Abbiamo incontrato l'alpinista francese che, meno di un anno fa, conquistava il Nanga Parbat. Durante la discesa perdeva il suo compagno di cordata. "Ecco la mia verit¨¤". L'articolo pubblicato su Fuorigioco, il domenicale della Gazzetta dello Sport
? tornato il sorriso sul viso di Elisabeth. Si ¨¨ appena regalata, insieme al marito, un paio di giorni tra le calli di Venezia, un weekend romantico come una turista qualsiasi: "Piazza San Marco, il ponte di Rialto, Palazzo ducale... Che citt¨¤ magica! In Italia avete posti fantastici, ricchi di storia e di arte. Molto pi¨´ che da noi". E ora, in questo anonimo bar dell¡¯oratorio di Lizzana a Rovereto, si scioglie in un commovente abbraccio pieno di gioia con gli amici ritrovati, Adam, il suo salvatore, e Daniele, che con lei tent¨° imprese impossibili e che a sua volta salv¨° Adam da una caduta letale su quella stessa parete: ¨¨ un filo incredibile quello che unisce questi tre alpinisti fuori dagli schemi, un filo che corre sulla medesima montagna che, solitaria e immensa, si staglia sul Kashmir pakistano, il pi¨´ occidentale degli Ottomila, estrema propaggine della catena himalaiana: il Nanga Parbat.
(continua nella prossima scheda)
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