Terapie preventive, cure avanzate e tutti i test: la dottoressa Silvia Nozza illustra le ultime novit¨¤ sulla guerra all'HIV. E la speranza dell'OMS ¨¨ di eliminare l'AIDS entro il 2030
La fine dell'AIDS come minaccia per la salute pubblica entro il 2030: ¨¨ l'ambizioso obiettivo fissato dall'OMS e che oggi appare pi¨´ vicino grazie ai passi da gigante compiuti dalla ricerca scientifica. Le terapie antiretrovirali di ultima generazione garantiscono alle persone sieropositive una qualit¨¤ della vita paragonabile a chi non ha contratto il virus. Inoltre, la diffusione della profilassi pre-esposizione (PrEP) sta rivoluzionando la prevenzione: assunta prima e dopo il rapporto sessuale, abbatte il rischio di contrarre l'infezione.?
Di queste novit¨¤ che fanno ben sperare per il raggiungimento dell'obiettivo 2030, ci ha parlato Silvia Nozza (in foto), specialista in malattie infettive presso l'Ospedale San Raffaele e ricercatrice presso l¡¯Universit¨¤ Vita-Salute San Raffaele di Milano e tra le maggiori esperte della questione in Europa.?
Professoressa Nozza, quali sono le novit¨¤ riguardanti l¡¯HIV nel 2023?
"Dal 2019, ci sono stati sviluppi significativi. Personaggi famosi come Giovanni Ciacci ed Elena di Cioccio hanno dichiarato di essere positivi all'HIV e in terapia, mettendo in evidenza l'importanza della terapia non solo per il benessere della persona con Hiv ma anche per la comunit¨¤. Oggi sappiamo che quando la carica virale ¨¨ inferiore a 200 copie per ml, la terapia risulta efficace e il virus non viene trasmesso".
Pu¨° spiegarci il concetto di "Undetectable = Untransmittable" (U=U) e il suo impatto?
"Il concetto di U=U suggerisce che le persone con Hiv in trattamento antiretrovirale che mantengono una carica virale non rilevabile non possono trasmettere il virus".
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Insomma, una sorta di guarigione di fatto per chi segue la terapia.?
"Esatto. Ricordiamo che l'OMS ha stabilito gli obiettivi 95-95-95-95 entro il 2030: 95% delle persone con HIV diagnosticato, 95% di queste in trattamento, e 95% di questi con carica virale non rilevabile e il 95% sentirsi bene. Il problema principale in Europa, incluso l'Italia, purtroppo riguarda la diagnosi precoce: il 58% dei nuovi casi arriva purtroppo con una diagnosi tardiva quando il sistema immunitario ¨¨ gi¨¤ debilitato. Non siamo riusciti ancora a non stigmatizzare il test: lo fanno solo le persone che si sentono a rischio e non tutti coloro che dovrebbero".
Da qualche anno c¡¯¨¨ la novit¨¤ della PrEP. Che cos¡¯¨¨ esattamente?
"La PrEP ¨¨ un trattamento farmacologico preventivo di una pillola al giorno, per chi ¨¨ a rischio di contrarre l'HIV. Offre una protezione dall'infezione con un'efficacia del 99%. Io la paragono alla pillola anticoncezionale. Da maggio 2023 ¨¨ gratuita per persone che hanno avuto esposizioni sessuali a rischio o che fanno uso di sostanze che possono ridurre l'attenzione durante i rapporti sessuali (ma si pu¨° anche acquistare). ? una terapia accessibile a tutti, donne e uomini. Viene dispensata dalle farmacie ospedaliere dei reparti di malattie infettive: ricevere la PrEP prevede infatti un monitoraggio clinico, che include l'esecuzione periodica di test per altre infezioni sessualmente trasmissibili".
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Ed esiste anche una terapia post esposizione contro l¡¯hiv?
"S¨¬, la PEP ¨¨ una terapia che si assume dopo un potenziale contatto con il virus e contiene 3 farmaci (a differenza della PREP che ne contiene 2). Deve essere iniziata entro 48 ore dall¡¯esposizione da un rapporto a rischio, dunque potrebbe richiedere un passaggio per un pronto soccorso di un reparto di malattie infettive e il trattamento dura un mese".
Ci sono effetti collaterali associati alla PrEP e alla PEP?
"I farmaci possono avere effetti collaterali, ma irrisori: poich¨¦ vengono espulsi dai reni potrebbe esserci un aumento della creatinina. Ma questo avviene soprattutto nelle persone oltre i 55 anni, in meno del 5% dei casi ed ¨¨ reversibile. Poi potrebbero dare problemi gastrointestinali in chi ha intolleranza al lattosio".
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Come sono cambiate negli ultimi 20 anni le condizioni di vita delle persone con HIV?
"L¡¯aspettativa di vita delle persone sieropositive oggi ¨¨ comparabile a quella di una persona senza infezione da Hiv: quello che conta molto ¨¨ il punto di partenza, in particolare il punto pi¨´ basso dei CD4, le cellule del nostro sistema immunitario. Per questo motivo in questa giornata, noi tutti spingiamo a fare il test dell¡¯Hiv. Persone con un conteggio basso di CD4 hanno infatti maggiori difficolt¨¤ nel recupero, anche se i trattamenti attuali consentono miglioramenti significativi nella loro qualit¨¤ di vita".
Come funzionano i test HIV attuali e quali tipi sono disponibili?
"Esistono vari tipi di test HIV, che differiscono per il periodo finestra e il metodo di rilevazione. I test rapidi e quelli basati su prelievo di sangue hanno finestre temporali diverse: i test col prelievo del sangue hanno un periodo finestra di un mese. Invece quelli salivari, rapidi possono avere un periodo finestra pi¨´ lungo, ma dipende anche dal test che viene utilizzato. I test si fanno nei centri specializzati, ma quelli rapidi possono anche essere acquistati in farmacia o online".
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