Trent Park, sobborgo di Londra, ha ospitato la survival race organizzata dall'avventuriero
Pubblichiamo il diario di Matteo Lucarelli che lo scorso 30 settembre ha corso a Londra la "Bear Grylls Survival Race", corsa che porta il nome del celebre alpinista e personaggio tv britannico.
Sono Matteo Lucarelli, ho 27 anni e abito a Livorno. Da diversi anni guardo le serie TV della persona che io considero il pi¨´ grande avventuriero del mondo, Bear Grylls. Quello che fa negli episodi ¨¨ fonte di ispirazione per me, a volte fa cose al limite dell'umano (es. tuffarsi nelle acque gelide dell'artico o mangiare una larve giganti), e vedere tutto ci¨° ha spinto anche me a superare alcuni miei limiti.
Non ¨¨ quindi difficile intuire che sia il mio idolo, e la voglia di incontrarlo di persona tantissima; cos¨¬, quest'anno si ¨¨ materializzata un'occasione: il 30 settembre c'¨¨ stata la "Bear Grylls Survival Race" a Trent Park (vicino Londra) e io... Potevo non essermi iscritto? Addirittura ho effettuato l'iscrizione alla corsa quando ero in Cina ad aprile; avevo visto infatti che Bear era presente a quell'evento, ma che non era affatto scontato poterlo incontrare (vista la massa di gente presente), comunque ero fiducioso.
Tornato dalla mia esperienza in Cina a maggio, ho passato tutta l'estate ad allenarmi duramente in vista della gara, fino a che siamo arrivati al giorno della partenza per Londra, venerd¨¬ 29 settembre.
Chiaramente su internet avevo programmato tutto, scegliendo una guest house non lontano dal parco. Un aneddoto molto curioso ¨¨ il seguente: il posto dove alloggiavo non offriva la colazione, sono andato ad un mini-supermarket nei paraggi per comprarla: ero alla cassa in fila quando mi giro e chi trovo dietro di me? Ars¨¨ne Wenger! Pazzesco!
La mattina seguente la mia batteria di partenza era quella delle 11.30, ecco perch¨¦ sono arrivato presto al parco: volevo vedere se riuscivo a beccare Bear prima di correre. Purtroppo per¨°, di Bear nemmeno l'ombra... Mi avvicino al palco e chiedo di lui ad una dello staff, che risponde che avrebbe iniziato a mezzogiorno; a quel punto, visto che erano le 9 e mezzo, decido senza pensarci due volte di correre con la batteria delle 9.30, partendo per ultimo.
La corsa - di cui quasi sicuramente ero l'unico italiano partecipante - sarebbe dovuta essere di 5 chilometri, ma in realt¨¤ sono stati 8; non si tratta della classica corsa, bens¨¬ di una "obstacle race", corsa ad ostacoli nel fango. Avevo gi¨¤ fatto qualcosa di simile con la Spartan Race a Milano ed Orte, e l'Inferno Run.
Gli ostacoli sono stati 20, alcuni dei quali molto interessanti: trattandosi di una "Survival race", un ostacolo era dover accedere un fuoco con un acciarino oppure... Prendere una manciata di larve e mangiarle!
Finita la corsa, ritiro la medaglia e visto che ero ancora in tempo mi reco in prossimit¨¤ del palco. Essendo prima di mezzogiorno, Bear non era ancora apparso e c'era sempre poca gente; mi metto allora in prima fila e attendo. Ad un certo punto, vedo sbucarlo da un lato che faceva le foto con i vincitori delle gare riservate ai bambini, cos¨¬ mi precipito l¨¬ ma vengo sbarrato da due ragazzi dello staff; non mi arrendo ovviamente e siccome avevo scorto un passaggio libero per poter arrivare nel backstage, passo da l¨¬ e mi ritrovo dentro, davanti a lui! Anche l¨¬ c'erano persone dello staff che mi volevano respingere, ma quando Bear mi ha sentito dire che venivo dall'Italia ha ordinato di lasciarmi andare. Mi ci sono messo a parlare, ero veramente emozionato, e gli ho raccontato che lui ¨¨ stato - ed ¨¨ - molto importante per me, dato che mi ha aiutato nel percorso di riabilitazione dell'incidente avuto nel 2011, che ogni gioved¨¬ lo guardavo e mi motivava tantissimo; gli ho raccontato che tanti suoi consigli mi sono serviti per le esperienze di studio e lavoro che ho avuto in Cina (e lui ¨¨ stato piacevolmente sorpreso che oltre all'inglese parlassi anche il cinese).
Insomma, mi ha dato ascolto e molta soddisfazione, donandomi quel poco tempo che aveva: infine, dopo la foto di rito, - cosa bellissima - mi ha abbracciato!
Nemmeno nel migliore dei miei sogni poteva finire cos¨¬!
Torno tra il pubblico ad aspettarlo che non ci credevo ancora¡ Quella giornata, che non dimenticher¨° mai, posso dire d'aver concretamente messo in atto quello che ¨¨ il suo motto principe, "never give up"!
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