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Solitudine e salute: quando stare soli fa male
Negli ultimi decenni la solitudine ¨¨ diventata un'esperienza molto comune: lo dicono i dati e le abitudini, che sono radicalmente cambiate. La pandemia ha amplificato questa condizione e nei periodi critici, come compleanni e giorni di festa, si percepisce maggiormente. A subire le conseguenze della solitudine sono soprattutto persone separate, anziani, neo mamme e adolescenti. Secondo uno studio condotto dall'American Psychological Association, i bambini e gli adolescenti statunitensi soffrono di disturbi psicologici gi¨¤ da prima della pandemia. Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention's (CDC) Youth Risk Behavior Surveillance, "nei 10 anni che hanno preceduto la pandemia, i sentimenti di persistente tristezza e disperazione, cos¨¬ come pensieri e comportamenti suicidi,?sono aumentati di circa il 40% tra i giovani".
quando fa male la solitudine
¡ª ?Secondo l'economista Noreena Hertz, autrice de Il secolo della solitudine, la solitudine "non si limita alla frustrazione del desiderio di avere qualcuno vicino: e? un male sottile che si e? insinuato dentro di noi e ha permeato ogni aspetto della nostra societa?. E? la solitudine strutturale creata dal sistema capitalistico, che ci spinge a pensare solo a noi stessi e a vedere gli altri come concorrenti o nemici". Di per s¨¦ la solitudine non ¨¨ una condizione che genera effetti negativi sulla salute, ma pu¨° determinarli se viene subita e percepita con angoscia.?Questo tipo di sensazione di solitudine non riguarda solo l'isolamento fisico dagli altri ma si manifesta anche in mezzo alla gente. Riguarda spesso le persone anziane, anche in ambito familiare, quando si sentono emarginate dagli altri, non considerate, inutili. Pu¨° comparire anche all'interno di una relazione di coppia o nella fase dell'adolescenza.
solitudine e salute
¡ª ?Se si prolunga nel tempo, la solitudine intesa come condizione cronica e angosciante pu¨° portare all'innalzamento del livello del cortisolo, il cosiddetto "ormone dello?stress" e avere conseguenze negative sull'organismo. Se prodotto in maniera continuativa, il cortisolo pu¨° provocare uno stato di?infiammazione?dell'organismo e causare la comparsa di malattie persistenti nel tempo come il?diabete di tipo 2?o la pressione arteriosa alta. La solitudine pu¨° avere un impatto negativo anche sulla salute mentale, portando a un rischio maggiore di depressione,?ansia, scarsa?autostima, problemi del sonno e stress.?
le cause
¡ª ?Le cause che portano a una condizione di solitudine cronica sono molteplici. Se si tratta di una circostanza (un momento della vita in cui ci si sente soli o particolarmente vulnerabili), non c'¨¨ da preoccuparsi: a tutti capita, prima o poi, di subire la solitudine. La faccenda ¨¨ diversa se la solitudine diventa cronica o ha come sintomi pensieri negativi, ansia, insonnia. I casi in cui pu¨° succedere sono includono:
- persone senza rete sociale (n¨¦ famiglia n¨¦ amici);
- persone separate o divorziate;
- caregiver: chi si prende cura di un malato o un anziano non ha il tempo per avere una vita sociale;?
- chi ¨¨ escluso dalla societ¨¤ per mancanza di denaro o per impossibilit¨¤ a muoversi;
- coloro che subiscono discriminazioni di ogni genere;
- chi ¨¨ vittima di violenza o abusi;
- pensionati e anziani;
- chi si trasferisce in una nuova zona o cambia lavoro;
- disabili o persone con malattie croniche.?
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i consigli per prevenire
¡ª ?Premesso che non esiste una ricetta magica per combattere una condizione di solitudine cronica, perch¨¦ ognuno di noi ¨¨ diverso dall'altro, ci sono delle strategie che si possono adottare per sentirsi meno soli. Il Ministero della Salute ne ha stilate alcune, che si riferiscono soprattutto agli anziani:
- cogliere ogni occasione per fare conversazione;
- invitare amici o parenti a casa, oppure, se la salute lo consente, uscire di casa e andare a trovarli;
- rimanere in contatto con gli altri, anche tramite il telefono;?
- imparare a usare il computer, in modo da utilizzarlo per condividere e-mail e foto con familiari e amici, ricontattare vecchi amici su siti di social media o fare video chiamate;
- farsi coinvolgere da associazioni di quartiere;
- frequentare i Centri sociali per anziani;
- pianificare gli impegni della settimana in anticipo, in modo da avere gi¨¤ organizzate tutte le attivit¨¤ che si vogliono svolgere;?
- aiutare gli altri facendo volontariato;?
- iscriversi all¡¯Universit¨¤ della terza et¨¤;
- frequentare un posto dove ci si possa ritrovare con altre persone,?senza dover necessariamente interagire se non se ne ha voglia. Ad esempio, un cinema, un bar o un parco dove fare una passeggiata;
- modificare il proprio stile di vita, fare?attivit¨¤ fisica, mangiare in modo sano, non bere alcolici, dormire il giusto quantitativo di ore, in modo da sentire di avere maggiore controllo sulla propria vita;
- parlare dei propri sentimenti a un amico, un familiare, un medico o uno psicologo;
- cercare un gruppo di mutuo aiuto,?chiedendo i riferimenti al proprio medico o alla ASL di riferimento.
Da non fare, invece: pretendere troppo da s¨¦ stessi e darsi il tempo di attuare un cambiamento alla volta. E poi non fissarsi su ci¨° che non si pu¨° cambiare, ma sui piccoli traguardi quotidiani raggiunti. Fino a che la solitudine non far¨¤ pi¨´ paura.
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