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Massimo Magnani e la sua nuova avventura con Iliass Aouani: "Ecco cosa mi ha colpito di lui"
Al di l¨¤ delle basi teoriche, ¨¨ grazie all¡¯esperienza che si diventa esperti di un settore come Massimo Magnani. Le esperienze vissute rappresentano senza ombra di dubbio la nostra ricchezza interiore ma anche ci¨° che ci rende abili di fronte ai problemi, riuscendo cos¨¬ a giungere alla loro soluzione. Tuttavia, diventare ¡°esperto¡±, come contraltare, comporta un ridimensionamento della capacit¨¤ di stupirsi (che non significa un ridimensionamento della capacit¨¤ di cogliere dettagli; anzi, l¡¯opposto). ? innegabile, infatti, che la vastit¨¤ e variet¨¤ del vissuto dell¡¯esperto facciano in modo che molti fenomeni non riescano pi¨´ a destare stupore, col rischio che l¡¯etichetta del ¡°gi¨¤ visto¡± si vada a posare un po' dappertutto, anestetizzando ci¨° con cui ci si trova a che fare.
Massimo Magnani: la carriera
¡ª ?Di sicuro a Massimo Magnani questo attributo non va stretto. Maratoneta da 2 ore e 11 minuti, con due partecipazioni ai Giochi Olimpici (Montreal ¡¯76, Mosca ¡¯80), allenatore di moltissimi tra i migliori mezzofondisti e maratoneti italiani degli ultimi trent¡¯anni ma anche insegnante di educazione fisica e, soprattutto, C.T. della Nazionale italiana di atletica leggera. Oggi, il tecnico ferrarese fa parte di un panel di delegati della World Athletics per le corse su strada, sia di carattere istituzionale sia quelle che possono fregiarsi delle certificazioni ¡°label¡± (¡°Gold¡±, ¡°Silver¡±, ¡°Bronze¡±). In sostanza, viene chiamato in causa in qualit¨¤ di¡ esperto. Appunto. Ecco, dunque, che ¨¨ facile comprendere come un tecnico del suo livello possa averne viste di cotte e di crude.
Massimo Magnani e Iliass Aouani
¡ª ?Eppure, da qualche mese a questa parte, una nuova luce brilla negli occhi dell¡¯ex C.T. della Nazionale. Merito della recente collaborazione, avviata lo scorso dicembre, con Iliass Aouani, ragazzo italo-marocchino nato in Marocco ma cresciuto a Milano, che dopo la parentesi universitaria negli Stati Uniti e il rientro in Italia sta facendo parlare sempre pi¨´ di s¨¦ grazie ai suoi risultati, come il 27:45.81 siglato ai 10.000 metri del meeting di Ostrava del 19 maggio. ? facile immaginare che queste prestazioni qualche scarica di adrenalina l¡¯avranno provocata a Magnani: ¡°Con Iliass ¨¨ iniziata un percorso di lungo termine che lo porter¨¤ alla maratona. Non nego che sia una bella sfida: mi affascina molto. Di lui mi ha colpito lo sguardo che da subito mi ha comunicato una grande determinazione. A questo si aggiungono delle qualit¨¤ morali e mentali di un certo tipo.¡± Gli chiediamo se ci pu¨° spiegare meglio: ¡°Iliass ¨¨ un ragazzo che sa quello che vuole. Negli USA ha conseguito due lauree (in ingegneria civile) e l¨¬ ci ¨¨ arrivato grazie ad una borsa di studio vinta per meriti sportivi. Ora, dopo un po' di mesi di lavoro assieme sicuramente posso dire di conoscerlo meglio e quella prima impressione che ho avuto ¨¨ stata pienamente confermata.¡±
Magnani e l'allenamento
¡ª ?Massimo Magnani ha sempre avuto un occhio di riguardo per la formazione dei tecnici e non a caso, ancora oggi, ha rapporti di collaborazione con il management di atleti stranieri (in particolare con Jos Hermens). A questo punto, vista la particolare attenzione che ripone verso gli aspetti formativi ¨¨ doveroso chiedergli quale sia la sua concezione dell¡¯allenamento: ¡°L¡¯allenamento va concepito in termini rigorosi, che non significa per¨° intenderlo in termini ¡®rigidi¡¯. Voglio dire, i principi scientifici ci forniscono dati e linee guida da seguire, salvo poi comprendere che la risposta che d¨¤ ogni atleta ¨¨ differente e, quindi, la stessa proposta metodologica applicata ad atleti diversi dar¨¤ risposte diverse.¡± L¡¯allenatore ferrarese continua la sua disanima riguardo l¡¯allenamento: ¡°Oggi in Italia vedo sempre pi¨´ ¡®produttori di tabelle¡¯ ma sempre meno allenatori. Allenare ¨¨ un¡¯altra cosa. Non si tratta solamente di fare il programma, trovare i lavori giusti da fare e indicare i ritmi da seguire; quella, se vogliamo, ¨¨ la parte pi¨´ semplice e anche pi¨´ visibile. C¡¯¨¨ tutto una parte dell¡¯allenamento che, invece, ¨¨ molto meno visibile e comprende tutto ci¨° che non si fa sul campo. Intendo: il riposo, la fisioterapia, il potenziamento, la cura della nutrizione e molto altro. Con Illias, ad esempio, abbiamo creato un team di professionisti che lavorano in sinergia. Tra tutti, vorrei citare il nutrizionista Pietro Boselli, che non ¨¨ un semplice esperto di nutrizione ma ¨¨ anche un fisico biologo. Lo scopo dell¡¯allenatore ¨¨ anche quello di mettere assieme e guidare questo team.¡±
In conclusione, Magnani sottolinea come l¡¯allenamento sia un modo per ¡°accompagnare l¡¯atleta verso la sua massima realizzazione in termini di prestazione sportiva. Questo percorso, per¨°, ha sempre delle ricadute extra sportive, che vanno a colpire le capacit¨¤ mentali e morali della persona, ancor pi¨´ che dell¡¯atleta. In questo senso, il rapporto che si instaura tra allenatore ed atleta ¨¨ da intendersi in termini dinamici, come un¡¯evoluzione che trasforma entrambi i poli di questa relazione. Per questo, posso dire che dopo molti anni di allenamento sono molto affezionato ai ricordi e ai rapporti che ho avuto con gli atleti che ho seguito: da Giuliano Battocletti, Michele Gamba, Migidio Bourifa, Ruggero Pertile, Daniele Meucci, Daniele Caimmi ma anche Nadia Ejjafini, Deborah Toniolo, Valeria Straneo e Veronica Inglese; e anche tra coloro che non seguo pi¨´ atleticamente, il rapporto umano ¨¨ rimasto.¡±
? sempre un piacere sentire il parere di persone che vivono il mondo dell¡¯atletica in modo cos¨¬ profondo e da cos¨¬ lungo tempo. Si potrebbe pensare che la grande esperienza li porterebbe a cadere ai pi¨´ fini tecnicismi e a perdersi nei particolari pi¨´ raffinati e, invece, proprio come ci insegna Massimo Magnani, alla fine, ¨¨ la passione che fa la differenza, ovvero la motivazione e l¡¯aspetto umano.
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