuni aumenta maggiormente, poich¨¦ il placcatore va all¡¯impatto in modo scomposto. Con l¡¯alzarsi del livello, invece, la tecnica di placcaggio chiaramente migliora, ma aumenta anche l¡¯intensit¨¤ e la forza dell¡¯impatto, mettendo maggiormente a rischio i portatori di palla. La seconda fase di gioco pi¨´ rischiosa ¨¨ invece la ruck, il punto d¡¯incontro, con una media di 7 infortuni ogni 1000 ore di gioco.
Gli infortuni pi¨´ frequenti nel rugby
¡ª ?In questo caso, i numeri confermano quella che ¨¨ un¡¯impressione visibile a ¡°occhio nudo¡± dal campo. Gli infortuni pi¨´ frequenti sono al ginocchio, e non ¨¨ un caso che negli ultimi anni si vedano sempre pi¨´ giocatori e giocatrici infortunati ¨C anche gravemente ¨C ai legamenti del ginocchio. Secondo i dati ogni giocatore si fa male al ginocchio 4 volte ogni 1000 ore di gioco. Al secondo posto della graduatoria ci sono coscia e spalla (3.1/1000 ore). Siccome i ricercatori hanno preso in considerazione anche un numero notevole di giocatori dilettanti, non ¨¨ stato possibile invece valutare la percentuale di concussion, che segue un protocollo particolare e non sempre viene valutata correttamente durante il gioco.
Questione di gravit¨¤
¡ª ?Infine, lo studio ha valutato anche la gravit¨¤ dell¡¯infortunio stesso, prendendo in considerazione gli infortuni ¡°moderati¡±, che vanno dagli 8 giorni di indisponibilit¨¤ in poi, e quelli gravi (dai 28 giorni in poi). La prima categoria vede una media, per ogni rugbista, di 7.6 infortuni ogni 1000 ore di gioco, mentre per quanto riguarda gli infortuni gravi la media scende a 3.7/1000 ore. Anche in questo caso si ritorna alla questione della gravit¨¤ degli impatti: ¡°Questa analisi ha rilevato che il tasso di infortuni ¨¨ inferiore nel rugby dilettantistico rispetto a quello professionistico, ma ¨¨ superiore rispetto al rugby giovanile. Il nostro obiettivo ¨¨ di comprendere la vera incidenza e natura degli infortuni e capire come si possa migliorarne la prevenzione con strategie mirate, in particolare nell¡¯area del placcaggio, per ridurre al minimo il rischio di lesioni¡± scrivono i ricercatori a conclusione del lavoro.
? RIPRODUZIONE RISERVATA