Nella rassegna iridata di lunghe distanze a Karpacz, in Polonia, il bresciano replica il successo del 2016. Rampazzo bronzo tra le donne come il team azzurro maschile.
C'¨¨ un'Italia che vince e conquista, un'Italia che sa di lavoro e fatica, che si fa rispettare all'estero, che dimostra quanto siamo e quanto possiamo essere grandi. E' l'Italia dell'atletica leggera. Tutta. Dai 100 metri con Filippo Tortu... fino ad arrivare alla corsa in montagna. E qui ¨¨ Alessandro "Rambo"Rambaldini" in terra polacca a far suonare l'inno di Mameli. E' medaglia d'oro, campione del mondo per la seconda volta dopo il successo del 2016 e la quarta consecutiva per gli azzurri.? Va ad aggiungersi a Tommaso Vaccina nel 2015 e Francesco Puppi nel 2017.?
Alessandro Rambaldini concede il bis tutto d'oro arrivando davanti a tutti sul traguardo di Karpacz, in Polonia, al termine di una delle sue proverbiali rimonte, piazzando il sorpasso decisivo nel tratto finale. Per gli azzurri due bronzi a completare il medagliere, con il terzo posto della squadra maschile e quello individuale femminile della campionessa uscente Silvia Rampazzo.
UOMINI - La gara maschile ¨¨ stata subito segnata dal previsto attacco degli americani Gray e Wacker, con questĄŻultimo scatenato a prendersi un vantaggio di 40 secondi gi¨¤ dopo 6 km e a mantenerlo sul primo passaggio nel vento gelido del monte Snezka. Dietro, ben presto si delinea la situazione, con Gray al costante inseguimento del compagno di squadra e la coppia Rambaldini-Krupicka a circa 1:40 che fanno gara insieme. Nelle prime battute la Svizzera piazza tre atleti nei primi dieci, con Egli e Schmid in evidenza. Manzi e De Col¨° sono intorno al 14Ąă e 15Ąă posto, con un ritardo intorno ai 5 minuti che per¨° aumenta con il trascorrere dei chilometri. La seconda ascesa ribalta completamente la gara: Wacker, che aveva iniziato la salita in sicurezza, salta improvvisamente e viene ripreso e passato da Gray e da dietro arrivano Rambaldini e da Krupicka. Allo scollinamento, Rambaldini fa la propria mossa, attacca poco prima di prendere la discesa finale e per gli avversari non cĄŻ¨¨ scampo. In rimonta anche il ceco Jiri Cipa e lo svizzero Jonathan Schmid che rimangono attaccati alle posizioni che contano. Nella picchiata finale, Ą°RamboĄą non si volta pi¨´ e aumenta il vantaggio, arrivando sul rettilineo finale in trionfo. Per il 37enne di Lavenone ¨¨ una conferma, due anni dopo il successo iridato di Podbrdo. Argento per il ceco Robert Krupicka che regola nel finale Joe Gray (USA), quarto posto per il ceco Cipa e quinto lĄŻaltro americano Wacker. Gli altri azzurri: Daniele De Col¨° ¨¨ capace di un bel finale, sigillando un 13Ąă posto di solidit¨¤ e grinta.
Sofferenza per Emanuele Manzi, che? deve fare i conti anche con il riaffiorare dei dolori al tendine e chiude 26Ąă, mentre Filippo Bianchi ¨¨ 34Ąă. A squadre lĄŻItalia ¨¨ medaglia di bronzo con 40 punti, alle spalle di Repubblica Ceca (15) e Stati Uniti (18).
"Grandi ragazzi, bronzo mondiale a squadre? - le parole del 'capitano' Emanuele Manzi - Speravo in qualcosa di meglio del ventiseiesimo posto finale a livello individuale visto come si era messa la gara... ma i conti vanno fatti allĄŻarrivo. Comunque soddisfatto di aver portato punti utili al terzo posto del nostro team, ma soprattutto felicissimo per la vittoria del mio compagno di stanza super Rambo Rambaldini: te la meriti tutta! Brave le ragazze con il terzo posto individuale di?Silvia Rampazzo?e complice un poĄŻ di sfortuna e non solo... sfuma per loro la medaglia per team. Onorato di essere stato il vostro Capitano! Sempre forza azzurri!".
DONNE - Nella gara femminile, la britannica Victoria Wilkinson prende gi¨¤ un buon margine dopo 6 km, tallonata dalla sorprendente polacca Dominika Stelmach, insieme allĄŻamericana Ashley Brasovan. LĄŻazzurra Silvia Rampazzo, campionessa uscente, ¨¨ la migliore italiana in questa fase e galleggia tra la settima e lĄŻottava posizione in un tira e molla con la rumena Dragomir, ma hanno un distacco vicino ai 2 minuti. Nella prima ascesa si aggancia al gruppo di testa lĄŻaltra britannica Charlotte Morgan, che presto si riporta sulle due di testa e in discesa getta le basi per lĄŻattacco che giunge puntuale nella seconda risalita al monte Snezka. Crolla la Wilkinson, mentre Silvia Rampazzo e Barbara Bani dietro rimontano per diventare rispettivamente quarta e sesta. Nel finale la Morgan e la polacca Stelmach? ingaggiano un autentico duello, ma la seconda non riesce mai a completare lĄŻaggancio pur arrivando vicinissima e sono venti i secondi che le distanziano, mentre dietro Silvia Rampazzo riprende anche la Wilkinson e si attesta al terzo posto a circa due minuti. Anche la Dragomir entra nelle prime cinque, ma ormai ¨¨ troppo lontana per poter ambire al podio. Vince la Morgan, argento Stelmach e bronzo Rampazzo lx mentre giunge la notizia che Barbara Bani ¨¨ incappata in un errore di percorso. Quarta Dragomir davanti alla Wilkinson e sesta a sorpresa lĄŻaustriaca Koblmuller, che precede le statunitensi Bracey e Brasovan. Le altre azzurre sono quindi Bani 17esima e Basso 22esima, mentre Camilla Magliano si ¨¨ ritirata sulla prima discesa per un problema fisico. A squadre lĄŻItalia ¨¨ quarta, beffata per lĄŻerrore, e finisce invece con la grande sorpresa dellĄŻAustria campione (26 punti con sesta Koblmuller, decima Zipser e dodicesima Freitag), poi la Romania (31) e la Gran Bretagna (33).
Questo il pensiero di Silvia Rampazzo affidato ai social nel dopo gara: "Arriviamo con l'idea che nel 2016 qui hanno patito un caldo infame...e invece ci sono otto gradi in paese e piove. Andiamo in seggiovia il sabato per una fugace ricognizione e vado in panico. Si gela in cima, vento, pioggia. Chi mi conosce sa che ho il terrore del freddo, lo soffro troppo. E sono impanicata per la squadra mettendo gi¨¤ in conto il mio ritiro. Presentazione delle nazioni, briefing tecnico e "giuramento" degli esordienti. Arriva la notte e gi¨¤ non dormo per il freddo. Testa bloccata al mattino e pancia in subbuglio. No, non riesco a godermela e cerco di non diffondere negativit¨¤ agli altri. Finalmente partiamo e gi¨¤ piove. Attorno a me canotte e top. Io parto in termica, maglietta, manicotti, fascia e paracollo e... giacca Wind - stopper (che non toglier¨° mai per tutta la gara, fino a 100m dal traguardo). Parto settima, controllata ma quasi al massimo. Temo la vetta. Fatico a recuperare acqua ai ristori, con i volontari non ci capiamo. Trovare i nostri sul percorso, con delle condizioni meteo cos¨Ź ostili, ¨¨ un sollievo incredibile e mi dispiaccio di essere troppo immersa nel mio panico per ringraziare e sorridere. Al giro di boa, magari per la tranquillit¨¤ di sapere cosa mi aspetta su, qualcosa ingrana e via via mi accorgo che seppur stanca tutto gira meglio e inizio un tranquillo recupero in salita. Se avevo controllato la prima discesa, sulla seconda, per tenere la posizione, mi sparo tutte le cartucce rimaste in canna. E gongolo a leggere il passo degli ultimi quattro km 3.05, 3.07, 3.36, 3.09.?? bronzo...non avrei mai osato sperare tanto. Gara da velocisti e condizioni climatiche che mi paralizzano. Sono proprio contenta!!!"
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