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Alla scoperta del microbioma: cos'¨¨ e perch¨¦ ¨¨ cos¨¬ importante per il corpo
Probabilmente si ¨¨ sentito nelle pubblicit¨¤ o da qualche nutrizionista, ma non si sa dire esattamente cosa sia il microbioma. Quando sentiamo parlare di flora batterica siamo pi¨´ preparati: ci immaginiamo un microcosmo presente nel nostro intestino con svariate funzioni che c'entrano col nostro benessere. Questo termine, che rende bene l'idea, non ¨¨ del tutto esatto. Quello scientificamente corretto ¨¨, appunto, microbioma o microbiota (cio¨¨ microvita), che indica l'insieme dei microbi e dei loro geni presenti nell'intestino. Questo universo, perch¨¦ i microbi presenti nel nostro intestino sono miliardi, amano il nostro apparato digerente: l¨¬ sono al riparo dall'ossigeno e sono nel loro habitat naturale, composto da umidit¨¤, calore e cibo gi¨¤ masticato.
composizione del microbioma
¡ª ?Circa l'80% del nostro sistema immunitario ¨¨ collocato nell'intestino e i batteri costituiscono pi¨´ del 90% della nostra popolazione intestinale. Va da s¨¦ che pi¨´ batteri "buoni" ci sono nel nostro intestino, pi¨´ forte sar¨¤ il nostro sistema immunitario e maggiore sar¨¤ il nostro benessere. Questo universo batterico, tuttavia, non ci viene dato in dotazione sin dalla nascita: lo acquisiamo durante la nascita ma?attraverso il passaggio dal canale vaginale (nel caso di parti naturali), l'allattamento al seno e il contatto con i genitori. Per formarsi completamente, il microbioma ci impiega circa 3 anni. I batteri che lo formano non sono tutti uguali: si dividono in pi¨´ di 5 ceppi, spesso diversi fra loro, che a loro volta si suddividono in gruppi e sottogruppi. La ricerca scientifica continua a individuare nel microbioma umano ceppi completamente nuovi e diversi da una persona all'altra. Ogni persona porta con s¨¦ il suo personale corredo di batteri. Svelato il motivo per cui se ne parla cos¨¬ tanto: il microbioma ¨¨ una scoperta (scientifica) continua e sempre sorprendente.
microbioma e metabolismo
¡ª ?Il microbioma intestinale svolge un ruolo importante, forse cruciale, nel?metabolismo?dei composti chimici presenti negli alimenti. Questo ruolo ¨¨ dovuto dalla grande diversit¨¤ di batteri che popolano l'intestino. I batteri non si limitano a scomporre gli alimenti, ma producono sostanze del tutto nuove. Ne ¨¨ un esempio il cavolo bianco, che contiene meno vitamine rispetto ai crauti ricavati da esso: sono i batteri a produrne in aggiunta. In tal senso, la qualit¨¤ di ci¨° che mangiamo ha un'importanza cruciale: pi¨´ aumentiamo il cibo che alimenta i batteri buoni dell'intestino, maggiore sar¨¤ la presenza degli stessi. Problemi di metabolismo come sovrappeso, diabete e alti livelli di grassi nel sangue sono accompagnati nella maggior parte dei casi da marker infiammatori nel sangue leggermente pi¨´ elevati della norma. I batteri sono grandi esperti di infiammazioni, perch¨¦ posseggono delle molecole che mandano un segnale al corpo specifico che "comunica" l'infiammazione. Queste molecole segnale possono arrivare anche in altri organi e influenzare il metabolismo. A differenza di altre infiammazioni che debilitano il corpo, queste (chiamate subcliniche) fanno ingrassare. I motivi, tuttavia, potrebbero non dipendere solo dai batteri, ma anche da squilibri ormonali, carenza di vitamina D o presenza di troppi estrogeni.
come curare il microbiota
¡ª ?I recenti studi sull'argomento ci suggeriscono che uno stile di vita sano ¨¨ il miglior alleato del microbioma. Mangiare alimenti contenenti una buona quantit¨¤ di fibra, cibi fermentati (basta anche il semplice yogurt) ed evitare il pi¨´ possibile alcol e grassi saturi, ¨¨ il modo migliore per foraggiare l'universo di batteri buoni che abitano nel nostro intestino. Un altro pu¨° essere quello di assumere probiotici per almeno 4 settimane e verificare quale tipologia sia pi¨´ adatta al nostro intestino. In tal senso un medico specialista, come il gastroenterologo, pu¨° essere d'aiuto. Evitare lo stress ¨¨ un altro modo per prendersi cura del microbioma: l'intestino presta molta energia al cervello per consentirgli di gestire lo stress, di conseguenza ne ha molta meno per gestire il traffico intestinale.?
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