Il commento alla placing table dei Mondiali di Budapest 2023
Spenti i riflettori sui campionati Mondiali di Budapest ¨¨ arrivato il momento dei bilanci. Analizzando ai raggi X le cinque gare del mezzofondo e la gara di fondo della maratona, scaturisce un quadro quanto mai chiaro del movimento globale del mondo agonistico della corsa di alto livello. Per avere dei dati pi¨´ precisi abbiamo quindi preparato una placing table specifica che tiene conto dei piazzamenti dei primi otto classificati di ogni gara attribuendo 8 punti al primo arrivato per poi scalare sino ad 1 punto per l'ottavo classificato. Eccola qui di seguito.
Kenya 100 punti?
Etiopia 90 punti?
Uganda 22 punti?
Norvegia 21 punti?
Gran Bretagna 19 punti?
Spagna 15 punti?
Canada 14 punti?
Marocco 14 punti?
Olanda 13 punti?
Israele 12 punti?
Usa 10 punti?
Bahrein 8 punti?
Francia 6 punti?
Giappone 6 punti?
Lesotho 5 punti?
Irlanda 5 punti?
Algeria 5 punti?
Guatemala 5 punti?
Nuova Zelanda 4?punti?
Botswana 3 punti?
Slovenia 3 punti?
Burundi 2 punti?
Australia 2 punti?
Eritrea 1 punto?
Albania 1 punto?
Italia 0 punti
ondo e mezzofondo ai Mondiali di Budapest: Kenya leader
¡ª ?La prima considerazione ¨¨ che il Kenya ¨¨ riuscito a mantenere la leadership su un'Etiopia che ha bucato clamorosamente in alcune gare in cui era favorita. La seconda ¨¨ che la Norvegia, grazie alle due medaglie conquistate da Jakob Ingebrigtsen e al bronzo di Narve Gilje Nord?s, rimane ai vertici europei davanti alla Gran Bretagna e all'Olanda, che ha pagato a caro prezzo le lacune sul piano tattico di Sifan Hassan sui 10.000 e 1500 metri. Nell'America del Nord il Canada fa meglio degli Stati Uniti. Cos¨¬ come nel continente asiatico il Bahrein, grazie al successo di Winfred Yavi sui 3000 siepi, precede una nazione storica del fondo mondiale come il Giappone. Spostandoci nell'Oceania, un tempo patria di grandi fuoriclasse del mezzofondo, la Nuova Zelanda fa meglio dell'Australia. Senza rivali il Guatemala nell'America del Sud, grazie al bel piazzamento di Luis Grijalva nei 5000 metri. In tutto sono 25 le nazioni che hanno conquistato almeno un punto piazzando un proprio rappresentante nei primi otto.
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¡ª ?L'Italia non entra in questa classifica pur avendo espresso alcuni giovani di grande talento e soprattutto proiettati nel futuro. In prima linea Ludovica Cavalli, undicesima nella finale dei 1500 con 4.01.84, nuovo primato personale. Poi da segnalare, anche se non hanno superato lo scoglio della semifinale, Pietro Arese con 3.33.11 p.b. sui 1500, Eloisa Coiro con 1.59.61 sugli 800, Simone Barontini con 1.44.34 e Catalin Tecuceanu con 1.44.79 sugli 800. Positivi anche il 3.35.12 in batteria di Ossama Meslek sui 1500 cos¨¬ come quello di Sintayehu Vissa sulla stessa distanza con tanto di nuovo primato personale di 4.01.84. Maratoneti in buona efficienza con il decimo posto di Daniele Meucci in 2h11.06, l'undicesimo di Yohannes Chiappinelli in 2.11.12 e il dodicesimo di Giovanna Epis in 2h29.10. Due i ritirati: Gaia Sabbatini nella semifinale dei 1500 ed Eyob Faniel nella maratona. Quattro gli eliminati al primo turno con prestazioni poco significative: Joao Bussotti con 3.48.55 sui 1500; Elena Bell¨° con 2.01.38 sugli 800; i gemelli Ossama, con 8.33.07,?e Ala Zoghlami, con 8.28.76 sui 3000 siepi. Mondiale da dimenticare anche per i due leader del movimento azzurro: Yemaneberhan Crippa, che in un 10.000 tattico cede negli ultimi 1500 metri e finisce 12¡ã in 28.16.40; Nadia Battocletti, che, dopo aver sfiorato il suo record nazionale nella batteria dei 5000, crolla clamorosamente in finale finendo 16esima in 15.27.86.
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Il resoconto
¡ª ?In conclusione, pur con qualche inaspettata defaillance, i giovani di talento non mancano in casa azzurra. Certo ¨¨ che riuscire a emergere ai massimi livelli ¨¨ sempre durissimo. Il mezzofondo e il fondo sono praticati in tutto il mondo, dall'Europa all'Africa, dall'Asia all'Oceania, dall'America del Nord a quella del Sud. Pi¨´ globale di cos¨¬ ¨¨ impossibile.
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