Dopo la squalifica di Nicola Tanzi vengono a galla anche altri precedenti: ma ¨¨ davvero giusto limitare la libert¨¤ di queste persone?
Un pap¨¤ che spingeva la carrozzina con il figlio disabile ¨¨ stato squalificato domenica scorsa alla Pietro Mennea Half Marathon per aver tagliato il traguardo insieme al proprio cagnolino??(Leggi qui tutto).
Un gesto che ha fatto e far¨¤ discutere, ma purtroppo non ¨¨ il primo caso da "cartellino rosso" in Puglia: protagonista di queste vicende, ¨¨ sempre il Giudice, nonch¨¦ Fiduciario Regionale del Gruppo Giudici, Gare Luigi De Lillo. Gi¨¤ lo scorso 17 dicembre 2017, in occasione della Maratona delle Cattedrali, a farne le spese fu l¡¯ultramaratoneta Francesco Cannito, espulso ed eliminato dalla classifica appena tagliato il traguardo: era vestito da Babbo Natale, dunque non indossava la divisa della sua societ¨¤ Fidal di appartenenza, e aveva la barba (quella finta classica bianca di un costume di Babbo Natale) a coprirgli il viso e dunque a rendere la persona, secondo i regolamenti, non riconoscibile.
Domenica scorsa, sempre a Barletta, accesa discussione sempre sulla finish-line per Antonangelo ¡®Neno¡¯ Bragalini, per tutti ¡®Il Clown¡¯, portatore e donatore di sorrisi in gara e nella vita di tutti i giorni. Ha corso come sempre, come ogni gara in Italia e all'estero a? cui partecipa ogni domenica, con la sua ¡®divisa¡¯ da clown, il cappello a cinque punte, il naso di spugna rosso. Lo stesso giudice, inflessibile, lo stava per squalificare: spintoni e parolacce, prima che la situazione?tornasse poi alla calma.
Cose che purtroppo, a quanto pare, accadono solo in Puglia: questo Giudice Fidal, sia chiaro, non fa nulla di sbagliato a termine di regolamento, ma spesso nella vita ¨¨ meglio applicare il buon senso e mettere cuore e sentimenti davanti alle leggi. Senz'altro in teoria sarebbe giusto far rispettare il regolamento alla lettera, per¨° andrebbe fatto allora sempre e ovunque, per tutti, non solo nelle gare in Puglia e non solo per taluni personaggi. Se non si pu¨° correre vestiti da Babbo Natale, allora avrebbero dovuto essere squalificati centinaia di atleti che nelle tante gare dicembrine corsero cos¨¬ travestiti: il nostro Clown di cui sopra ogni domenica dovrebbe trovarsi fuori classifica, cos¨¬ come dovrebbero essere squalificati tutti coloro che tagliano il traguardo con in braccio il proprio figlio per una foto ricordo o col proprio cagnolino al guinzaglio, proprio come accaduto a Nicola Tanzi alla Pietro Mennea Half Marathon.
Questo ¨¨ ci¨° che si legge sulla pagina della Fidal che riporta i risultati finali della competizione, in fondo alla classifica, evidenziato con colore giallo: "L'atleta Tanzi Nicola ¨¨ stato squalificato per aver preso parte alla manifestazione infrangendo le seguenti regole e leggi: art. 144.2 del RTI - Legge 281/1991 e Legge 189/2004".
Servirebbe una presa di posizione netta da parte di qualcuno ai piani alti della Fidal, perch¨¦ simili episodi in Puglia minano e frenano fortemente la crescita del sistema corsa che ¨¨ gi¨¤ titubante. Gli organizzatori, tutti volontari, lavorano per dei mesi per allestire un evento podistico, trovano con grande fatica gli sponsor e le risorse: i runner partecipano per lo pi¨´ per divertimento personale, per una domenica di spensieratezza, ma se poi i giudici rovinano la festa...
Spesso ci vuole cuore e una mano sulla coscienza: chiudere un occhio all'applicazione di una legge, in questo caso, non ¨¨ un male. I runner con le loro corse domenicali vogliono solo dimostrare la loro voglia di libert¨¤: accompagnare il proprio figlio disabile?in carrozzina e tagliare il traguardo con il?suo cagnolino non ¨¨ solo un gesto fine a se stesso, ma ¨¨ un riscatto di vita, una corsa lunga 21 km iniziata anni e anni prima di quelle due ore di gara. Non possiamo fermare questi gesti che sono l¡¯ossigeno e la forza del podismo che vive di solidariet¨¤, di momenti da brividi, di lacrime d¡¯emozione, di pagine epiche. La corsa non ¨¨ pi¨´ solo cronometro, avversari da battere e allenamenti, ma sempre pi¨´ un modo per vivere meglio e abbattere i confini. E magari anche per migliorare delle regole che non dovrebbero pi¨´ esistere.
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