Il racconto della prima edizione della gara valdaostana ¨¨ affidato a una dei partecipanti: intanto una donna mette tutti in fila nella gara pi¨´ breve da 100 km
Domenica 14 maggio sono le 3 di notte quando passo il traguardo della 100 chilometri del Tor des Chateaux della Valle d¡¯Aosta, prima edizione, assieme a Enrico e Tiziano, i due prodi cavalieri con i quali ho condiviso gli ultimi 30 km di questo fantastico viaggio durato 17 ore .
Partita alle 10:00 del mattino da piazza CHANOUX, tra le pi¨´ belle d'Italia, questo traguardo sognato, insperato e allo stesso tempo quasi impossibile da raggiungere.
Partita consapevole dei miei limiti. In questo periodo non ho sostenuto allenamenti lunghi, una 100 km come questa e 3000 metri positivi distribuiti su tutto il percorso non si possono improvvisare. Sono comunque convinta che la testa sar¨¤ la mia forza quando le gambe non mi permetteranno pi¨´ di continuare a correre.
Un viaggio incredibile per chi, come me, ha abitato tanti anni in Valle d¡¯Aosta, che ho conosciuto ed esplorato solo l¡¯aspetto delle grandi montagne e dei sentieri alpini.
Il Tor des Chateaux percorre 5000 anni di storia della Vall¨¨e, quella della Via Francigena, della via Romana, le strade poderali che collegano i paesi e i borghi di bassa valle, attraversando boschi e campi, pascoli, accoglienti villaggi e un numero incredibile di castelli, dimore fortificate, torri e case d'epoca centenaria.
Tante sono le immagini e i particolari che mi porter¨° nel cuore, i passaggi all¡¯interno dei castelli di Sarre, di Avise, di Fenis, di Quart, vivendo per un momento nel passato fatto di guerre, di ambizioni politiche, di strade percorse solo a piedi o cavallo, in carrozza, il mio tempo adesso ¨¨ quello di fermare le immagini con il cellulare e continuare il percorso nella storia. ? anche vero che la gara ha un suo tempo ma ho capito da subito che devo prenderla con calma, non pensare alla classifica e alla parte agonistica.
Il caldo ¨¨ l¡¯umidit¨¤ la fanno da padrone.
Alcuni tratti, anche di molti km sono corsi su asfalto e per me sono stati quelli pi¨´ interminabili.
Verso sera arriva un bel temporale che mi permette di rinfrescare i piedi ormai gonfi.
Alcune volte mi perdo nel labirinto dei sentieri prima di prendere quello giusto.
Quando arrivo a Chatillon penso che mancano oltre 30 km, il traguardo di Aosta ¨¨ vicino.
A questo punto tutto ¨¨ pi¨´ lieve, il cammino ¨¨ inesorabile, determinato a concludersi sotto il traguardo. La salita del castello di St Denis ¨¨ come un cane che ti morde.
Dolore alle gambe e salita feroce!
A Nus il ristoro ¨¨ gratificato dalla presenza di volontari vestiti con abiti da Castellani. Una foto ci sta.
Arrivare al castello di Quart camminando per una lunga ponderale annusando i profumi della terra bagnata.
Mio marito come un angelo mi segue e mi d¨¤ conforto ad ogni punto di assistenza. Anche lui sta facendo il suo TOR!
Aosta si vede in lontananza, migliaia di lucine sotto di noi, ora sono con i miei due cavalieri. Non li devo perdere poich¨¦ hanno la traccia GPS del percorso ed io non voglio perdermi ancora.
Aosta la raggiungiamo scendendo da localit¨¤ Porossan, incontriamo alcuni prodi e magnifici ultratrailer in arrivo anche loro ma dal percorso di 170 km della gara, partiti la sera prima. Sono in gara da oltre 25 ore.
L¡¯arco di Augusto e la via centrale romana di Aosta ci porta verso il gonfiabile dell¡¯arrivo posto in Piazza CHANOUX.
Fantastico. Commovente. Mio marito mi abbraccia e scendono due lacrime. A lui e a me . Ho reso onore a chi ha saputo ben interpretare e organizzare l'idea di questa manifestazione.
Ora una birra e un brindisi alla storia perch¨¦ se siamo qui lo dobbiamo ai segni lasciateci dai nostri avi.?Carmela Vergura(nella prossima scheda, il risultato della gara)
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