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Per vincere l'astinenza da Rosea, zaino in spalla pronti a riempirsi di meraviglia
Le facciate in mattoni rossi di Tolosa e i suoi ponti lanciati attraverso il letto della Garonna, le risate, le sorprese e i quotidiani grattacapi vissuti con la squadra degli Psicoatleti che ha traversato con noi la Linguadoca sono ormai un ricordo.
? tempo di addentrarsi guidati dai segnavia biancorossi in un paese nuovo, un mare di morbide colline verdeggianti compreso fra la piana che digrada la costa atlantica e i declivi dei contrafforti pirenaici: ¨¨ l¡¯antica Guascogna, terra di mezzo fra i Paesi Baschi e l¡¯Aquitania francese.
Ci lasciamo alle spalle L¡¯Isle Jourdain, Gimont e la graziosa cittadina di Auch, sede di una prestigiosa sede arcivescovile (il ¡°primate di Novempopulania¡± era uno dei prelati pi¨´ potenti dell¡¯Europa occidentale) e patria del leggendario D¡¯Artagnan; il prossimo centro degno di nota da puntare ¨¨ Pau, a quattro giorni di marcia.
Per vincere l'astinenza da Rosea non resta che leggere L'Equipe e France football, appassionarsi al tema delle convocazioni per l'Europeo (quali saranno, alla fine, i 23 prescelti da Deschamps?), alle professioni d'innocenza di Platini e alle celebrazioni per i quarant'anni della finale di Coppa dei Campioni perduta gloriosamente dai "Verdi" del Saint Etienne contro il Bayern di Beckenbauer, M¨¹ller e Rummenigge. Poi si parte, ed ¨¨ di nuovo Medio Evo.
¡°Quattro sono le vie che conducono al sepolcro dell¡¯apostolo Giacomo¡± scriveva nel XII secolo Aymery Picaud nella sua Guida del pellegrino di Santiago di Compostela composta per Papa Callisto II, e altrettanti sono oggi i percorsi di Grande Randonn¨¦e che solcano la Francia ricalcando gli antichi itinerari battuti sin dall¡¯Alto Medio Evo.
Il pi¨´ settentrionale (GR 655) proviene dal Brabante, raggiunge Parigi, dove la Tour Saint Jacques fungeva da punto di raccolta dei ¡°viaggiatori sacri¡±, si biforca per toccare Chartres oppure Orl¨¦ans e, ridotto di nuovo a percorso unico, scende parallelo alla costa atlantica attraverso l¡¯Aquitania e ha la sua tappa pi¨´ insigne nella citt¨¤ di Bordeaux.
Il secondo (GR 654), in provenienza dalla bassa valle del Reno, traversa la Vallonia ed entra in Francia attraverso la Champagne; toccata Reims, procede verso lo storico punto di raccolta rappresentato dall¡¯abbazia di V¨¦zelay, e si mantiene a nord del Massiccio Centrale arrivando prima a Limoges e poi a Bergerac.
Il terzo, pi¨´ accidentato e segnato come GR 65, origina a Ginevra, traversa la Savoia e si addentra fra le montagne toccando Le Puy, per affacciarsi sul versante atlantico a Cahors.
I tre itinerari confluiscono in uno solo ai piedi dei Pirenei, per superarli tra la cittadina francese di Saint Jean Pied de Port, punto di partenza della stragrande maggioranza dei pellegrini odierni, e la spagnola Roncisvalle.
Solo il quarto e pi¨´ meridionale dei percorsi (GR 653), quello battuto nei secoli andati dagli italiani e che noi abbiamo seguito nel corso del nostro viaggio attraverso il Delfinato, la Provenza e la Linguadoca, superava i Pirenei in un punto diverso: il Colle (o Passo) di Somport, con i suoi 1.632 metri il valico pi¨´ alto fra quelli affrontati dai viandanti dell¡¯antichit¨¤.
Da lass¨´, l¡¯appartato Cammino Aragonese serpeggia alla volta di Jaca e Puente la Reina: in quella localit¨¤ a un giorno di marcia da Pamplona il percorso confluisce su quello dell¡¯arcinoto ¡°Camino Franc¨¦s¡±, l¡®autostrada dei pellegrini?percorsa dal 90% dei viandanti del XXI secolo in quella che ¨¨ ormai diventata un¡¯esperienza iniziatica di massa e una itinerante ¡°festa del camminare¡±. ? proprio l¨¬ che terminer¨¤ il nostro viaggio primaverile raccontato agli amici di Gazzetta.it.
Ci sar¨¤ modo a settembre, quando il traffico dell¡¯alta stagione si sar¨¤ diradato, per tornare a Puente la Reina e, da l¨¬, riprendere il pi¨´ classico dei viaggi a piedi verso Burgos, Leon, Santiago e Finisterre.
Per ora, non resta che ripetere ogni mattina il rituale di ricomporre lo zaino, issarselo in spalla e, una volta timbrate le credenziali e messo insieme il pranzo al sacco, riprendere il cammino coi sensi vigili e gli occhi pronti a riempirsi di meraviglia.
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