Ecco qualche consiglio utile per chi soffre di parcopresi e teme di essere giudicato dagli altri a causa dei rumori o degli odori quando ¨¨ in bagno
Quando si tratta di andare in bagno abbiamo tutti una serie di preferenze e limiti. C'¨¨ chi non riesce a sentirsi a proprio agio in un bagno che non sia quello di casa propria, chi invece si fa meno problemi e quando il bisogno chiamata risponde ovunque si trovi, in ufficio, in aeroporto, a casa di amici e conoscenti e via dicendo. Trattenere lo stimolo non ¨¨ cosa buona e per questo il Dipartimento sanitario del Queensland, in Australia, ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione che ¨¨ diventata virale in pochi giorni.
La campagna contro la?parcopresi?
¡ª ?La strategia adottata ¨¨ all'insegna dell'ironia a cominciare dal claim scelto: "? ok fare la cacca al lavoro". La campagna parte dal presupposto che sempre pi¨´ persone trovino difficile fare la cacca nei bagni dei luoghi pubblici e punta a sensibilizzare i cittadini ai rischi del trattenere troppo lo stimolo: ignorare costantemente il bisogno di andare in bagno pu¨° portare a feci che si bloccano nell'intestino (Coprostasi), emorroidi e altri problemi seri come la perforazione intestinale.
Che cos'¨¨ la?parcopresi
¡ª ?La campagna parla apertamente di parcopresi, una condizione psicogena che porta alla difficolt¨¤ di defecare in pubblico, conosciuta anche come "paranoia da cacca". Il motivo? La paura di essere giudicati dagli altri a causa dei rumori o degli odori associati all'atto di defecare. Come superare questo problema??
Come affrontare la?parcopresi
¡ª ?La campagna ha deciso di puntare tutto sul sorriso e ha fornito ai cittadini alcuni consigli divertenti ed efficaci:
- Tutti fanno la cacca. Prova a visualizza qualcuno di famoso sulla toilette (come Taylor Swift).
- Porta con te uno spray profumato in bagno.
- Evita cibi o bevande che potrebbero stimolare l'intestino.
- Respira profondamente o fai un breve esercizio di meditazione.
Scherzi a parte, secondo uno studio condotto a livello globale nel 2020 su oltre 73mila persone in 24 Paesi a soffrire di disturbi legati alla connessione intestino-cervello sarebbero due persone su cinque, tra casi pi¨´ o meno lievi. Spesso, per¨°, si ha difficolt¨¤ ad associare una serie di sintomi al fatto che si sta trattenendo troppo lo stimolo ad andare in bagno e la campagna di sensibilizzazione australiana, riuscita a superare le aspettative vista la vitalit¨¤ con cui si ¨¨ diffusa sui social network, serviva anche a questo.
I sintomi della coprostasi sono gli stessi dell'occlusione intestinale: dolore localizzato alla regione addominale, accompagnato spesso da distensione addominale, crampi intermittenti, contrazioni spasmodiche dello sfintere anale, nausea e, nei casi gravi, anche attacchi di vomito. Pi¨´ tempo la massa fecale trascorre del tempo nell'intestino pi¨´ sar¨¤ privata dei liquidi diventando sempre pi¨´ dura e secca e, di conseguenza, difficile da evacuare. Per citare la campagna australiana, quindi, "¨¨ meglio far uscire che tenere tutto dentro".
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