La svizzera, due volte vincitrice dell'Ironman Hawaii, ¨¨ diventata una fuoriclasse del triathlon soltanto quando ha trovato l'equilibrio perfetto dal proprio corpo
Un'atleta professionista, non pu¨° valutare il proprio corpo esclusivamente sotto il profilo estetico: l'efficienza, il rendimento, la capacit¨¤ di spingersi oltre il limite sono caratteristiche a cui il macchina di una sportiva di alto livello non pu¨° prescindere. Attenzione per¨°: magro ¨¨ bello oppure magro ¨¨ veloce sono equazioni che non sempre sono vere. La triatleta elvetica Daniela Ryf, bicampionessa mondiale di Ironman, ha ammesso le due debolezze da donna spiegando di aver trovato la felicit¨¤ e il massimo risultato agonistico proprio nel momento in cui ha iniziato a trattare bene il suo corpo.
OSSESSIONE ¡°Il rapporto col mio corpo, ¨¨ mutato negli anni. Pensate che anche quando gareggiavo in coppa del Mondo, utilizzavo gli allenamenti di corsa per perdere peso: si era sviluppata in me una vera e propria ossessione per la magrezza e quando me ne sono liberata sono letteralmente rinata¡±. E poi analizza il corpo come una vera e propria macchina: ¡°Gli chiediamo tanto lo spremiamo al massimo e quando smetter¨¤ di funzionare dovremo accettarlo. Mi prendo anche molta cura di esso: non voglio trovarmi a 50 anni con i tendini da buttare¡±. (continua)
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