RUNNING
Manuel Di Geronimo e la Spartan Race in giro per il mondo: "Una scossa di adrenalina fortissima"
"La mia passione per la Spartan Race nasce per una casualit¨¤: ¨¨ come il sogno che un bambino ha di correre nel fango e di dedicarsi all'avventura, poter correre gli ostacoli e divertirsi". Si presenta cos¨¬ Manuel Di Geronimo, fiorentino, classe 1989,?laureato in Scienze Motorie e diplomato in Osteopatia?e autore del libro "Il manuale completo delle corse a ostacoli". Nella vita ¨¨ un coach online e un imprenditore digitale, ma soprattutto un grande sportivo: ha corso pi¨´ di 110 Sparta Race, partecipando ai campionati europei e per 3 volte al campionato del mondo a Lake Tahoe, negli Stati Uniti.
Quando ¨¨ iniziato tutto?
"Nel 2014, quando ho corso la prima gara a Roma: ho perso la testa e ho cominciato a viaggiare per questo sport, me ne sono innamorato e ora non riesco pi¨´ a farne a meno".
Come ci si prepara per una gara simile?
"Per prepararsi ¨¨ fondamentale allenare varie componenti del corpo. In primis naturalmente la corsa: bisogna correre sui sentieri di trail running in modo da simulare meglio una Spartan e poi fare esercizi di potenziamento per la presa. Ma anche il potenziamento vero e proprio: serve molta forza per potersi arrampicare, serve una corda per trasportare gli oggetti".
Cosa si prova durante una gara?
"Le gare sono botte fortissime di adrenalina. Ti ritrovi a fare delle cose che normalmente non faresti, come entrare in acque gelide o nel fango, correre bagnati, sopportare il freddo e il caldo. La gara ha un impatto molto forte, la soddisfazione ¨¨ sempre immensa, la medaglia alla fine ¨¨ una grande gioia. E poi, c'¨¨ anche una grande community intorno a questo sport: davvero un bellissimo gruppo".
La gara pi¨´ bella?
"Quella ai mondiali in California, a Lake Tahoe. Ho potuto conoscere i migliori atleti del mondo e sono cresciuto moltissimo".
Adesso l'obiettivo qual ¨¨?
"Adesso mi sto allenando per la prossima stagione, per potermi godere le prossime situazioni o performance in modo da poter vivere l'esperienza a livello agonistico ma anche ludico".
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