Salute
Emorragia intracranica, cos'¨¨ e come si riconosce
L'emorragia intracranica ¨¨ una condizione grave caratterizzata da un sanguinamento all'interno del cranio. Pu¨° essere spontanea o post-traumatica, e conoscere i sintomi, le cause e i trattamenti disponibili ¨¨ fondamentale per affrontarla tempestivamente. Ne abbiamo parlato con il professor Lorenzo Bello, responsabile Neurochirurgia Oncologica all¡¯IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant¡¯Ambrogio di Milano; Professore Ordinario di Neurochirurgia, Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia, Universit¨¤ degli Studi di Milano.
Le tipologie di emorragia intracranica
¡ª ??¡°Esistono due principali tipi di emorragia intracranica: quella spontanea e quella post-traumatica,¡± spiega Bello. L'emorragia spontanea ¨¨ spesso legata a rotture di aneurismi o malformazioni arterovenose, oppure si associa a ipertensione arteriosa e disturbi della coagulazione. Quella post-traumatica, invece, ¨¨ il risultato di un trauma cranico e pu¨° manifestarsi in tre fasi: acuta, subacuta o cronica. Nel caso di emorragie post-traumatiche, le forme acute si sviluppano subito dopo il trauma, quelle subacute entro 72 ore, mentre le forme croniche possono comparire anche a distanza di uno o due mesi. ¡°In particolare, l¡¯ematoma subdurale cronico ¨¨ una complicanza comune negli anziani, spesso legata a traumi banali di cui il paziente non si rende conto¡± aggiunge il medico.?
emorraggia intracranica, fattori di rischio e sintomi
¡ª ?I principali fattori di rischio includono l'et¨¤ avanzata, l'assunzione di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti e la presenza di malattie del sangue che compromettono la coagulazione. Pure i traumi cranici, anche se lievi, rappresentano un rischio, specialmente nei soggetti fragili. ¡°I sintomi variano a seconda della tipologia e della gravit¨¤ dell¡¯emorragia¡± continua il professor Bello. Nelle forme croniche, il paziente pu¨° presentare mal di testa persistente, rallentamento ideomotorio, disturbi cognitivi e deficit focali come difficolt¨¤ nel movimento o nel linguaggio. Episodi di crisi epilettiche sono meno frequenti ma possibili. ¡°Questi segnali richiedono una valutazione immediata e, nella maggior parte dei casi, un¡¯indagine con una TAC o una risonanza magnetica¡±.?
diagnosi e trattamenti dell'emorragia intracranica
¡ª ?La diagnosi si basa su una combinazione di esami clinici e strumentali. Una volta confermata la presenza di un¡¯emorragia intracranica, il trattamento dipende dalla gravit¨¤ e dalle condizioni del paziente. ¡°Se la raccolta di sangue ¨¨ piccola e i sintomi sono lievi, si preferisce monitorare il paziente, sospendendo eventuali farmaci anticoagulanti e osservandone l¡¯evoluzione,¡± spiega Bello. Nei casi pi¨´ gravi, il drenaggio chirurgico ¨¨ la soluzione pi¨´ indicata. Recentemente, la chirurgia si associa spesso all'embolizzazione dell'arteria meningea media, una procedura che riduce significativamente il rischio di recidive. Un recente trial clinico ha dimostrato che questa combinazione offre migliori risultati in termini di prevenzione delle recidive, sebbene presenti un lieve aumento delle complicanze.
prevenzione: il ruolo dello stile di vita
¡ª ?La prevenzione ¨¨ essenziale, soprattutto per chi pratica sport o ¨¨ esposto a rischio di traumi cranici. ¡°Indossare il casco ¨¨ fondamentale per ridurre il rischio di emorragie post-traumatiche, sia in bicicletta che sugli sci¡± sottolinea il medico. Anche nei traumi lievi, osservare eventuali sintomi e, se necessario, effettuare una TAC, ¨¨ di vitale importanza. Gli sport di contatto, come il pugilato o il rugby, aumentano il rischio di traumi cranici. ¡°Traumi ripetuti possono causare micro danni diffusi al sistema nervoso, con conseguenze cognitive a lungo termine¡± avverte il professore. Negli atleti professionisti, protocolli di controllo regolari sono essenziali per monitorare la salute neurologica. L¡¯emorragia intracranica ¨¨ una condizione complessa che richiede diagnosi tempestive e trattamenti personalizzati. ¡°La prevenzione, unita a un trattamento adeguato, pu¨° fare la differenza. ? importante non sottovalutare mai un trauma cranico, soprattutto se ci sono fattori di rischio come l¡¯et¨¤ avanzata o l¡¯assunzione di farmaci anticoagulanti¡± conclude il prof Bello.
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