Primato personale con 2 ore 10 minuti e 45 secondi e sesta piazza finale per Daniele Meucci alle Lake Biwa Marathon di Otsu in Giappone. Con un piccolo incremento di 11 secondi. Ma ancora una volta sopra il piccolo-grande muro delle 2 ore e 10 minuti. Quello che segnala lĄŻentrata nellĄŻampio ghota della maratona, visto che nel 2017 ben 153 atleti hanno corso sotto questo tempo. [...]
Primato personale con 2 ore 10 minuti e 45 secondi e sesta piazza finale per Daniele Meucci alle Lake Biwa Marathon di Otsu in Giappone. Con un piccolo incremento di 11 secondi. Ma ancora una volta sopra il piccolo-grande muro delle 2 ore e 10 minuti. Quello che segnala lĄŻentrata nellĄŻampio ghota della maratona, visto che nel 2017 ben 153 atleti hanno corso sotto questo tempo.
GALOPPATA ESALTANTE Eppure mai come stavolta, alla sua decima esperienza in maratona, sembrava che per il 32 enne fondista azzurro fosse arrivata la volta buona per centrare lĄŻobiettivo di giornata. Anzi addirittura buonissima. Il passaggio a met¨¤ gara in 1h03:58, con parziali di 30.22 (10km) e di 30.17 (20 km), quindi ancora 1h31:04 al 30Ąă km (30.25) per una media complessiva di 3.02 al km, con una proiezione finale appena sopra le 2 ore e 8 minuti facevano prevedere un grande crono finale. Anzi addirittura esaltante.
LA CRISI Poi improvvisamente si ¨¨ spenta la luce. Il passaggio al 40Ąă km in 2h03.40, con un parziale di 32.36, cio¨¨ di 3.15 al km, spegneva di colpo tutti i sogni di gloria. Molto sofferti anche i 2 km e 195 metri finali percorsi dallĄŻingegnere pisano in 7.05, mantenendo pi¨´ o meno la stessa media di 3.15. Cosa pu¨° essere successo?
IL RIFORNIMENTO LENTO Meucci fa risalire nella fatica supplementare fatta fra il 25Ąă ed il 27Ąă km per colmare, forse troppo violentemente, il ritardo accumulato dal gruppo di testa ad un rifornimento, lĄŻinizio della successiva crisi sofferta dal 30Ąă km allĄŻarrivo. Si pu¨° dargli credito, anche perch¨Ś correndo gi¨¤ sui suoi limiti possono essere state fatali anche poche centinaia di metri fatte ancora pi¨´ velocemente per mandarlo in debito dĄŻossigeno. Meno significativo invece sottolineare che lĄŻazzurro abbia poi recuperato parecchie posizioni nel finale visto che andando gi¨¤ lui a 3.15 al km si trattava evidentemente di atleti in totale crisi
GARA IN PROGRESSIONE Crisi post rifornimento a parte, si ha comunque la sensazione che Meucci sia un corridore formidabile nelle maratone con in palio un titolo. Quando il tatticismo fa s¨Ź che per la prima met¨¤ gara il ritmo non sia esasperato, ma che poi vada in continuo crescendo di velocit¨¤. Rimanendo sul piano teorico, anche alla luce del suo personale sui 10.000 metri di 27:32.86, lĄŻallievo di Massimo Magnani ha sicuramente il potenziale per correre la distanza della maratona fra 2h08 e 2h09.
POCA FORTUNA Certamente finora non ¨¨ stato molto fortunato. Proprio ad Otsu nel 2015, quando giunse secondo in 2h11.10 fu penalizzato da una giornata infame caratterizzata da una pioggia battente. Rimane il fatto, se vogliamo anche singolare, che a otto anni dallĄŻesordio sui 42 km e 195 metri avvenuto a Roma nel 2010, Meucci, campione europeo di maratona in carica abbia ancora un personale da seconda fascia a livello internazionale. Tuuti i suoi quattro migliori tempi si collocano fra le 2h11:10 (Otsu 2015), le 2h11:02 (Zurigo 2014), le 2h10:56 (Londra 2017) ed ancora il recentissimo 2h10:45 di stanotte ancora ad Otsu. Tutti crono molto vicini fra di loro con una media al km compresa fra 3.06 e 3.06.05 al km.
PROVA POSITIVA. Comunque sia una prova positiva verso i prossimi europei di Berlino (5-12 agosto). Il nuovo primato personale di Meucci di 2h10:45 di Otsu ¨¨ il terzo realizzato da atleti azzurri nel giro di sette giorni dopo quelli di Stefano La Rosa con 2h11:08 e di Giovanna Epis con 2h29:41 ottenuti invece lo scorso 25 febbraio a Siviglia.
IL POKERISSIMO DI OTSU Tornando a parlare della gara di Otsu rimane da segnalare i nomi ed i tempi dei cinque atleti arrivati al traguardo prima di Meucci. Un autentico festival dei debuttanti vedi il successo del keniota Macharia Ndirangu con 2h07:53, davanti al connazionale Alberto Korir 2Ąă con 2h08:17. Quindi circolino rosso per lĄŻesordiente neozelandese Jake Robertson autore di un pregevole 2h08:26. Infine al quarto e quinto posto un altro keniota Michael Githae con 2h09:21 davanti allĄŻetiope Abera Kuma 2h09:31.
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