tecnica
La corsa e il tempo di contatto al suolo: perch¨¦ monitorarlo
Uno dei parametri che si leggono di frequente sui report che i nostri orologi da corsa ci propongono ¨¨ il tempo di contatto al suolo. Ma cos'¨¨ e a cosa serve questo parametro? Perch¨¦ ¨¨ uno dei parametri segnalati all'interno dei report insieme a cadenza, lunghezza della falcata e battito cardiaco?
cos'¨¨ il GCT
¡ª ?Il tempo di contatto al suolo ¨¨ un dato importante da leggere e identifica una corsa pi¨´ o meno efficiente,?a seconda dei valori che leggiamo. Si legano in modo diretto a questo dato anche parametri di velocit¨¤, sensazione di fatica e consumo energetico. Il tempo di contatto al suolo , il?GCT, Ground Contact Time, si misura in millisecondi e ha un valore che pu¨° variare tra 350 e 150 ms. ? letteralmente il tempo che il nostro piede trascorre per terra quando corriamo. Parlando di millisecondi sembra che questa variazione sia infinitesima, ma cambia moltissimo nel passo. Un atleta d'¨¦lite arriva a un GTC di 130-140 ms, questo perch¨¦ ha ottimizzato la sua corsa a tal punto di usare il terreno solo per darsi la spinta, senza scaricare a terra tutta la forza esplosiva della sua corsa.?
come varia il?GCT
¡ª ?Pi¨´ il tempo di contatto al suolo si allunga e pi¨´ scaricheremo a terra la nostra massa, ottenendo due effetti: il primo ¨¨ quello di rallentarci, frenarci. La forza che scarichiamo infatti avr¨¤ una direzione contraria a quella della nostra corsa e pi¨´ questa forza ¨¨ grande e pi¨´ andremo a "opporci" alla direzione di corsa e quindi andremo a contrastare la velocit¨¤. Il secondo effetto ¨¨ quello di andare a impattare maggiormente su articolazioni e ossa. Infatti, pi¨´ scaricheremo a terra e pi¨´ andremo a sollecitare il sistema articolare e scheletrico. Aumenteremo cos¨¬ il rischio di infortuni.
tempo di contatto negli amatori
¡ª ?La corsa con un GCT pi¨´ basso quindi ¨¨ pi¨´ economica e pi¨´ "sicura". Sprecheremo meno energie e ci faremo meno male. Ma ¨¨ sempre ottimizzabile questo parametro? Dipende solo da inesperienza? Il?GCT ¨¨ un dato tipico del runner, soprattutto quando parliamo di amatori. Se per un centometrista ¨¨ assolutamente fondamentale avere un valore molto basso, per un podista di lunga distanza sono tantissimi i fattori da valutare. Se provate a guardare gli arrivi di una maratona, anche se stiamo sotto le 3h, tempo di tutto rispetto, vedrete una enorme differenza tra le diverse tecniche di corsa e diversi passi. Quello che ¨¨ sicuro ¨¨ che una corsa con un tempo di contatto pi¨´ basso ¨¨ pi¨´ economica, ma non ¨¨ detto che sia automaticamente pi¨´ efficace.?
tempo di contatto vs tempo di volo
¡ª ?Se analizziamo la corsa di alcuni runner vedremo che chi ha una falcata corta e una cadenza veloce ha anche un?GCT?basso. Questo perch¨¦ imprime poca forza nei piedi, ha una falcata poco energica e questo corrisponde s¨¬ a una corsa economica, ma non veloce. Quello che cambia ¨¨ il tempo di volo. Un atleta forte e veloce, oltre ad avere un GCT basso, ha anche una fase di volo lunga, cio¨¨ imprime una forza notevole al suo passo. Usa cio¨¨ il contatto al suolo, seppur breve, per "esplodere" in falcate ampie e balzi lunghi. Questo gli permette di acquisire una grande velocit¨¤. Allo stesso modo ci sono atleti molto forti che hanno un GCT pi¨´ alto, ma riescono a mantenere falcate ampie. La loro struttura fisica e la loro tecnica permettono quindi di ottenere un ottimo risultato pur non essendo cos¨¬ rapidi nello stacco. Il tempo di contatto al suolo non pu¨° quindi essere preso in considerazione come unico parametro di efficienza.
? RIPRODUZIONE RISERVATA