La storia di William Da Roit, 54 anni, bellunese, residente in un paesino di mille anime tra le montagne, a 800 metri di altitudine
Panettiere di professione e runner per passione. ? William Da Roit, 54 anni, bellunese, residente ne La Valle Agordina, paesino di mille anime tra le montagne, a 800 metri di altitudine. Il suo forno, El Forner (con annesso bar), lo scorso anno ha festeggiato i novantĄŻanni di attivit¨¤. Non a caso ¨¨ il punto di riferimento degli abitanti del posto, che si ritrovano l¨Ź sin dalle 5.30 del mattino, per mangiare il pane ancora caldo e sorseggiare una tazzina di caff¨¨. UnĄŻattivit¨¤ la sua (¨¨ laureato in scienze ed arti culinarie a Bruxelles)?molto impegnativa, ma che non gli impedisce di coltivare le sue passioni, e di staccare ogni tanto la spina per prendere parte a ultramaratone, gare di trail running, corse nel deserto e nel ghiaccio. E di diventare il protagonista di imprese estreme che lui stesso mette a punto insieme allĄŻinseparabile compagno di corse Elvis Secco, vice ispettore della polizia, in questura a Belluno.
LĄŻultima avventura? Due maratone al giorno, per 11 giorni di seguito, una per regione fino a coprire la distanza di 840 chilometri. Un modo per riabbracciare simbolicamente lĄŻItalia, dopo il lungo periodo di chiusura causato dalla pandemia.
Il lavoro di fornaio non ¨¨ una passeggiata, ce lo spiega bene William...
"Alle 1.30 del mattino sono in laboratorio per preparare gli impasti con il lievito naturale. Inforno alle 4.30 e dopo unĄŻora il panificio ¨¨ aperto. Quindi passo alla preparazione dei dolci fino alle 11. Vado a casa, mangio qualcosa e dormo due ore. Mi sveglio ed esco a correre 15 km, alternando percorsi su strada ad altri di trail running. Verso le 17 torno in laboratorio per preparare i croissant. Alle 19.30 vado a dare una mano nel bar, che gestisce mio figlio insieme a mia moglie. Poi torno a casa, ceno, e al massimo alle 21.30 vado a letto". ?
Non uno ma due brevi sonni, incastrati tra il lavoro e la corsa
"S¨Ź, due micro sonni regolari e molto profondi che mi permettono di allenarmi bene".
Tante corse in giro per il mondo e anche imprese, come la Venezia ¨C Marmolada, nata da un sogno da bambino e realizzata nel 2015.
"Da piccolo ammiravo gli avventurieri come Bonatti, Fogar, e Messner, cos¨Ź da adulto ho deciso di concretizzare qualche fantasticheria, come quella che dal Campanile di San Marco mi ha portato a Punta Rocca, a quota 3230 metri di altitudine. Ovvero 203 chilometri in 46 ore".
Poi lĄŻavventura pi¨´ desiderata, che gli ha permesso di correre in lungo e in largo per lĄŻItalia, inseguendo i suoi ricordi e quelli del suo compagno di corse.?
"Siamo partiti da Trieste e abbiamo fatto tutto lĄŻarco alpino, arrivando fino in Sicilia, e terminando la corsa attorno al lago di Bracciano. A supportarci e a seguirci di giorno e di notte cĄŻera mio cugino sul camper. Abbiamo preso lĄŻaereo unicamente per volare in Sardegna".
I percorsi delle due maratone quotidiane?
"Ogni percorso era studiato a tavolino ed era disegnato sui nostri personali ricordi. ?Una tappa lĄŻabbiamo fatta a Livorno dove avevo fatto il militare. Elvis invece ha voluto toccassimo alcuni ?luoghi simbolo; ad esempio a Palermo lĄŻalbero in memoria del giudice Giovanni Falcone. Abbiamo unito i nostri ricordi e ne ¨¨ venuto fuori il giro dĄŻItalia in 11 giorni".
In quali momenti della giornata avete corso?
"Al mattino presto dopo colazione e nel tardo pomeriggio-serata. Talvolta abbiamo corso anche di notte per il troppo caldo, ¨¨ il caso della trasferta in Puglia, Basilicata e Calabria".
Dopo il grande sogno concretizzato ce ne sono altri?
"Non smetto mai di sognare e la prossima avventura sar¨¤ sugli sci, in Svezia. Sono stato invitato alla Vasaloppet, la pi¨´ antica e lunga gara di sci di fondo del mondo. Ho gi¨¤ partecipato nel 2010, ma nel 2022 sar¨¤ del tutto speciale perch¨Ś far¨° la versione storica, con il vestiario dellĄŻepoca, gli sci di legno cosparsi di catrame al posto della sciolina, e la pista in mezzo ai boschi che non sar¨¤ battuta. Ci saranno solo tre punti di ristoro e offriranno pane, lardo e latte, ci¨° che si mangiava allĄŻepoca. Io rappresenter¨° lĄŻItalia insieme a un altro sciatore e in tutto saremo in 139".
Non ¨¨ per¨° lĄŻunico sogno, ce ne sono almeno altri due nel cassetto, pronti a essere realizzati
"Mi piacerebbe partecipare alla World Marathon Challenge, ovvero 7 maratone in 7 giorni, in 7 continenti. E poi cĄŻ¨¨ un altro progetto di cui non posso svelare i dettagli, ma sar¨¤ una corsa lunga oltre cinquecento chilometri, in Grecia, sulle tracce del messagero Fidippide".
Idee chiare e tanti desideri, ma senza trascurare la quotidianit¨¤, il lavoro che ama profondamente e lo porta a creare delle prelibatezze, anche a misura di sportivo
"Preparo uno pane di farro integrale, con lievito naturale, molto ricco di proteine e ideale per gli sportivi. E poi un pane speciale fatto con orzo, avena e fieno greco, che ¨¨ un ottimo ricostituente naturale".
? un pane che resta morbido, che si pu¨° consumare anche dopo diversi giorni, perch¨Ś ¨¨ fatto con tempi di lievitazione molto lunghi. Del resto William non ha fretta, ama fare le cose per bene, prendendosi tutto il tempo necessario. E cos¨Ź fa nella corsa, dove la velocit¨¤ per lui non ¨¨ importante, lo ¨¨ piuttosto la perseveranza e la tenacia. Cos¨Ź come la ferma convinzione che i sogni si fanno reali. Se lo si vuole davvero.
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