Giroud, i tempi di recupero da una distorsione alla caviglia: parola all'esperto

Il dottor Stefano Diprè, fisioterapista e fondatore di FisioScience, analizza l'infortunio? dell’attaccante del Milan

In vista del derby ha tranquillizzato tutti, ma l’attenzione sulle sue condizioni resta alta. Olivier Giroud, uscito dopo 25 minuti di Francia-Irlanda, resta in bilico per la prima stracittadina della stagione: colpa di una distorsione alla caviglia sinistra, la stessa che ha dato all’attaccante qualche problemino già diversi mesi fa. Gazzetta Active ha approfondito la questione con il dottor Stefano Diprè, fisioterapista e fondatore di FisioScience.

Intanto, di che infortunio si tratta?
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"Possiamo definire una distorsione alla caviglia come il risultato di uno stiramento o di una lacerazione dei legamenti causati da torsioni inaspettate, cadute o impatti diretti. L'entità dell'infortunio può oscillare da una situazione lieve a una molto grave, in proporzione al livello di danno subito dai legamenti. Per un calciatore professionista come Giroud, la caviglia è vitale. Oltre a essere una delle parti del corpo più sollecitate, è fondamentale per la precisione dei movimenti e l'equilibrio. Una distorsione, soprattutto se grave, può toccare in maniera seria la capacità atletica e la performance in campo".

Quali sono i tempi di recupero per un infortunio del genere?
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"Bisogna considerare diverse variabili. Con distorsioni di primo grado, le più lievi, il calciatore potrebbe tornare in campo dopo poche settimane. Tuttavia, se la lesione è di secondo o terzo grado, potrebbero essere necessari mesi per una completa riabilitazione, con un percorso fisioterapico accurato e mirato. In questo caso, bisogna dire anche che Giroud non è nuovo a un problema simile".

Cosa vuol dire?
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"La recidiva di un infortunio alla stessa caviglia, in poco tempo, potrebbe indicare una predisposizione o una non completa guarigione dall'evento traumatico precedente. La caviglia, già indebolita in precedenza, potrebbe richiedere una maggiore attenzione e un percorso riabilitativo ancora più rigido e scrupoloso per assicurare un recupero totale".

Giocare il derby del 16 settembre può rappresentare un rischio?
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"Il derby è molto più di una semplice partita. Rappresenta passioni, rivalità, orgoglio ed è evidente che la presenza di un calciatore del calibro di Giroud possa fare la differenza. Tuttavia, nonostante l'importanza dell'evento e la pressione eventuale sul calciatore per essere presente, è essenziale considerare le ripercussioni fisiche a lungo termine. Schierare il francese con una caviglia non guarita del tutto potrebbe esporlo a gravi rischi".

Quali?
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"Una distorsione recente, anche se di grado lieve, rende la caviglia meno stabile e più suscettibile a nuovi traumi. In una partita intensa come un derby, dove conta ogni singolo duello, le probabilità di subire colpi o torsioni inaspettate aumentano in maniera notevole. Mettere sotto sforzo una caviglia ancora debole potrebbe non solo peggiorare l'infortunio attuale, ma predisporre l'attaccante a futuri problemi, anche pensando ai prossimi anni. Oltre alle considerazioni fisiche, c’è poi un aspetto psicologico da non trascurare. Un calciatore che entra in campo conscio delle sue limitazioni fisiche potrebbe non giocare con la solita fiducia, temendo nuovi infortuni. Nel dilemma tra il breve e il lungo termine, l'auspicio è che ogni scelta sia fatta mettendo la salute del giocatore al primo posto".