Decisione del governo africano condizionata dalla strumentazione politica di alcune corse organizzate dall'opposizione, ma a rimetterci ¨¨ la libert¨¤
Che la corsa fosse simbolo di libert¨¤ lo sapevamo tutti, ma che potesse essere vista da un governo state come un atto di ribellione ¨¨ una sgradevole novit¨¤. La storia ¨¨ stata divulgata dallĄŻagenzia France Presse e ripresa dalle pagine del Giornale: il governo della Sierra Leone, repubblica dellĄŻAfrica Occidentale, ha stabilito la scorsa settimana il divieto di correre in gruppo per le strade della capitale Freetown. Francis Alieu Munu, ispettore generale della Polizia nazionale, senza preoccuparsi di rasentare il ridicolo ha infatti emanato un bando pubblico secondo cui la corsa rappresenta un atto illegale: ufficialmente la causa ¨¨ che molti cittadini si sarebbero lamentati dallĄŻeccessiva presenza di corridori per le strade della capitale.
EĄŻ chiaro che i problemi di Freetown ¨C come avrebbe detto lĄŻinterlocutore di Johnny Stecchino per Palermo - vanno ben oltre il traffico ma tantĄŻ¨¨: togliamo i corridori e la Sierra Leone diventa come la Svizzera. La verit¨¤ ¨¨ che il governo africano si sta preparando alle elezioni presidenziali del 7 marzo prossimo e proprio lĄŻopposizione sta organizzando corse propagandistiche di gruppo. Anche questa una forma di strumentalizzazione. A nulla sono valse le proteste di una Ong locale secondo cui il bando sarebbe anticostituzionale perch¨Ś il presidente uscente, Ernest Koroma, in carica dal 2007 ha stabilito che serve per tutelare lĄŻordine pubblico. In realt¨¤ basterebbe che la corsa rispettasse il nome della citt¨¤: Freetown. Citt¨¤ della libert¨¤.
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