La seconda edizione della gara sui ponti veneziani ¨¨ stata vinta da Giovanni Iommi, gi¨¤ primo al traguardo un anno fa
E' stato un vero successo, coronato non solo dalla splendida cornice, ma anche da una partecipazione massiccia: la Garmin Venice Night Trail passa agli archivi in una serata fresca, in cui a trionfare ¨¨ stato ancora Giovanni Iommi, gi¨¤ vincitore della prima edizione lo scorso anno. 58'20" il tempo impiegato dall'atleta della G.P. Livenza Sacile nel percorrere i 16 km e soprattutto i 51 ponti.??Tra le donne, successo?per la veneziana?Ilaria Gurini, portacolori della Essetre Running: lasciamo per¨° che a raccontarci l'emozione sia uno dei partecipanti, Andrea Toso, con il coinvolgimento con cui l'ha vissuta, da "quasi" veneziano.
?A Venezia ci sono nato, ancora ho quasi tutti i parenti, c'ho corso la mia prima maratona; adoro le albe di 5,3 km, come so essere bellissimo correre selvaggiamente col buio, in uscite magari atipiche sotto la neve o a mezzanotte con la luna piena. Cosa meglio potrebbe unire tutto ci¨° se non il Venice Night Trail?
16 km a scoprire strade nuove (non la Strada Nuova, quella che dalla stazione ci porta verso San Marco...) aggredendo 51 ponti per noi competitivi e per i non, godendosi angoli della citt¨¤ alla luce dei fiochi romantici lampioni e della frontale.
Cos¨¬, dopo aver incrociato tanti amici non solo veneti, per cui la trasferta ¨¨ basica, ma giunti anche da altre zone d'Italia, tre-quattro altri ASICS FrontRunner come me, un paio di Corro Ergo Sum runners, si arriva alle Zattere per lo start. Ho gi¨¤ ritirato pettorale presso lo stand al Parco San Giuliano, ultimo lembo di terra prima del ponte della libert¨¤, sofferenza viva nella maratona, che sembra ed ¨¨ lungo anche sul bus navetta.
Quindi, dopo essermi cambiato nel deposito borse che io chiamo "40¡ã km della maratona", mi dirigo in griglia: vorrei partire forte come saprei fossi integro e mi infilo nelle prime file circondato da Mattia e altri amici, ¨¨ competizione ma l'aria ¨¨ di festa. Sono gi¨¤ le 21 e bisognerebbe partire, ma un minuto di silenzio per Claudio Zamengo ¨¨ doveroso sia perch¨¦ siamo "a casa sua" sia perch¨¦ siamo in Tds.
Silenzio vero immerso nelle lampade frontali, brividi, le grandi persone lasciano grandi opere, grandi ricordi.
Sparo, strettoia ma scivolo bene senza guardare il ritmo, il primo km ¨¨ troppo sotto i 4' visto che non ci sono ponti, gi¨¤ al primo su e gi¨´ capisco che sar¨¤ dura, pi¨´ per i miei tendini d'achille che per i muscoli da triathleta, ma procedo. La frontale mi da un po' fastidio, effetto "Blair witch project" nonostante siamo ancora in gruppo: ?ponte di Calatrava, brutto anche di corsa, manca di ritmo! Schivo una signora per un pelo davanti alla stazione, ¨¨ di spalle e poco le interessa ci siano 3mila persone a sfrecciare, si gira in una calle poco dopo.
Strettoie, rilanci, ponti, saranno 16 km allenanti, sicuro!
Sono in una zona sconosciuta, poco turistica, a sinistra di strada Nuova, ma immagino dove sto andando, infatti vedo un cartello H e in quella zona l'unico ¨¨ la clinica dove sono nato, "Fatebene Fratelli", adesso centro riabilitativo, e ripenso ai racconti dei miei genitori: a Venezia si cammina, anche con le doglie, io stavo per nascere per strada... Infatti poco dopo vedo un ristorante che ricordo, il portone di casa Toso Bondu¨¤: mia nonna abitava l¨¬, con sotto appartamento di un mio zio e accanto c'era quello dei miei genitori, che io non ho vissuto essendo praticamente stato sempre a Treviso. Comunque un tuffo al cuore, poco da fare.
Sveglia, c'¨¨ un ponte, da fondamenta dea Sensa si sale subito, a che numero sar¨°? Bah, non l'ultimo, quindi pedalare al¨¨! Mi riperdo nello zigzagare tra campi e sottoporteghi, uno mi fa temere per la testa, ma il mio metro e 92 passa, non so di quanto, forse ho fatto tartaruga inconsapevole...
E avanti, ¨¨ bellissimo trovare gruppetti di bambini a darci cinque, le ragazzine scout e volontari a salutare tutti, uno per uno: solo Venezia credo. Mi stupisco quando salgo un ponte di una dozzina di scalini e non trovi discesa, siamo verso Sant' Elena, incrocio un campo da basket con 3 ragazzi che giocano. A Venezia un playground? Si a Venezia un campetto, e non solo, qualche centinaio di metri dopo anche uno da calcetto con una partitona in essere. La citt¨¤ ¨¨ viva, non ¨¨ solo turismo, non ¨¨ ferma per noi runners come il giorno della maratona: il percorso sebbene controllato dai volontari, ha passanti (coraggiosissimi...) e plateatici, e sebbene io penso abbiano beccato davvero la serata meno romantica dell'anno, i turisti se la godono e ci fanno foto, ci incitano... che posto splendido!?(continua nella prossima scheda)?
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