Il 21 dicembre in piazza contro l'ordinanza del Comune che vuole multare "chi si siede, sdraia, mangia o beve sulle panchine, sui marciapiedi, sotto i portici...". Tantissime le adesioni sui social
Ci possono essere mille motivi per caricarsi uno zaino in spalla e mettersi in cammino. Quello proposto dallo scrittore-viandante Luigi Nacci per il 21 dicembre ¨¨ sicuramente uno dei migliori: "A Trieste si vuole multare chi si siede, sdraia, mangia o beve sulle panchine, sui marciapiedi, sotto i portici, per terra, chi bivacca, chi fa l'elemosina, chi insomma vuole abitare lo spazio urbano come un essere umano - spiega?Nacci sulla sua pagina web?e sul suo profilo Facebook -. Sono anni che vivo da viandante questa citt¨¤, inutile dire quanto mi lasci sotto choc un simile provvedimento. Per cui lancio una piccola proposta: una Marcia degli Zaini".
Il tutto prende spunto dal nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Trieste, approvato dalla Giunta guidata da Roberto Dipiazza e presentato dal vicensindaco Pierpaolo Roberti (Lega Nord). Un provvedimento che vuole punire anche chi d¨¤?denaro ai mendicanti "sulle aree pubbliche o aperte al pubblico" e chi fuma e beve alcolici nei giardini pubblici. Paradossalmente (e fortunatamente) l'odinanza ¨¨ stata appena bocciata dal Tar della Regione su ricorso presentato da un richiedente asilo pakistano, Nawaz Shah. Ma il tam tam lanciato da Nacci era?partito e ha gi¨¤ raccolto moltissime adesioni...
La manifestazione sar¨¤ ¡°apartitica¡±, senza bandiere, senza slogan gridati. "Ciascuno con il proprio zaino - scrive Nacci?- grande o piccolo che sia. Alle 18 del 21 dicembre mi troverete in Largo Barriera, se avrete voglia di esserci ci incammineremo insieme. I viandanti sono le creature della strada. La strada ¨¨ di tutti".?Tantissime?le condivisioni su Facebook: la partecipazione si preannuncia massiccia. "Voi evidentemente non sapete - scrive Nacci agli amministratori della citt¨¤ - che a Trieste per secoli sono transitati pellegrini, quelli sporchi, quelli che avevano fatto testamento prima di partire e non avevano nulla da perdere, che avevano poco e proprio per questo facevano l'elemosina... Qui non si tratta di ribellarsi a delle multe. In gioco c'¨¨ la storia di questa citt¨¤ di confine. Prendiamo ciascuno uno zaino e indossiamolo, facciamoci viandanti e attraversiamo la citt¨¤, sedendoci per terra o sulle panchine per riposare, per mangiare, bere, per incrociare sguardi senza fiatare, per non fare nulla. I viandanti sono creature di pace, abitano la strada senza esserne i padroni?.
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