I risultati della scoperta (pubblicata a novembre sul Journal of Neuroscience) della University of California San Francisco e del Medical Center di Chicago
Muoversi e correre servono a mantenere in forma anche il cervello. Certo, lo sapevano gi¨¤ i latini che un corpo sano fa star bene l¡¯animo. Quando per¨° la scienza conferma con evidenza dei fatti i detti della nonna, ecco che le cose sagge diventano anche vere.
Il merito della scoperta (pubblicata a novembre sul Journal of Neuroscience) ¨¨ della University of ?California San Francisco e del Medical Center di Chicago, che hanno analizzato i dati provenienti dal progetto ¡°Rush Memory Aging¡±. Si tratta questo di un grande studio della Rush University di Chicago, che da anni monitora regolarmente centinaia di anziani over 80.
I volontari si sottopongono a test di memoria e al monitoraggio della loro attivit¨¤ fisica per una settimana. Nel corso degli anni, molte di queste persone sono morte, dando cos¨¬ la possibilit¨¤ ai ricercatori di analizzare i loro tessuti cerebrali. I medici hanno potuto analizzare il materiale di ben 167 persone.
Le analisi post mortem miravano all¡¯individuazione della presenza di ?cellule di microglia. Si tratta di cellule che si occupano della prima e principale difesa immunitaria attiva nel?sistema nervoso centrale. L¡¯attivit¨¤ di queste cellule ¨¨ nota da tempo grazie a numerosi studi sui topi. Esse intervengono nel ¡°riparare¡± le cellule celebrali e contribuiscono a mantenere sano il cervello.
L¡¯analisi sugli anziani di Chicago ha evidenziato una stretta relazione tra il movimento fisico e le microglia, soprattutto nelle parti del cervello relative alla memoria. Le microglia delle persone che erano fisicamente pi¨´ attive si presentavano pi¨´ sane e capaci di intervenire. Non cos¨¬ quelle degli anziani pi¨´ sedentari, che avevano anche ottenuto punteggi pi¨´ bassi nei test cognitivi.
Stessa relazione anche nei cervelli che presentavano segni di Alzheimer. Per chi aveva avuto anche solo una tarda attivit¨¤ fisica, le microglia apparivano in buona salute e non avevano avuto cali di memoria, nonostante la presenza della malattia.
Questo studio, condotto per la prima volta direttamente sul tessuto celebrale, dimostra che l¡¯attivit¨¤ fisica riduce i processi degenerativi del cervello e protegge anche dall¡¯Alzheimer.
Ecco, ora avete un motivo in pi¨´ per andare a correre. Non importa che siate giovani o maturi: fatelo e basta, ¨¨ per il bene del cervello e della vostra memoria. Non dimenticatelo.
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