Il batterio pi¨´ presente sulla pelle potrebbe rivelare capacit¨¤ inedite e proteggerla ache dai raggi UV
Il suo nome ¨¨?Cutibacterium acnes?ed ¨¨ il batterio pi¨´ presente sulla nostra pelle. E la fama non ¨¨ delle migliori, visto che ¨¨ il principale responsabile dell'acne. Ma le cose potrebbero presto cambiare: un gruppo di ricercatori dell'Universit¨¤ Pompeu Fabra di Barcelona (Spagna) ¨¨ riuscito a "addomesticare" il Cutibacterium acnes, in modo che generi composti terapeutici contro diverse patologie della pelle, in modo da proteggerla.??
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Batterio amico
¡ª ?In parole povere, gli scienziati sono riusciti a far s¨¬ che un ceppo del cutibacterium possa essere in grado di generare antiossidanti e ridurre lo stress ossidativo nelle cellule della pelle esposte ai raggi UV.?"Abbiamo preso una piccola molecola circolare di DNA chiamata plasmide che include diverse parti o sequenze, ciascuna con la sua funzione", spiegano i ricercatori. "Tra queste, ci sono un gene per produrre il composto terapeutico che vogliamo; un altro per modulare la quantit¨¤ di quel composto generato in base a stimoli esterni; un altro per selezionare i ceppi che hanno integrato il plasmide; e un altro per eliminare la loro resistenza agli antibiotici dopo aver superato il processo di selezione".
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Il ceppo trattato geneticamente si ¨¨ dimostrato anche in grado di secernere antiossidanti quando riceve uno stimolo artificiale come delle radiazioni UV, che possono causare stress ossidativo nelle cellule. Il risultato ¨¨ una riduzione significativa dello stress ossidativo dei cheratinociti, che fa bene sperare: in futuro, secondo gli scienziati, si potrebbero produrre creme cosmetiche e terapeutiche con "milioni di?Cutibacterium acnes?capaci di generare pi¨´ o meno antiossidanti in risposta a stimoli naturali come lo stress ossidativo a cui ¨¨ sottoposta la pelle", e trattare patologie come la dermatite atopica, l'invecchiamento precoce o il?cancro.?
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Non solo acne
¡ª ?La scelta del batterio dell'acne non ¨¨ casuale: i ceppi II e III di Cutibacterium acnes abbondano sulla pelle sana, mentre sono pi¨´ rari in presenza di alcune patologie, come la dermatite atopica. Inoltre, possono essere facilmente trapiantati dalla pelle sana di un donatore a quella di un ricevente, mediante una crema.
Insomma, anche la fastidiosa acne potrebbe nascondere inediti benefici. "Abbiamo sviluppato una piattaforma tecnologica che apre le porte alla modifica di qualsiasi batterio per curare molteplici malattie. Ora ci concentriamo sull'uso di C. acnes per curare l'acne, ma possiamo fornire circuiti genetici per creare microbi intelligenti per applicazioni correlate alla pelle o alla modulazione immunitaria", sottolinea Marc G¨¹ell, lo scienziato dell'ICREA che ha guidato la ricerca.
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