Depressione, un aminoacido può aiutare a combatterla

Un aminoacido può aiutare a combattere la depressione: è ciò che hanno scoperto i ricercatori dell’Università della Florida, dopo aver studiato per oltre 10 anni il modo in cui lavorano le cellule cerebrali. Un lavoro che in realtà non aveva come obiettivo primario la ricerca di una cura per la?depressione, ma “solo” capire il funzionamento dei recettori delle cellule cerebrali, ma che con il tempo si è trasformato in una grande opportunità per scoprire qualcosa di più sulla depressione e su quali meccanismi la attivano.

La glicina

Innanzitutto, i ricercatori sono partiti da un recettore chiamato GPR158: recenti studi sui topi hanno dimostrato che sopprimere questo recettore può rendere le persone più resistenti alla depressione indotta dallo stress. Ciò significa che in futuro i nuovi antidepressivi avranno come “bersaglio” questo recettore, che può essere rallentato e bloccato dalla glicina, un amminoacido presente in diversi cibi, principalmente carne e legumi. Proprio la glicina, quindi, è la vera chiave per il futuro del trattamento della depressione.

I trattamenti futuri

"Ci sono ancora pochi farmaci per il trattamento della depressione, abbiamo un disperato bisogno di trovarne altri” ha detto uno degli autori principali dello studio, il dottor Kirill Martemyanov. L’obiettivo, infatti, è utilizzare questa scoperta per creare nuovi farmaci che possano agire proprio su questo recettore, in modo da inibirlo e ridurre i rischi di depressione: “Il numero di pazienti depressi è notevolmente aumentato negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani. La glicina e il recettore GPR158 potrebbero aprire la strada a nuove cure” ha concluso il dottore.