A piedi in Abruzzo attraverso il massiccio della Majella per ricordare lĄŻepica fuga dei prigionieri dellĄŻultima guerra
Si cammina per fede, lungo antiche vie di pellegrinaggio. Si cammina per amore della storia, percorrendo strade memorabili. Si cammina per solidariet¨¤, portando vicinanza in territori in difficolt¨¤. E si cammina, anche, per educare alla memoria, come insegna il progetto del Sentiero della libert¨¤ che, in terra dĄŻAbruzzo, ripercorre la via di fuga di migliaia di prigionieri alleati e di giovani italiani che, dopo lĄŻ8 settembre del ĄŽ43, cercarono di attraversare la Linea Gustav. Un percorso da un lato allĄŻaltro del massiccio della Majella che ha una lunga storia.
LA GRANDE FUGA - Nei giorni successivi allĄŻarmistizio, 2-3000 prigionieri (soldati inglesi, americani, sudafricaniĄ) fuggirono dal Campo 78 di Fonte dĄŻAmore, alle porte di Sulmona. Prima dellĄŻarrivo dei tedeschi, molti di loro riuscirono a disperdersi sulle montagne o nelle campagne circostanti. In quei giorni si attiv¨° un processo di accoglienza e solidariet¨¤ straordinario: centinaia di famiglie abruzzesi, contadini e pastori soprattutto, decisero di nascondere i fuggitivi e di dividere con loro il poco cibo a disposizione, mettendo a rischio le proprie vite. Centinaia di prigionieri riuscirono in quei mesi a raggiungere il fronte alleato superando le montagne della Majella grazie alla guida dei pastori abruzzesi che conoscevano a menadito quegli impervi sentieri.
LA MEMORIA - Finita la guerra, molti soldati inglesi non dimenticarono quelle famiglie di italiani che gli avevano salvato la vita e, per ricambiare lĄŻaiuto ricevuto, crearono istituzioni come il Monte San Martino Trust che negli anni '90 accoglieva giovani studenti e parenti dei soccorritori per stage in Inghilterra o per attivit¨¤ di scambio culturale. Il progetto pi¨´ importante fu avviato con il Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona i cui studenti si occuparono della traduzione dei libri di memorie scritti da ex prigionieri inglesi.
IL CAMMINO - Su questa scia nasce, nel maggio 2001, il Sentiero della Libert¨¤: una marcia che partendo da Sulmona raggiungesse il fiume Sangro fino a Casoli, praticamente la traversata compiuta dai fuggitivi. Da quel maggio, ogni primavera centinaia di studenti, insegnanti e cittadini italiani, insieme a ex prigionieri giunti dai loro paesi dĄŻorigine, hanno camminato lungo quei circa 60 km di sentieri divisi in 3 tappe, Sulmona-Campo di Giove-Taranta Peligna-Casoli. Solo il Covid ha interrotto questa rievocazione di massa. Ma lĄŻAssociazione Il Sentiero della Libert¨¤ non si ¨¨ fermata e proprio in questi giorni ha presentato lĄŻultimo step di questo ambizioso progetto: il Freedom Trail si trasforma in un vero e proprio cammino fruibile da chiunque durante tutto lĄŻanno. Il Cammino del Sentiero della Libert¨¤ verr¨¤ inserito nei cammini abruzzesi, riconosciuti dalla Regione Abruzzo e nellĄŻAtlante nazionale dei Cammini previsto dal Miur, ogni tappa sar¨¤ segnalata con opportuna cartellonistica per garantire agli escursionisti le indicazioni necessarie per percorrere in sicurezza il sentiero e individuare le caratteristiche paesaggistico-ambientali e storico-culturali del territorio. E il prossimo mese di aprile si torner¨¤ a camminare e a ricordare in gruppo, Covid permettendo.
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