Coach Rondelli esamina la finale dei 5000 m, che ha segnato il riscatto del fenomeno norvegese dopo l'argento nei 1500
Mercoled¨¬ scorso, quando era stato battuto in volata sui 1500 metri dal britannico Josh Kerr, gli erano piovute addosso una valanga di critiche. "In volata ¨¨ scarso". "Nei meeting vince perch¨¦ lo tirano le lepri". "Oramai si ¨¨ spremuto troppo per andare a caccia di record". "Gli sta bene cos¨¬ impara a fare lo sbruffone con gli avversari". Il grande popolo dei social network ma anche moltissimi addetti ai lavori avevano letteralmente massacrato un autentico fenomeno come il norvegese Jakob Ingebrigtsen. Un ragazzo che non ha ancora compiuto i 23 anni e che nella sua carriera ha gi¨¤ vinto 26 medaglie fra giochi olimpici, campionati mondiali, campionati europei su pista e di cross oltre che nei campionati europei e mondiali al coperto. Soprattutto non gli era stata perdonata una estemporanea bullata nella gara di semifinale di domenica scorsa 20 agosto quando, dopo aver passato nell'ultima curva tutto un nugolo di avversari a doppia velocit¨¤, si era poi messo a gesticolare verso la tribuna richiedendo l'applauso del pubblico. Gesto giudicato davvero irriverente per gli altri atleti in gara.
Il padre e gli avversari
¡ª ?Nei giorni successivi erano poi emerse altre polemiche nel burrascoso rapporto con il padre Gjert Arne Ingebrigtsen, suo ex allenatore, diventato adesso il coach del connazionale Narve Gjlie Nord?s, che nella finale dei 1500 gli ¨¨ arrivato subito dietro, terzo e staccato di soli tre centesimi. Jakob ha incassato tutte le critiche in silenzio concentrandosi per dare sul campo, nella finale dei 5000 di ieri sera, una grande risposta a tutti i suoi detrattori. Una gara ricca di tanti avversari di valore come gli etiopi Hagos Gebrhiwet, Berihu Aregawi e Yomif Kejelcha. Come il canadese Mohammed Ahmed e il keniota Jacob Krop. Soprattutto come l'iberico Mohamed Katir, dotato di una grande volata.
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¡ª ?Per i primi tre chilometri passati in 8.13.11 il gruppo, guidato dagli etiopi Aregawi e Gebrhiwet, rimane compatto con Ingebrigtsen in undicesima posizione. A quel punto sono ancora gli etiopi ad accelerare l'andatura. Il quarto chilometro viene percorso in 2 minuti e 39 secondi. Nel frattempo Ingebrigtsen ¨¨ avanzato in quinta posizione, che diventa la quarta alla campana quando scatta violentemente Mohamed Katir. Si arriva cos¨¬ ai 200 metri finali con l'iberico al comando e Ingebrigtsen, che nel frattempo ha scavalcato tutti gli etiopi, in seconda posizione. A 100 metri dall' arrivo non cambia nulla. Anche nei primi 50 metri del rettilineo finale Katir rimane ancora davanti. Poi, poco alla volta, tirando fuori dal proprio organismo tutte le residue energie che ha ancora in corpo, il fuoriclasse norvegese riesce a recuperare. Prima affiancando per poi superare Katir a meno di 10 metri dal traguardo. Ultimi 400 metri in 52.55. Ultimo km in 2.21.07. Ultimi 2 km in 4.58. Sensazionale. Migliore risposta a chi lo ha ricoperto di critiche. Cambiando tattica Jakob ha dimostrato di essere ancora il pi¨´ forte. Per un'ulteriore conferma appuntamento alla gara dei 1500 metri dei prossimi giochi olimpici di Parigi.
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