Tumore al polmone: l'immunoterapia riduce il rischio di morte del 28%

Grandi speranze dalla Scienza per il trattamento di uno dei cancri più pericolosi al mondo

Il?tumore al polmone è tra i più pericolosi al mondo: è la prima causa di morte per cancro in Occidente e in Italia causa circa 35mila morti all’anno. Il lavoro della ricerca è fondamentale per trovare cure sempre più efficaci, e uno studio presentato al Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO) ha dimostrato gli importanti risultati ottenuti dall’immunoterapia, prima e dopo l’intervento chirurgico.

Tumore al polmone: i benefici dell’immunoterapia

Secondo i ricercatori, l’immunoterapia con la molecola pembrolizumab eseguita prima e dopo l’intervento chirurgico riduce fino al 28% il rischio di morte, oltre a migliorare la sopravvivenza globale, la qualità della vita e avere un notevole impatto anche sui possibili casi di recidiva: “I risultati dello studio Keynote-671 rappresentano un importante passo in avanti e permetteranno di migliorare i risultati terapeutici dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule resecabile” ha spiegato all’Ansa la dottoressa Silvia Novello, responsabile di Oncologia Polmonare all'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano.

Tumore al polmone: i dati

Secondo i dati del 2020, ci sono stati oltre 2 milioni di casi nel Mondo e circa 1,8 milioni di decessi causati dal tumore al polmone. Per questo, lavorare sulla prevenzione e sulle cure diventa fondamentale, anche perché un’importante percentuale dei casi (tra l’80% e il 90%) è causata dal fumo di sigaretta, così come possono svolgere un ruolo importante l’inquinamento atmosferico e il fumo passivo. Un altro importante problema da risolvere riguarda proprio la diagnosi precoce: il 44% dei casi di cancro al polmone viene diagnosticato già in fase avanzata.