RUNNING
35^ Vivicitt¨¤, l'Italia torna a correre insieme
Torna Vivicitt¨¤, la mamma delle corse in simultanea, giunta all'edizione numero 35. Gli anni passano, il mondo del running ¨¨ cambiato, difficile stare al passo delle corse "estreme" o dei format pi¨´ easy, ma il fascino di un serpentone di gente che va in giro per tutto il mondo alla stessa ora ¨¨ sempre vivo. E allora ecco la corsa dell'Unione Italiana Sport per Tutti pronta al via, con 42 citt¨¤ italiane e 12 straniere. Distanza classica, 12 chilometri, ma deroga a Firenze per la mezza maratona: per il resto classifica come al solito compensata, nel senso che chi corre su un percorso pi¨´ altimetricamente complicato avr¨¤ qualche secondo in regalo rispetto a quelli che lo faranno su tracciati piatti. Ma si corre anche in tre istituti di pena - Milano Bollate, Monza e Catanzaro - e proprio questo del carcere ¨¨ stato uno dei muri che Vivicitt¨¤ ha cercato di abbattere portando anche la corsa anche in un posto che sembra la negazione del muoversi. Fra l'altro domenica prossima si corre anche a Rebibbia, a Roma, dove tutto cominci¨° con la prima edizione "fra le mura".
Ma la storia del Vivicitt¨¤ ¨¨ legata a doppia filo a quella della guerra nell'ex Jugoslavia. Quasi ragazzina, era nata nel 1984, la corsa dell'Uisp sbarc¨° nel 1996 in una Sarajevo appena uscita dalla guerra. Dopo essere stata brutalmente respinta l'anno prima. A organizzare tutto c'era anche Gabriella Stramaccioni, maratoneta azzurra degli anni 80, con Alessio Faustini, campione mondiale universitario nel 1983 e un curriculum niente male. Solo che l'aereo militare fu costretto a tornare indietro, la citt¨¤ era ancora sotto assedio dei cecchini, troppo pericoloso arrivare. La gara si svolse dunque senza italiani e solo con i bosniaci nei sotterranei di Skenderija,gli stessi che durante i quattro anni dell'assedio furono il palcoscenico dello sport che resisteva pure alle bombe con le partite di basket, quelle di pallamano, e la mitica scuola calcio "Bubamara", coccinella, tirata su dall'ex nazionale Pedrag Pasic. Solo un anno dopo, nel 1996, Vivicitt¨¤ riport¨° lo sport internazionale nella citt¨¤. Poi sarebbe arrivato il meeting Iaaf con Primo Nebiolo. Ma prima quel giorno di aprile, Sarajevo che si sveglia innevata, ma poi il sole che si sveglia, la neve che sparisce, il "fuoco della libert¨¤", poco distante dal viale dei cecchini, che accoglie centinaia di podisti.
La vocazione internazionale del Vivicitt¨¤ non ¨¨ stata smentita neanche in questa edizione. Naturalmente non mancher¨¤ Sarajevo, ma ci saranno anche Beirut, dove la corsa arriva al termine di una serie di iniziative, insieme con la Fondazione Terre des Hommes, nei campi profughi del Libano per i bambini che fuggono dalla guerra in Siria, e persino la giapponese Yokohama e tre cittadine dell'Angola. Quanto all'Italia, la mappa di Vivicitt¨¤ copre un nel po' di penisola, da Aosta a Trapani. L'appuntamento per tutti ¨¨ per questa mattina, domenica 15, in diretta su Radio 1,alle 9.30. Come 34 anni fa quando il mossiere via radio fu Sandro Ciotti, mitica voce di Tutto il calcio minuto per minuto".
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