Il dottor Andrea Catena spiega i complicati meccanismi della sindrome da dipendenza dal lavoro che condiziona la vita di chi ne soffre e di chi gli sta intorno
Anche il lavoro pu¨° dare dipendenza, al punto da esserne totalmente assorbiti, da dimenticarsi di s¨¦ stessi e di chi ha accanto. Si utilizza sempre pi¨´ spesso il termine "workaholism":?cos¨¬ come si pu¨° dipendere dall¡¯alcol o da una sostanza, si pu¨° dipendere anche dal lavoro, come spiega il dottor Andrea Catena, psicologo e psicoterapeuta di Humanitas PsicoCare. ¡°Quando parliamo di ¡®workaholism¡¯ parliamo di una sindrome, quindi, di una serie di sintomi che formano una condizione. Oggi non esiste, nel panorama italiano, una definizione psicopatologica. La dipendenza dal lavoro rientra tra le dipendenze comportamentali, quindi la persona che ne soffre tender¨¤ a utilizzare i comportamenti lavorativi come strumento per regolare tonalit¨¤ emotive negative, fino a compromettere il funzionamento della propria esistenza¡±.
Dottore, in che modo si manifesta il workaholism??
¡°Si manifesta principalmente in due dimensioni. Una cognitiva, legata al pensiero, in cui la persona che soffre di questa sindrome tender¨¤ a manifestare una serie di preoccupazioni legate al contesto lavorativo. La dimensione comportamentale riguarda, invece, il tempo dedicato volontariamente alle attivit¨¤ lavorative. Il tempo ¨¨ cos¨¬ elevato da compromettere qualsiasi altro tipo di attivit¨¤ che dovrebbe caratterizzare l¡¯esistenza. Questo comportamento reiterato intacca, quindi, la cura di s¨¦, la famiglia, i rapporti interpersonali. Spesso chi lavora cos¨¬ tanto lo fa, in realt¨¤, per sfuggire ad altri problemi, per non pensare: del resto il meccanismo della dipendenza sta proprio l¨¬. Io utilizzo uno strumento, che pu¨° essere una sostanza o un comportamento, nel tentativo di regolare una tonalit¨¤ emotiva negativa, un problema che non riesco a maneggiare nella maniera corretta. In questo caso, il lavoro diventa una calamita che permette di non focalizzarsi su ci¨° che non funziona nella propria esistenza, senza rendersi conto che, in questo modo, si peggiora la situazione¡±.?
Quali sono i campanelli d¡¯allarme??
¡°Il tempo dedicato al lavoro ¨¨ un elemento centrale: considerando la canonica giornata lavorativa che non dovrebbe superare le 8 ore. Quando supero volontariamente in maniera continuativa questo limite, delle 8 ore al giorno,?deve scattare un campanello d¡¯allarme. Un altro campanello d¡¯allarme ¨¨ rappresentato dalla modificazione emotiva, quindi, un¡¯importante cambiamento nelle reazioni,?nei livelli di ansia e di rabbia?che tendono a superare la finestra di tolleranza sempre pi¨´ frequentemente. Poi, dal punto di vista somatico, parlerei di tensione muscolare costante, difficolt¨¤ nel dormire, alterazione dell¡¯appetito, mal di testa frequenti¡±.
Da dove nasce l¡¯esigenza di lavorare troppo??
?¡°Esistono diverse cause. Alcune pi¨´ sociali, che trovano la loro radice in come la societ¨¤ osserva e definisce il lavoro: la societ¨¤ occidentale ha la tendenza a ¡®validare¡¯ l¡¯iperinvestimento lavorativo.?? uno dei motivi per cui questa tendenza non viene considerata patologica. In altri Paesi, invece, questi comportamenti vengono definiti problematici e patologici. In Giappone, per esempio, si sono osservati diversi decessi legati all¡¯iperinvestimento lavorativo, causati da ischemie, infarti, da un¡¯elevata quota di stress correlato al lavoro. A livello biologico, si ipotizza che possano esistere dei deficit a livello neurotrasmettitoriale, legati al sistema del piacere, quindi, tutto ci¨° che ha a che fare con la dopamina. Infine, esistono delle sfumature di personalit¨¤ che possono favorire il workaholism, per esempio un atteggiamento perfezionistico, una bassa autostima, una rigidit¨¤ cognitiva o determinate strutture di personalit¨¤ come quella ossessivo-compulsiva o narcisistica. Anche la famiglia assume una certa rilevanza: se nasciamo in una famiglia in cui l¡¯abnegazione lavorativa ¨¨ sempre stato il pilastro portante del suo funzionamento, sar¨¤ pi¨´ facile assumere questo atteggiamento¡±.
Quali sono i sintomi?
?¡°Esistono sintomi fisici e psicologici. Dal punto di vista psicologico svettano lo stato di ansia e di allerta costante, un rimuginio che ha sempre come tema la dimensione lavorativa. Si aggiungono l¡¯irritabilit¨¤, il nervosismo, si hanno spesso degli scatti di rabbia che portano a conflitti sia con i colleghi che in famiglia. Per quanto riguarda i sintomi fisici, si hanno spesso mal di testa, problemi di sonno con risvegli frequenti, problemi gastrointestinali, tensioni muscolari. Il ventaglio sintomatico ¨¨ molto ampio. Sicuramente la psicoterapia ¨¨ l¡¯approccio pi¨´ efficace: ogni situazione di workaholism per¨° ¨¨ legata alla soggettivit¨¤ del singolo, all¡¯esistenza specifica e soggettiva, quindi ¨¨ difficile generalizzare. Sicuramente un elemento di estrema efficacia ¨¨ capire le cause specifiche all¡¯interno dell¡¯esistenza del singolo. Sotto questa sindrome possono nascondersi depressione, traumi, incapacit¨¤ di metabolizzare elementi particolarmente impattanti¡±.
L¡¯impatto del Covid, l¡¯isolamento e l¡¯aumento dello smartworking come hanno inciso? ¡°
"? difficile parlare in termini statistici, perch¨¦ esiste una quota di soggetti che soffrono di workaholism al di fuori del ¡®radar¡¯. C¡¯¨¨ una buona fetta di popolazione che verosimilmente ne soffre ma non viene rilevata, perch¨¦ non ¨¨ consapevole e perch¨¦, come detto prima, l¡¯idea di lavorare troppo ¨¨ socialmente accettata. Sicuramente il lavoro da casa ha portato dei vantaggi indiscutibili, ma altrettanti svantaggi: avere un ufficio dove recarsi fisicamente permetteva poi, una volta usciti, di relegare all¡¯interno dello spazio lavorativo tutti i pensieri legati a esso. L¡¯idea invece di ¡®portarsi il lavoro a casa¡¯ ha creato un impasto pericoloso tra contesto lavorativo e domestico. Il rischio di far diventare il lavoro un¡¯esperienza totalizzante ¨¨ aumentato¡±.
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