Acquarone continua a stabilire record: la sua ¨¨ una storia particolare, a partire dall'esordio "maturo" in maglia azzurra...
Ad 87 anni, a meno di non godere di una salute di ferro, anche salire due piani di scale di corsa pu¨° essere una sorta di mini impresa sportiva. A meno di non chiamarsi chiami Luciano Acquarone, lĄŻirripetibile iron man italiano della corsa prolungata. 87 anni compiuti lo scorso 4 ottobre e lĄŻennesimo primato del mondo, stavolta sulla mezza maratona, ottenuto stamattina a San Remo con 1h58.32 (prec. 2h00.05 di Gerg Gabriel nel 2006 a Nettendal). Classe 1930, nato e residente ad Imperia, sposato con Anna, 40 anni di impiego alla Ą°Pietro IsnardiĄą tanto da ricevere un premio speciale per la fedelt¨¤ al lavoro, Luciano Acquarone ¨¨ stato, probabilmente senza volerlo od accorgersene, lĄŻatleta che, con le sue battaglie ed imprese sportive nei primi anni settanta del secolo scorso, ha fatto da apripista a tutto il movimento nazionale dei master.
BATTAGLIA LEGALE - Acquarone aveva iniziato la pratica sportiva a 17 anni, nel 1947, collezionando tutta una serie di buoni risultati per tutto il successivo ventennio. Nel 1968, causa impegni di lavoro, non aveva per¨° rinnovato il tesseramento per lĄŻU.S. Maurina. Quando poi nel 1969 aveva ripresentato tutta la documentazione necessaria la Fidal ne aveva bloccato il tesseramento. Il regolamento di allora parlava chiaro: chi sospende lĄŻattivit¨¤ dopo i 35 anni di et¨¤, non si pu¨° pi¨´ tesserare. Naturalmente Acquarone non si era arreso, mandando certificati su certificati di buona salute, soprattutto gareggiando e vincendo, da libero, un grande numero di gara su tutte le distanze del fondo. Dopo tre anni di battaglie legali, complice anche lĄŻinteressamento di Primo Nebiolo, finalmente lĄŻagognata tessera Fidal era arrivata.
(continua nella prossima scheda)
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