"Nei momenti di sofferenza emotiva il cammino ci ha fornito la possibilit¨¤ di alleggerire i pensieri": ecco l'esperienza nelle terre del Centro Italia di Oreste Rocchi e i suoi compagni
La nuova rubrica di Gazzetta Active "Sulle tue orme" ¨¨ dedicata a voi e ai vostri racconti. Sei stato un protagonista di quest¡¯estate dei Cammini su un qualsiasi tracciato? Oppure anche tu stai camminando con Andrea Devicenzi sulla Via Postumia? Raccontaci la tua esperienza (inviando QUI il tuo articolo!): saremo lieti di condividerla!?Ecco il racconto di un nostro lettore, Oreste Rocchi, che insieme ai suoi compagni ha percorso 47 km nelle terre del Centro Italia sconvolte dal sisma. Da Montemonaco ad Amatrice: un percorso emozionante.
I "nostri" Monti Sibillini (cio¨¨ il lato Piceno conosciuto come ¡°versante della magia¡±) sono per tradizione una terra di cammini. Fin dai tempi pi¨´ remoti, questi luoghi furono meta di negromanti, avventurieri, studiosi, letterati. Personaggi che vi giungevano, nel Regno della Sibilla, attratti dall¡¯aura misteriosa che avvolge queste montagne meravigliose. Non a caso fu proprio qui che, nel 1400, Andrea da Barberino ambient¨° quello che per noi ¨¨ il cammino iniziatico per elezione, compiuto dal protagonista della sua opera ¡°Guerrino detto il Meschino¡±. Il cammino fa dunque parte della nostra cultura e ha rappresentato, per secoli, una pratica irrinunciabile per muoversi tra borghi ed insediamenti rurali. Un territorio solcato da una rete capillare di sentieri, tratturi e strade bianche. Oggi vero e proprio paradiso per chi ama il biking, il trekking ed il walking, tra salti altimetrici, guadi fluviali, percorsi boschivi e panorami struggenti. Un territorio in cui, attraverso il cammino, si ¨¨ celebrata da sempre l¡¯osmosi con le comunit¨¤ contigue del Lazio e dell¡¯Umbria.
Il nostro ¨¨ un gruppo, composto da varie decine di persone, che proviene prevalentemente da Comunanza (in provincia di Ascoli Piceno). Si scompone e riunisce in base alle amicizie di una vita o, a volte, solo per l¡¯occasione concessa dal momento. Ci¨° che ci accomuna ¨¨ la forte inclinazione alla socialit¨¤, all¡¯aggregazione, alla condivisione. Organizzare eventi, manifestazioni, iniziative ¨¨ per noi un collante ma anche una passione irrinunciabile. Amiamo celebrare l¡¯identit¨¤ paesana e territoriale, condendo spesso il tutto con un sano spirito goliardico. Molti di noi non praticano sport agonistico ma, in ottica wellness, adoriamo camminare. Lo facciamo molto spesso insieme, organizzandoci in piccoli drappelli, ma anche in solitaria. Praticando questa attivit¨¤ da diversi anni, abbiamo iniziato ad apprezzarne anche la dimensione mentale. Nei momenti di sofferenza emotiva, in particolare, il cammino ci ha fornito la possibilit¨¤ di alleggerire i pensieri.
E¡¯ successo nel 2016, con la crisi sismica. E¡¯ accaduto anche di recente, durante l¡¯emergenza coronavirus. Il quarto anniversario dalla terribile scossa del 24 agosto 2016, peraltro, ¨¨ giunto in momento di forte stress, dovuto proprio al Covid-19. Sentivamo dunque il bisogno di realizzare un¡¯iniziativa fortemente simbolica. Una sorta di cammino iniziatico che, attraversando luoghi di avvolgente bellezza ma anche teatro di terribile dolore, fosse allo stesso tempo solidale e catartico. E¡¯ nata cos¨¬ l¡¯idea di unire, attraverso una sorta di pellegrinaggio laico, Montemonaco (la perla dei nostri Sibillini, anch'essa ferita dal sisma) al luogo simbolo della tragedia, cio¨¨ Amatrice. Ci eravamo positivamente testati, ad inizio luglio, raggiungendo da Comunanza la localit¨¤ costiera di Pedaso camminando per 42 km, tutti in valle. Questa volta per¨° eravamo in presenza di un itinerario prevalentemente montano, con saliscendi continui e pendenze anche importanti da gestire. Tra l'altro il tracciato originale prevedeva 52 km di percorrenza, poi ridotti a 47, grazie alla scelta di utilizzare un tratto di un antico cammino, detto ¡°il Sentiero dei Mietitori¡± ed utilizzato, un tempo, dai braccianti che muovevano alla volta di Castelluccio per la mietitura della lenticchia.
La tensione ed i dubbi della partenza, avvenuta alle ore 13 da Montemonaco, si sono sciolti proprio in questo segmento: eravamo alle pendici del massiccio del Monte Vettore, immersi in uno scenario incredibile. E¡¯ come se questa montagna, terribile e maestosa allo stesso tempo, ci avesse fatto dono della sua energia primordiale. Il passaggio in altura, tra l¡¯altro, ci consentiva di camminare in condizioni climatiche ideali. Una volta valicato Colle Galluccio, ci siamo immessi nella lunga discesa che conduce a Pretare. Eravamo a circa met¨¤ percorso ed ¨¨ qui che, probabilmente, abbiamo avvertito con pienezza il peso emotivo di ci¨° che stavamo compiendo. Di fronte a tanta distruzione, mentre incrociavamo gli sguardi segnati degli abitanti, ancora oggi sfollati, la fatica forniva una dimensione fisica al senso di dolore e rabbia che avvertivamo. Probabilmente l'ingresso a Pretare ¨¨ stato il momento di maggior prostrazione ma anche il punto di svolta dell¡¯impresa. Qui abbiamo capito che rinunciare non era pi¨´ un¡¯ipotesi attuabile e che, per quanto la nostra fosse un¡¯iniziativa simbolica, dovevamo giungere alla meta. Solo cos¨¬ questo cammino ci avrebbe consegnato il suo dono: maturare una diversa e pi¨´ intima consapevolezza del dramma.
Passando da Arquata ed affrontando la Salaria, mentre il buio ci raggiungeva al confine con il Lazio e la luce delle torce illuminava i nostri passi sempre pi¨´ pesanti, Amatrice cresceva dentro di noi come una speranza. Il senso di solidariet¨¤ ed il sostegno reciproco ci hanno consentito di giungere alla meta. Ad Amatrice, dopo aver percorso 47 km di pura fatica, siamo stati accolti in maniera commovente e ritemprati da un affetto genuino e stordente. L'affetto di persone che, nonostante le lacrime versate, hanno ancora occhi per guardare al futuro. Cos¨¬, nonostante il rintocco notturno delle campane evocasse il lutto, non c'era altro posto al mondo in cui avremmo voluto essere giunti.
DATI - Sono stati percorsi 47 km con passaggio di montagna (Sentiero dei Mietitori ¨C Monte Vettore). Partenza ore 13, arrivo ore 23. Accoglienza e ristoro presso A.I.P.S S.Angelo di Amatrice. Il gruppo ¨¨ stato costantemente assistito da un mezzo di supporto.?Partecipanti:?Oreste?Rocchi, Marco Testa, Gabriele Strada, Fabio Luzi, Danilo Moretti, Riccardo Massacci, Giuseppe Fortuni, Emanuele Lupi, Alfredo Sirocchi, Fabio Evandri.
A cura di Oreste Rocchi
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