Il mezzofondo inglese, a differenza di quello italiano, sta colmando il gap con il vertice mondiale. Ecco gli ultimi risultati...
Continuano oltreoceano gli eventi del New York Road Runners Club, la societ¨¤ che organizza la maratona pi¨´ famosa al mondo. A fare da cornice alla 42 chilometri della Grande Mela, una serie di manifestazioni podistiche ed eventi di vario genere, capaci di alimentare la passione dei corridori newyorkesi (e non solo) lungo tutto l¡¯anno: United Airlines NYC Half, Brooklyn Half e NYRR Midnight Run, gara che si disputa il 31 dicembre allo scoccare della mezzanotte. Ma anche il 5th Avenue Mile, competizione sulla distanza di un miglio (1609,34 metri) che si corre interamente su un tratto della Fifth avenue, una tra le strade pi¨´ celebri di Manhattan visti i diversi negozi che vi sorgono. Anche quest¡¯anno, esattamente domenica 12 settembre, ¨¨ andato in scena il 2021 New Balance 5th Avenue Mile. A spuntarla, due tra i migliori interpreti a livello mondiale nelle distanze del mezzofondo veloce (800, 1500 e miglio). Entrambi britannici, entrambi scozzesi, sono stati Jake Wightman, impostosi in 3:50 e Jemma Reekie, capace di battere le avversarie col tempo di 4:24. In un weekend capace di incendiare gli animi degli sportivi britannici dopo l¡¯inaspettata vittoria della diciottenne Emma Raducanu agli US Open di New York.
3918 corridori hanno tagliato il traguardo, di quella che resta la competizione su strada sulla distanza del miglio pi¨´ qualificata a livello mondiale. La gara, che attraversa ¡°tutta dritta¡± 20 isolati del cuore di Manhattan (o ¡°blocks¡± come li chiamano gli americani), ha visto al via un parterre stellare.
Nella prova maschile Jake Wightman ha riscattato la non esaltante finale olimpica dei 1500, imponendosi per la seconda volta, dopo la vittoria nel 2018, davanti all¡¯australiano Oliver Hoare e il connazionale Jake Heyward, entrambi con lo stesso tempo: 3:51.
Nella gara femminile, ennesima conferma della ventitreenne scozzese, che dopo un viaggio intercontinentale (solo tre giorni prima aveva corso gli 800 metri al meeting Diamond League di Zurigo, chiudendo al 4¡ã posto in 1:58.61), ¨¨ riuscita ad imporsi sulle statunitensi Nikki Hiltz (4:23) e Shannon Osika (4:24), interrompendo la striscia consecutiva di vittorie (ben otto!) dell¡¯americana Jenny Simpson.
Una stagione davvero impegnativa per la primatista britannica indoor di 800 (1:57.91) e miglio (4:17.88) che a Tokyo ha visto sfumare il bronzo olimpico per soli 9 centesimi.
3¡ã MIGLIOR DEBUTTO DI SEMPRE SUI 21KM PER LA McCOLGAN
Risultati ancor pi¨´ di spessore per gli atleti inglesi sono arrivati al di qua dell¡¯Oceano e ancora una volta si ¨¨ trattato di un corridore scozzese. O meglio, una. A Newcastle, infatti, alla 40^ Great North Run, Eilish McColgan ha siglato il terzo miglior tempo di sempre per una debuttante nella mezza maratona, nelle graduatorie inglesi. Meglio di lei soltanto Paula Radcliffe e la madre di Eilish, Liz McColgan (che in passato aveva vinto l¡¯evento tre volte). 1:07:48 ¨¨ questo il tempo fatto registrare dalla trentenne scozzese, ovvero un ritmo di 3:12 al chilometro. Scesa in campo senza troppe pressioni e al termine di una stagione davvero intensa, la McColgan ha dato del filo da torcere alla kenyana Helen Obiri (medaglia d¡¯argento a Tokyo nei 5000) impostasi in 1:07:42. Terzo posto per un'altra britannica, la maratoneta Charlotte Purdue che ha chiuso in 1:08:49. Un buon risultato in vista dell'imminente impegno sulla distanza doppia alla Virgin Money London Marathon, il prossimo 3 ottobre.
La primatista britannica dei 5000 ha dichiarato come si trovi a suo agio a spaziare tra diversi eventi. Non a caso quest¡¯anno la si ¨¨ vista correre su diverse distanze dai 1500 ai 10000 in pista e da domenica si aggiungono anche i 21,097km. La McColgan, che prima di domenica aveva corso la sua massima distanza l¡¯anno scorso quando fece da pacer per 27 chilometri alla maratona di Londra, amplia di certo le proprie prospettive. Nelle prossime stagioni non sarebbe fuori luogo un suo esordio sulla distanza doppia. I riscontri cronometrici sono dalla sua e con un ¡°motore¡± del genere non ¨¨ nemmeno troppo azzardato aspettarsi risultati di livello assoluto. Certo, la maratona ¨¨ una disciplina che richiede tempo e che, in un certo senso, come si suol dire, va ¡°digerita¡± ma le premesse per fare bene non mancano di certo alla scozzese.
A proposito di maratona, in gara era presente anche l¡¯americana Molly Seidel, medaglia di bronzo a Tokyo sui 42 chilometri, che per¨° non ¨¨ riuscita a fare meglio di 1:11:55 chiudendo al settimo posto. Come se non fosse abbastanza, in una domenica dove a farla da padroni sono stati i portacolori della Union Jack, si aggiunge la vittoria di Marc Scott nella prova maschile, capace di aggiudicarsi la gara in 1:01:22. La prima volta, dal 2013, in cui a vincere sia stato un corridore diverso da sir Mo Farah. Scott ¨¨ riuscito a lasciarsi alle spalle il kenyano Ed Cheserek (1:01:31) e l¡¯americano Galen Rupp (1:01:52).
Insomma, grandi segnali di fermento e crescita da parte di un settore, quello del mezzofondo inglese, che, a differenza di quello italiano, vede colmarsi quel gap con il vertice mondiale.
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