Si corre l'8 aprile con pi¨´ di 14mila iscritti: negli anni, tanti aneddoti da raccontare, che ne fanno una delle corse pi¨´ attese del nostro Paese
Dorando Pietri e Abebe Bikila, Pippo Baudo e il bombardamento di San Lorenzo, Giorgio Calcaterra e Alex Zanardi, Paola Pigni e Franco Arese. C¡¯¨¨ qualcosa che lega tutto questo? Facile: la maratona, anzi la maratona a Roma. Che l¡¯8 aprile scriver¨¤ un¡¯altra puntata della sua storia con 14.100 iscritti, 130 nazioni al via, 26 veterani che finora hanno corso tutte le 23 edizioni, 96 pacemaker. Partenza e arrivo ai Fori Imperiali, come sempre, meglio come negli ultimi anni. Perch¨¦ in realt¨¤ ci sono altri luoghi che hanno fatto la storia dei 42 chilometri e 195 metri nella capitale. E qui torniamo a nomi e storia dell¡¯inizio del nostro viaggio. Perch¨¦ Dorando Pietri, nel 1906 a piazza di Siena, vinse davanti a Vittorio Emanuele III. Mentre Pippo Baudo fu protagonista della polemica pi¨´ famosa, ma s¨¬, la famosa insurrezione a ¡°Domenica In¡± contro il traffico e la green line importata da New York.
PIPPO E LE AUTO Era il 1982, il feeling fra la corsa e la citt¨¤ era ai minimi termini, c¡¯era ancora tanta strada da fare. E cos¨¬ Baudo, che pi¨´ tardi avrebbe invece applaudito il boom del jogging e della corsa a distanza di un bel po¡¯ di anni da quella domenica, si fece interprete di tutte le arrabbiature del popolo degli automobilisti. Popolo che non si ¨¨ ancora del tutto rassegnato. E che ancora non accetta il fatto che in ogni citt¨¤, il giorno della maratona, a Valencia o a Praga, a New York o a Parigi, a Tokyo o a Edimburgo, ¨¨ sacro. Sacro nel senso di chiusura delle strade, di traffico limitato, di momento in cui i podisti possono finalmente dire: siamo noi i padroni. Certo molte cose sono cambiate, ma ancora il problema numero uno resta quello: in troppe strade i maratoneti sono costretti a correre con gli autobus o le macchine a poche transenne di distanza. Magari quest¡¯anno saremmo smentiti. Ce l¡¯auguriamo di tutto cuore. Ma senza questa svolta civica, sar¨¤ dura crescere, bando o non bando (quello pubblicato da Roma Capitale e che inaugurer¨¤ una nuova storia della manifestazione a partire dal 2019), aumentare i propri numeri, raccogliere risorse e sponsor. E da anni, questa ¨¨ la sfida pi¨´ difficile, che compete pi¨´ agli amministratori che a podisti e a organizzatori.
ABEBE E PAOLA Ma la maratona a Roma non ¨¨ questione di pochi anni fa. Una citt¨¤ disastrata, stravolta dalla guerra, ospit¨° il campionato italiano del 1945 con partenza dallo Scalo San Lorenzo, a poche centinaia di metri dai crolli del bombardamento del 19 luglio di due anni prima. Poi vennero i giorni del mito della maratona di San Silvestro, ¡°inventata¡± da Enrico Spinozzi nel 1965 con un maxi allenamento sulla via Salaria con tanto di troupe televisiva che, incuriosita, intervist¨° il mezzofondista impegnato da maratoneta. Naturalmente c¡¯era gi¨¤ stato Bikila, la maglia verde, il numero 11, la sua promessa di vittoria al vigile urbano della scorta, il Raccordo Anulare e l¡¯Appia Antica senza scarpe, l¡¯Africa nera che conquista finalmente il suo primo oro olimpico. Era il 10 settembre 1960. Mentre un¡¯altra San Silvestro, quella del 1970, sotto l¡¯acqua, segn¨° il debutto in grande stile delle donne sullo scenario della maratona con l¡¯affermazione di Paola Pigni, di poco sopra le tre ore nel giorno della vittoria di Franco Arese. Delle puntate successive, ricordiamo anche quella del 1978. La Roma-Ostia divenne maratona nel giorno della vittoria di Massimo Magnani e delle due crisi tachicardiche di ¡°cuore matto¡± Franco Fava. Ma di quel giorno ci viene in mente il magone, la tensione, i titoli dei tg, Aldo Moro era ancora nell¡¯abitazione-carcere di via Montalcini e sarebbe stato ucciso nove giorni pi¨´ tardi.
ALEX E GIORGIO Siamo ai giorni di oggi. Ai monologhi di Alex Zanardi, alle ¡°follie¡± di Giorgio Calcaterra. L¡¯abbiamo visto correre con i capelli tinti di giallo, fare la lepre, corre due maratone una di fila all¡¯altra. Ora lo vedremo cercare il record delle rimonte, visto che partir¨¤ per ultimo. Obiettivo: superare pi¨´ che si pu¨°. D¡¯altronde la corsa ¨¨ fatta cos¨¬, ognuno ha il suo traguardo, la sua sfida, la sua storia. E allora buona maratona a tutti.
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