Questa malattia, che impedisce a molte persone di svolgere le comuni attivit¨¤ quotidiane, sport compreso, pu¨° contare su un nuovo esame sperimentale
La fibromialgia ¨¨ una malattia cronica che, solo in Italia, colpisce 2 milioni di persone?ed ¨¨ caratterizzata da dolore muscolare generalizzato e affaticamento, sintomi che possono essere confusi con altre patologie come l'artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico. Per questo, fino a oggi, uno dei maggiori problemi era proprio riuscire a diagosticarla. Ma un gruppo di ricerca dell'Universit¨¤ Rovira i Virgili (URV) di Tarragona e delle universit¨¤ americane dell'Ohio e del Texas potrebbe aver sviluppato un metodo che consente di riconoscere la fibromialgia con "alta affidabilit¨¤", a partire da un campione di sangue. Una buona notizia per chi soffre di questa condizione, che impedisce - tra le altre cose - di svolgere attivit¨¤ fisica e le comuni faccende quotidiane.?
Fibromialgia e difficolt¨¤ di diagnosi
¡ª ?Partendo dall'assunto che diagnosticare la fibriomialgia non ¨¨ affatto facile, i ricercatori hanno selezionato campioni di sangue di persone con diagnosi di fibromialgia, altri con malattie reumatiche simili e un terzo gruppo, di controllo, con persone senza queste patologie. In seguito, hanno applicato una combinazione di tecniche per isolare e analizzare gli specifici segnali chimici nel sangue in grado di distinguere i campioni tra loro.
il test per la fibromialgia
¡ª ?Usando il processo di filtrazione del sangue sono riusciti analizzare piccole frazioni del campione di sangue, individuando sostanze, come gli amminoacidi, che fungono da mattoni delle proteine. Illuminandole con una speciale luce laser, gli autori dello studio sono cos¨¬ riusciti a riconoscere le molecole peculiari presenti nel sangue nei pazienti con fibromialgia. Il processo ¨¨ stato messo a punto anche grazie all¡¯uso di nanoparticelle d¡¯oro, che hanno aumentato il segnale ricevuto dalle molecole, facilitando l'identificazione della?fibromialgia. Per la ricercatrice spagnola Silvia de Lamo, si tratta di "un passo importante" per una "diagnosi precisa e un trattamento pi¨´ personalizzato della malattia, che apre nuove strade per la ricerca e la cura clinica di questa patologia". E se tutto andr¨¤ bene il test, superata la necessaria fase di validazione, potrebbe essere disponibile nei centri sanitari gi¨¤ entro due anni.
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