RUNNING
Trail: Gediminas Grinius si racconta, le emozioni della gara e i suoi consigli
Abbiamo incontrato l'atleta di punta del trail running team di Vibram, il lituano?Gediminas Grinius dal carattere ironico e determinato.?"Il mio primo approccio alla corsa ¨¨ avvenuto nel 2007: dopo il servizio nell¡¯esercito polacco in Iraq, ho sviluppato un disordine da stress post-traumatico e ho cominciato a correre per trattare questo problema" ci racconta con fermezza.?
Il suo ¨¨ stato un'esordio quasi casuale, poi nel 2009 la?Federazione lituana gli offre l'opportunit¨¤ di partecipare ai campionati mondiali di corsa in montagna, a Serre Chevalier. "Non avevo idea all¡¯epoca di cosa aspettarmi: la gara inizi¨° circa alle 3 del mattino, faceva buio e non avevo la frontale, non sapevo nemmeno di cosa avrei avuto bisogno, correvo semplicemente dietro agli altri".
Scoperto l'amore per il la corsa su sterrato,?Grinius si trasferisce in Polonia, partecipa a diverse gare, con alcuni primi successi, due anni fa la svolta che gli fa capire che il trail ¨¨ nel suo dna. "Nel 2014 decisi di venire in Italia per fare una gara di livello internazionale come la Lavaredo Ultra Trail, e mi sorpresi quando arrivai terzo dopo Anton Krupicka e Mike Foote.?Poi cominciai l¡¯Ultra Trail World Tour, finendolo in terza posizione".
Anche per il 2016, l'obiettivo ¨¨ finire l¡¯Ultra Trail World Tour con un buon piazzamento, "la stagione ¨¨ gi¨¤ iniziata e sono arrivato terzo a Hong Kong, secondo alla Transgrancanaria e sono molto felice di come sta andando, anche perch¨¦ all¡¯inizio le sensazioni non erano ottime", spiega l'atleta lituano che con il suo sponsor collabora per lo sviluppo delle suole e delle calzature.?
Riguardo alle emozioni e alle sensazioni che prova in gara, Gediminas ha avuto modo d'analizzarle e spiegarcele, pensando che la sua esperienza possa?ispirare anche altri. "Il primo momento ¨¨ di divertimento: hai appena iniziato a correre, ti godi il panorama e parli con gli altri runner. Il secondo momento ¨¨ pi¨´ tecnico, inizia a farsi sentire la stanchezza e tutta la concentrazione ¨¨ sul tempo e sul ritmo che vuoi tenere. Il terzo per me ¨¨ il momento delle riflessioni private".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="und" dir="ltr"></p>¡ª Gediminas Grinius (@GediminasGriniu) <a href="https://twitter.com/GediminasGriniu/status/649988260362616833">2 ottobre 2015</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Dopo le riflessioni, comincia finalmente la gara vera,?"la quarta fase ¨¨ interessante perch¨¦ hai percorso circa 80 dei 100 km della gara, e devi trovare un ¡°trucchetto¡± mentale per continuare a correre. Durante la Western States, che una volta era un tracciato per cavalli, immaginavo di essere proprio un cavallo al galoppo, e mi ¨¨ stato d¡¯aiuto. Il quinto e ultimo stato ¨¨ quello della fatica vera e propria, con tutto quello che comporta". Il consiglio che l'atleta Vibram si sente di dare a chi ha appena iniziato ¨¨ quello d'essere pazienti, non cominciare in modo troppo rapido ad allenarsi con la corsa in montagna, perch¨¦ ¨¨ facile incappare in qualche infortunio.
? RIPRODUZIONE RISERVATA