RUNNING
Graglia, impresa nel luogo pi¨´ arido del mondo: 925 km nell'Atacama Crossing
Michele Graglia, lĄŻultra runner ligure che meno di due mesi fa ha regalato allĄŻItalia la sua prima vittoria nella mitica e massacrante Badwater, 217 km da correre sullĄŻardente asfalto della Death Valley in California, ha compiuto unĄŻaltra incredibile impresa. Tra il 15 e il 24 settembre, in 8 giorni 12 ore e 49 minuti, lĄŻex fotomodello (leggere il libro ULTRA per conoscere lĄŻincredibile vita di Michele) ha attraversato di corsa il deserto dellĄŻAtacama, nel nord del Cile. 925km di roccia e sabbia che non vedendo mai una goccia dĄŻacqua fanno considerare questo infinito ed inospitale lembo di terra scortata dalla catena dalle Ande e dallĄŻoceano Pacifico, il posto pi¨´ arido al mondo. Una sfida estrema che ha visto nel grande caldo giornaliero e nellĄŻimprevisto freddo notturno due costanti nemici da cui difendersi, a cui si sono aggiunti il vento, quasi sempre frontale e di discreta portanza, e unĄŻaltimetria notevole, anchĄŻessa non preventivata, che ha portato il runner e la sua crew ad oltre 3400mt di quota. Partenza nella piacevole cittadina di San Pedro de Atacama, dove viene abitualmente messo il confine nord di questo deserto bench¨Ś esso continui oltre sbordando addirittura in Bolivia e in Per¨´, e arrivo a Copiap¨°, margine meridionale. Per questa lunga cavalcata solitaria, Michele ha adottato il sistema delle due maratone e mezza al giorno, con levatacce verso le 5 del mattino, niente colazione ma solo un t¨¨ caldo, 42km prima del primo pasto, quindi un breve riposino e talvolta breve massaggio, poi altri 42km nel pomeriggio, quindi il secondo pasto, pi¨´ abbondante e gli ultimi 21km dopo il tramonto.
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Durante la corsa lĄŻalimentazione ¨¨ stata integrata con aminoacidi, sali, glutammina e ovviamente tanta acqua, e verso la fine, quando il palato pretendeva gusti amici, con Coca Cola, Ginger, cioccolata e patatine salate. Ovviamente unĄŻimpresa come la sua, che, ben documentata con video, foto e traccia GPS ¨¨ al vaglio per entrare nel Guinness dei primati, ¨¨ stata supportata da un Team tecnico che lĄŻha assistito in tutto, preparando pranzi e cene, creandogli i campi tendati in cui passare la notte, e seguendolo costantemente con stop dĄŻintegrazione alimentare e supporto psicologico ogni 5-7km. A fine attraversata, nella notte scura di Copiap¨°, esausto ma appagato e sorridente per lĄŻimpresa appena compiuta, Michele si dice soddisfatto della condizione muscolare in generale mentre ha accusato molto i tanti e costanti dolori tendinei alla caviglia sinistra e al ginocchio destro. Ora, nei programmi futuri dellĄŻultra runner, oltre ad un periodo di dovuto e meritato riposo, ci sar¨¤ nuovamente un ritorno agli ultra trail di montagna con un pensiero gi¨¤ alla prossima attraversata, perch¨Ś lĄŻAtacama Desert Crossing ¨¨ stata solo la prima delle 4 esperienze di questo genere messe in programma dal forte atleta ligure. Per lĄŻautunno 2019 infatti, cĄŻ¨¨ in programma allĄŻattraversamento integrale del deserto dei Gobi, tra Mongolia e Cina, mentre per il 2020 lĄŻoltrepasso in orizzontale del Sahara, dallĄŻOceano Atlantico fino al Mar Rosso. Ultima delle 4 Ą°crossingĄą sar¨¤ invece nel 2021, quella del freddissimo deserto Antartico, ma Michele, che nel suo palmares vanta anche la vittoria dellĄŻultra pi¨´ fredda al mondo, la Yukon Arctic Ultra (160km su neve a -40 gradi) di questo non si spaventa.
Dino Bonelli
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