Il grande afflusso di pellegrini da tutto il mondo crea un ambiente ideale per la diffusione delle malattie infettive
Il Giubileo del 2025, o Giubileo della Speranza che dir si voglia, porter¨¤ in Italia, e in modo particolare a Roma, milioni di pellegrini e turisti in arrivo da ogni angolo del mondo. Le stime pi¨´ recenti parlano di oltre 32 milioni di pellegrini attesi nella Capitale nel corso del 2025, almeno 2 milioni e mezzo dagli Stati Uniti, un milione e 450mila dalla Germania, pi¨´ di mezzo milione dalla Cina e 86mila persone dalla Turchia secondo le proiezioni.

Gli eventi di massa sono stati storicamente associati alla trasmissione di malattie e quanto accaduto nel 2012 in occasione del pellegrinaggio di Hajj, uno tra i maggiori raduni annuali dei musulmani alla Mecca, col virus MERS-CoV identificato per la prima volta proprio quell'anno in Arabia Saudita, ha rappresentato un importante esempio dei rischi legati ai movimenti di massa di persone. Col Giubileo ufficialmente iniziato lo scorso 24 dicembre con l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano da parte di Papa Francesco, gli epidemiologi Francesco Branda e Massimo Ciccozzi dell'Universit¨¤ Campus Bio-Medico di Roma e Fabio Scarpa dell'Universit¨¤ di Sassari hanno proposto un Piano di Preparazione e Risposta alla Pandemia?e sottolineato come investire nella preparazione ad una possibile pandemia non sia una opzione, ma una necessit¨¤ etica e pratica.
Giubileo 2025: quali rischi ci sono per la salute
¡ª ?Ricordando non solo i focolai di MERS-CoV durante l¡¯Hajj nel 2012, ma anche la diffusione della Sars nel 2003 e le epidemie di colera seguite al terremoto di Haiti nel 2010, gli esperti hanno elencato le tante minacce sanitarie a cui l'Italia sar¨¤ esposta ed elaborato un piano in sette pilastri per definire le priorit¨¤ da mettere in atto nel corso del 2025 da parte delle autorit¨¤ sanitarie italiane.

"Stiamo tornando alla normalit¨¤ dopo l'emergenza COVID, ma ci sono altri segnali d'allarme, ad esempio l'influenza aviaria, e dobbiamo rimanere vigili sull'Mpox", avvertono gli epidemiologi italiani, ricordando anche i rischi rappresentati anche dalla Dengue che in Sudamerica ¨¨ stata protagonista nel 2024 di un'epidemia da oltre 3 milioni di casi accertati che hanno provocato il decesso di oltre 1.600 persone.
Il grande afflusso di pellegrini da tutto il mondo, e quindi la concentrazione di milioni di persone in spazi ristretti, "creano un ambiente ideale per la diffusione delle malattie infettive, compresi i virus respiratori, le infezioni gastrointestinali e le malattie trasmesse da vettori. La combinazione di alta densit¨¤ umana, viaggi internazionali e alloggi condivisi amplifica il rischio di nuovi focolai", proseguono gli esperti nella lettera inviata?alla rivista Lancet.

Di fronte a questi rischi, gli esperti hanno proposto un piano basato sulla sorveglianza epidemiologica, da effettuare con strumenti all¡¯avanguardia come il sequenziamento genetico e la bioinformatica. Questo, secondo gli epidemiologi, garantirebbe un monitoraggio in tempo reale per l¡¯identificazione precoce dei patogeni emergenti. Molto importanti anche la formazione e l'educazione dei professionisti e delle comunit¨¤ attraverso programmi di sviluppo delle competenze, workshop e campagne di sensibilizzazione cos¨¬ da garantire che tutte le parti coinvolte siano pronte ad affrontare situazioni di emergenza. Gli esperti sottolineano anche la necessit¨¤ di mettere in piedi campagne di vaccinazione mirate e iniziative di sensibilizzazione volte a ridurre il rischio di focolai.
? RIPRODUZIONE RISERVATA