"Massiccione" dal congelamento in Canada alle amputazioni e ricostruzione degli arti: "Ho voglia di normalit¨¤. Ho detto a Dio prenditi gli arti ma lasciami la vita..."
"Ho tanta voglia di tornare a mangiare il pecorino, la salsiccia, e di bere un bicchiere di vino della mia Sardegna". Bastano poche parole per inquadrare Massiccione, al secolo Pier Roberto Zanda, l¡¯ultramaratoneta cagliaritano che da ieri mattina ¨¨ ricoverato al 15¡ã piano del Cto di Torino, nel reparto di chirurgia della mano diretto dal dottor Bruno Battiston, che si occuper¨¤ del tentativo di ricostruzione degli arti superiori, gravemente compromessi. Zanda aveva riportato il congelamento di tutte e quattro le estremit¨¤ in Canada durante lo Yukon Arctic Ultra, quelle tremende 17 ore vissute a -50 gradi che lo hanno costretto a subire le amputazioni agli arti. Dopo essere stato miracolosamente salvato, l¡¯atleta sardo era stato ricoverato ad Aosta dove l¡¯¨¦quipe di medicina di montagna era stata costretta all¡¯amputazione dei piedi, mentre nei prossimi giorni al Cto ¨¨ in programma l¡¯operazione per le mani e verranno decisi i dettagli degli interventi chirurgici per preparare gli arti alla sistemazione delle innovative protesi bioniche con le quali potr¨¤ condurre una vita il pi¨´ normale possibile.
IMPAZIENTE Zanda, 60 anni, non si perde d¡¯animo e non vede l¡¯ora di ricominciare a vivere: "Sono un paziente impaziente, che ha tanta voglia di normalit¨¤: voglio andar via di qua e ricominciare a fare sport. Perch¨¦ io sono un uomo molto fortunato, lo scriva pure". Una scarica pazzesca di energia e di vitalit¨¤, una forza che ¨C assicurano anche i medici ¨C gli permetter¨¤ di ridurre i tempi di recupero. Accanto a Zanda c¡¯¨¨ l¡¯inseparabile moglie Giovanna: "Ci siamo sposati un anno fa ed ¨¨ grazie a lei se guarir¨° in fretta". Massiccione oggi si sente "come un bambino appena nato: devo imparare dai piccoli passi, a conoscere le mie nuove mani, per esempio. Le guarder¨° con curiosit¨¤ per capire cosa mi daranno, ma sono ottimista, penso si potr¨¤ andare avanti bene. Vedo tutto questo come un aspetto nuovo della vita; perch¨¦ in fondo ¨¨ tutto nella testa e nel cuore, il corpo ¨¨ un mezzo che riesce anche senza arti".
BRIVIDI Dalla strada smarrita in avanti, la sua storia fa venire i brividi e, in attesa di metterla nero su bianco in un libro ("potrei intitolarlo Il miracolato", dice), la racconta a cuor leggero, con il sorriso sulle labbra: "Il mio ultimo ricordo del Canada? E¡¯ quasi buio, il sole che tramonta, io sono congelato e vedo in lontananza la motoslitta nera dell¡¯organizzazione. In quell¡¯istante ho capito che forse mi sarei potuto salvare". Scalzo, nel gelo canadese per quasi una giornata intera, tanto da riportare un congelamento di 4¡ã grado: "Perch¨¦ ero scalzo? Perch¨¦ avevo le scarpe piene di ghiaccio, le ho tolte per ripulirle e poi ¨¨ stato impossibile rimetterle".
EMOZIONE RISVEGLIO Il momento pi¨´ bello di tutta questa tremenda avventura? "Il risveglio ¨¨ stato bellissimo. Io sono cattolico e avevo chiesto al Signore: prenditi i piedi e le mani, ma lasciami la vita". Da ieri ¨¨ sotto la cura del dottor Battiston e della sua ¨¦quipe, un centro all¡¯avanguardia mondiale per la ricostruzione della mano, e nel reparto aleggia un clima di moderato ottimismo, "perch¨¦ chi fa sport recupera prima" e anche per evitare il rischio d¡¯infezione. Il programma di recupero avr¨¤ una durata di qualche mese: 2-3 settimane per le dimissioni dal reparto del Cto per poi proseguire la riabilitazione nei centri di progettazione protesi. E poi la Sardegna: "Tornare a casa sar¨¤ fondamentale per ricominciare la mia vita futura che immagino bellissima: dar¨° importanza alle piccole cose e non ai grandi progetti, e andr¨° nelle scuole a parlare con i ragazzi". Tanta voglia di normalit¨¤: "Sar¨¤ particolare, sembrer¨° un po¡¯ un robot, ma torner¨° anche a fare sport". E da casa, il Comitato paralimpico sardo ¨¨ pronto ad accoglierlo: "Non lo conosco personalmente ma ho tanta voglia di abbracciarlo - fa sapere il commissario straordinario Paolo Poddighe - perch¨¦ incarna la mentalit¨¤ del vero campione paralimpico che vuole mettersi in gioco a qualunque costo e con obiettivi precisi". E Massiccione ¨¨ pronto a ricominciare.
Fabrizio Turco
Dalla Gazzetta dello Sport di marted¨¬ 20 marzo 2018
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