I ricercatori della Columbia University hanno trovato una proteina presente nell'intestino che potrebbe essere responsabile della malattia
Non sono ancora chiare tutte le cause del Morbo di Parkinson. La comunit¨¤ scientifica continua ad interrogarsi sulle possibili cause della seconda malattia neurodegenerativa pi¨´ diffusa al Mondo, dopo l¡¯Alzheimer, e molti studi recenti hanno introdotto un possibile legame con l¡¯intestino. L¡¯ultimo, in ordine di tempo, ¨¨ quello della prestigiosa Columbia University, che ha posto l¡¯attenzione sull¡¯alpha sinucleina, una proteina che si trova sia nell¡¯intestino, sia nel cervello, e potrebbe essere responsabile dello sviluppo del Parkinson.
Parkinson e intestino: qual ¨¨ il legame?
¡ª ?Secondo gli autori dello studio, molte persone che hanno sviluppato il morbo di Parkinson riferiscono di aver avuto problemi di stitichezza e altri sintomi gastrointestinali fino a 20 anni prima di sviluppare i primi sintomi motori della malattia. Inoltre, nello studio effettuato sui topi, ¨¨ stato ravvisato un collegamento tra problemi intestinali e dei possibili danni alle cellule nervose dell¡¯intestino. I ricercatori specificano che i problemi gastrointestinali ¡°sono presenti in circa il 70% dei pazienti che soffrono di Parkinson¡±. Secondo lo studio, fra gli altri sintomi collegati alla malattia ci sarebbero anche disturbi del sonno nella fase REM, ansia e depressione.
L'alpha sinucleina
¡ª ?La chiave starebbe in una proteina, l¡¯alpha sinucleina, che si trova sia nell¡¯intestino che nel cervello. Questa proteina presenta delle alterazioni in chi si ammala di Parkinson e contribuisce alla progressione della patologia: "Il sangue dei pazienti affetti da Parkinson spesso contiene cellule immunitarie pronte ad attaccare i neuroni - ha spiegato il professor David Sulzer, tra gli autori dello studio ¨C ma non ¨¨ ancora chiaro dove e quando vengono attivate¡±. Questa scoperta potrebbe portare a uno sviluppo di nuove terapia per il morbo di Parkinson: l¡¯obiettivo dei ricercatori ¨¨ infatti identificare quali batteri intestinali possono essere responsabili delle mutazioni genetiche che provocano la malattia.
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