Zanda, detto "Massiccione", ¨¨ rimasto 17 ore tra i ghiacci canadesi e ora dovr¨¤ subire l'amputazione parziale degli arti: eppure non smette di sorridere
Lo chiamano "Massiccione" per la sua stazza e la capacit¨¤ di resistere a tutto, e mai come questa volta il soprannome ¨¨ risultato davvero azzeccato: Roberto Zanda, 60enne ultrarunner di Cagliari, ha superato nella sua vita tante battaglie in situazioni precarie, ma mai nessuna come quella che ¨¨ stato costretto ad affrontare nelle ultime settimane della sua vita.
Tutto inizia alla Yukon Artic Ultra 2018, l'ultra trail da 480 km tra i ghiacci canadesi, conosciuta come una delle gare pi¨´ dure al mondo per le temperature assurde da affrontare: fino a 50 gradi sotto zero, non esattamente una passeggiata di salute. Ma Roberto sapeva di potercela fare, in gara tra coloro che la affrontano a piedi, con la slitta di viveri a seguito e la pila per combattere il buio che avvolge tutto praticamente per quasi l'intera giornata da quelle parti. Sei giorni dopo l'inizio della gara, il 7 febbraio, Massiccione era secondo: "A un certo punto non vedevo pi¨´ la segnaletica, ma ho visto una luce: ho pensato fosse un rifugio, ho mollato la slitta e sono andato a vedere".
(continua nella prossima scheda)
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