In gara si devono usare scarpe pi¨´ leggere che in allenamento? Perch¨¦ non usare le super scarpe anche in allenamento? Cosa cambia tra una scarpa per tutti e quella di un atleta? Cerchiamo di fare chiarezza
Fino a qualche anno fa esisteva per le scarpe da corsa una classificazione molto semplice che si basava sul peso del modello e sulla sua funzione. Avevamo le A1, cio¨¨ le scarpe da gara: scarpe intorno ai 100 grammi o poco pi¨´ con una intersuola molto ridotta in altezza, quasi per niente ammortizzate, essenziali. Venivano usate in gara da atleti di livello, che si parlasse di 10k? o di maratona per il peso ridotto e perch¨¦ permettavano una grande spinta di piede non limitandone in alcun modo il movimento. Le A2, leggermente pi¨´ strutturate, ma sotto i 300g, adatte per allenamenti veloci e per la gara per atleti amatori di medio livello, avevano intersuole modeste, tomaie leggere e un minimo di ammortizzazione. Le A3, poi, le ammortizzate neutre. Modelli sopra i 300g protettivi, senza supporti antipronazione, ma comunque ben strutturati, adatti per l'uso quotidiano per runner con appoggio neutro. Le A4 invece erano le scarpe stabili o antipronazione. Pi¨´ pesanti, presentavano supporti di diversa natura per runner iperpronatori. La categoria A5 invece definiva le scarpe adatte per lo sterrato e il trail running. oggi questa classificazione non ha pi¨´ senso, in quanto le caratteristiche sono cambiate.
Scarpe running: le categorie oggi
¡ª ?Le scarpe da gara infatti oggi appaiono sovradimensionate, tanto che si ¨¨ reso necessario un regolamento che limitasse l'altezza dell'intersuola. Questo perch¨¦ le nuove schiume, le "critical foam" hanno una grande componente elastica che si esprime al meglio con altezze elevate. Alle intersuole viene accoppiata una superficie rigida, solitamente in fibra di carbonio, che conferisce alla scarpa rigidit¨¤ e quindi reattivit¨¤ e stabilit¨¤, permettendo una migliore rullata. Il peso rimane contenuto grazie a tomaie sottilissime e materiali molto avanzati. Questi modelli oggi vengono utilizzati dagli atleti, ovviamente, ma anche dagli amatori di tutti i livelli, malgrado il costo elevato e l'uso nelle condizioni di gara. Le caratteristiche delle attuali scarpe da gara escono quindi dalle classificazioni standard per struttura, dimensioni e talvolta peso. Resta invariata la funzione.
le scarpe running da allenamento oggi
¡ª ?A uscire dai canoni "tradizionali" sono anche le nuove scarpe da allenamento. Anche qui l'avvento delle super-schiume rende i profili molto alti, talvolta anche superiori a quanto ammesso dai regolamenti delle gare. Inversamente proporzionale alle suole ¨¨ invece il peso. I nuovi modelli di trainer raramente superano i 300 grammi, per cui nella teoria sarebbero in classe A2. L'ammortizzazione e la morbidezza dei materiali di ultima generazione tuttavia conferiscono alle scarpe da allenamento un ineguagliabile protezione. A perdere ¨¨ un po' la stabilit¨¤, oltre che la propriocezione.?
scarpe Running da gara in allenamento?
¡ª ?Veniamo alla domanda: se le scarpe da gara sono cos¨¬ performanti e ammortizzate, perch¨¦ non usarle sempre? Di base il "problema" delle scarpe estreme risiede nella stabilit¨¤. Le critical foam infatti si comprimono molto sotto al peso del passo. Se il ritmo ¨¨ rapido e il tempo d'appoggio limitato, la stabilit¨¤ rimane eccellente, ma se le usiamo in un lento o comunque se non abbiamo una meccanica rapida, avremo sotto al piede una superficie soffice che non sosterr¨¤ il movimento, ma asseconder¨¤ eventuali sbilanciamenti. La presenza di plate rigidi da un alto sopperisce a questa instabilit¨¤, dall'altro pu¨° restituire forze contrarie che se non gestite potrebbero sovraccaricare muscoli e tendini. Quindi usare le calzature da gara in allenamento pu¨° essere piacevole, perch¨¦ si percepisce la spinta e si ha molta morbidezza, ma ci si esporr¨¤ a rischi maggiori. Si possono tuttavia utilizzare in allenamenti a ritmo gara selezionati e negli allenamenti di qualit¨¤.
come deve essere la scarpa da allenamento
¡ª ?La scarpa da allenamento invece deve essere innanzitutto comoda e assecondare il nostro passo, sostenendoci nei lenti e dandoci una buona reattivit¨¤ negli allenamenti svelti. Qui abbiamo due scelte possibili: optare per una scarpa protettiva, comoda e ammortizzata che non affatichi troppo la gamba, oppure scegliere un modello tra quelli proposti dai brand come "super trainer". Sono queste scarpe che utilizzano tecnologie molto simili a quelle usate per le scarpe race, ma sono pi¨´ protettive e stabili. Solitamente hanno intersuole pi¨´ dense, tomaie pi¨´ imbottite e nel caso in cui abbiano un plate, usano materiali pi¨´ flessibili, come il nylon. La prima scelta ¨¨ adatta a neofiti, runner pi¨´ pesanti o con appoggio pi¨´ lungo. Nel secondo caso parliamo di podisti con esperienza e dinamica di corsa corretta. Resta che avere a disposizione una scarpa protettiva ¨¨ sempre indispensabile, almeno per il lunghi e i lenti.
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