Lo studio
Covid: scoperte alterazioni del cervello a un anno di distanza dal contagio
Se la fase pi¨´ dura dell¡¯epidemia di Covid 19 sembra superata, restano ancora tanti interrogativi su tutto ci¨° che riguarda il cosiddetto Long Covid, ovvero tutti gli effetti collaterali che permangono o si manifestano in seguito alla malattia. Una ricerca coordinata dall'Universit¨¤ degli Studi di Milano ¨C in collaborazione con il Centro Aldo Ravelli, l'Asst Santi Paolo e Carlo e l'Irccs Auxologico ¨C ha infatti evidenziato come la nebbia mentale, i disturbi di memoria e di concentrazione che rimangono per mesi dopo aver avuto il Covid potrebbero essere collegati ad alterazioni del metabolismo del cervello, e all¡¯accumulo di molecole tossiche per i neuroni. Lo studio ¨¨ stato pubblicato sul Journal of Neurology.
Lo studio
¡ª ?Dalla ricerca ¨¨ emerso che su 7 pazienti analizzati con una tomografia a emissione di positroni (pi¨´ conosciuta come Pet), 3 avevano un ridotto funzionamento delle aree temporali (sede della memoria), del tronco encefalico (che riguarda l¡¯attenzione e l¡¯equilibrio) e delle aree prefrontali (energia mentale, motivazione e comportamento). Ci¨° ¨¨ legato a un possibile accumulo di amiloide nel cervello, ¡°una proteina che quando si accumula nei neuroni ne determina l'invecchiamento precoce e la degenerazione e che ¨¨ implicata nella malattia di Alzheimer", come spiega il dottor Luca Tagliabue, direttore di Medicina Nucleare e Radiodiagnostica del Santi Paolo e Carlo.
Il ruolo dello stress
¡ª ?La conclusione, quindi, indica che i disturbi di memoria e concentrazione a un anno dal Covid possono derivare da alterazioni funzionali di alcune aree del cervello, ma non solo. Come spiega la professoressa Roberta Ferrucci, docente di psicobiologia della Statale di Milano, "alcuni disturbi non hanno un riscontro funzionale sul cervello, ma possono derivare da modificazioni di tipo esclusivamente psicologico analoghe al disturbo post-traumatico da stress¡±.
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